LA CUCINA ITALIANA 1935
12 LA CUCINA I TAL I ANA 1 ° Lug l io 1935-X HI PICCOLA POSTA MARIANGELA (Trani). — Non solta.n : to lei ma tutti e tutte abbiamo i nostri momenti di sconforto e di stanchezza mo- rale... ma è allora che dobbiamo reagire e dobbiamo volere. Quale merito è la se- renità quando tutto ci va a seconda? Cer- chiamo poi di frequentare persone equi- librate e di 1 ejrgere dibri di speranze im- mortali...; appunto 1'« Imitazione di Cri- sto». Leggendo la sua, poi, mi sono ve- nuti in mente certi versi di Angelo Or- vieto, che tutte dovremmo imparare a me- moria e ripeterci nei giorni scuri: Se » poggi quest'oggi, son tutu coperti di nuvole grigie, di noja, se i cuori deserti di vita, di gioia, che importai Domani letizia risorta di vento, di sole; parole di vivida pollai zampilli * di ritmi, di trilli; corolla d'amore, che sboccia nel cielo sereno e, per ogni goccia, un arcobaleno. LETIZIA FER. (Torino). — Ella mi chiede consiglio sul come servire degli antipasti estivi di magro. Prepari in un piattino delle fette regolari di tonno al- ternate con delle sardine; in un altro un pidamente aggiungendo loro una presa di sale finissimo... sempre quando essi non servano per un dolce. DOTTOR CAV. E. S. (Catania). — Le ho risposto esaurientemente trattando lo argomento del tè. Sig. MARIA A. B. (Catania). — Quanto mi richiede rientra nella pubblicità a pagamento ; mi riscriva. ERNESTINA (Palermo). — Loro che hanno così gustosi peperoni dolci, posso- no fare per lunghi mesi dell anno delle squisite tartine con una fetta di pane, del burro 3 delle fettine di peperoni ar- rostiti e spellati disposte longitudinalmen- te, od a sobri disegni. A. B. C. SORELLE D. — Se mi p i c - cioni i mobili di metallo cromato? Fran- camente no. Sono pratici perchè pulitali, d i l e t t a b i l i , ma, appunto per questo, so- no adatti ad una clinica o ad un gabmet : to, meglio Che in un salotto. I mobili d! bel legno dànno alla casa il senso caldo ed intimo che noi donne vi cerchiamo. Per altro, se il suo fidanzato glieli impo- ne, si rassegni allegramente. CORDELIA. — Un dolce che si fa a freddo, che è squisito e di stagione è questo. Si sbattono tre uova (tuorli) con tre cucchiai di zucchero, si fa fondere un etto di cioccolato grattugiato con tre cucchiai di latte e la si lavora con un etto di burro (a questa stagione neppure oc : corre fonderlo!). Si uniscono gli albumi Risoott aall milanees o paast asciu?tta Inviandioc L. 2 per rimboros spees e confezion, e sia con cartolian vaglai che in francobo,lli riceveret graitsi il ricettario " IL V E- RO R I SOTOT A L LA M I LANE S, E , e N . 5 bust ien di z a f f e r aon pur i ss iom di A QU IAL g r na ma rac 3 cuoch. i Tener presenet che ogni bustian serve per condier mezoz chiol di riso. Soc. An. MANGIN - Vai Cappelliin N. 4 - MILAON pezzo rettangolare di burro conservato sul ghiaccio (a questa stagione) che abbia in- torno delle mezze ova sode frammezzate di mezze acciughe spinate ed arrotondate. Serva il tutto con pomodoro e citrioli in insalata, con qualche foglia di. basilico. ALLE ABBONATE che cercano per mio mezzo un posto di vice madri, go- vernanti, dame di compagnia e simili; debbo rispondere con mio rammarico che ben poco ho potuto per loro, malgrado tutta la buona volontà. Penso che quei posti non esistono più. Ormai chi resta vedovo, trova più pràtico ed economico riprender moglie; chi ha bisogno di una lettrice o di una compagnia fa venire una parente povera... Credano: bisogna che orientino diversamente, per altre vie, la loro attività. Per esempio, se sono in centri abbastanza grandi, frequentino i corsi d'infermiere della croce rossa, pren- dano il diploma e cerchino di prestar ser- vizio nelle cliniche private, nei grandi o- spedali e facciano le infermiere a domi- ci l io; oppure cerchino qualche po' di capitale ed ospitino delle signorine du- rante la stagione degli studi o — se abitano in centri sportivi — durante la stagione sportiva; chiedano programmi e studiino per diventare assistenti di fab- brica, oppure cerchino d'entrare come insegnanti (accanto a quelle diplomate, ve ne sono altre senza diploma) e per tro- vare tutto ciò, si affidino sicure agli avvi- si su giornali e riviste, per es. sul « Gior- nale d'Italia » ed anche su questa rivista, che ha molte migliaia di abbonate. S'im- pegnino di dare referenze e le richiedano TERESA FIORENTINA. — Mi fu det- t o che gli albumi dì uova montano più ra- a netfe e si versa il tutto su savoiardi o biscotti comunque « porosi », posti rego- larmente su di un vassoio dopo essere stati imbevuti di un rosolio, in modo ria formare un tutto omogeneo e compatto. ABBONATA DI PALAZZO LOVATEL- Li _ Non so l'esistenza di scuole per perfezionamento di cuoche; spero sempre ßnv. ir golare, metta suo marito da un lato lun- go la tavola, avendo a sinistra, sullo stesso lato, una signora e a destra, sui lato più corto, l'ospite che vuol maggior- mente onorare. Ella gli sieda di fronte e metta l'ospite di sesso maschile alla sua destra. Fa nulla se resta libero un lato corto della tavola; metta là, anziché in centro la guarnizione di~ fiori o di trut- ta. Avendo ospiti un prefetto ed un sena- tore, più anziano del prefetto, dia il po- sto d'onore al senatore. In quanto al co- me si mangiano gli asparagi, ricordo che mi fu raccontato un fatto successo alla Corte di Re Umberto molti anni fa, ad un banchetto ufficiale offerto ad un personag- gio orientale. Questi mangiò la punta d» gli asparagi prendendoli colle dita e get- tò il resto sul tappeto. Il Re, gran signore sempre, non volle mortificare 1 o - spite mettendo l'avanzo regolarmente sul piatto e ne seguì l'esempio. Tutti si guar- darono alquanto disorientati, ma fecero lo stesso. Il capo del servizio si affettò a allontanare i domestici, temendo che qual- che asparagio sporcasse ridicolmente li- vree e parrucche; quando tutti i resti fu- rono buttati sul ricco tappeto, li fece rac- cogliere e fece continuare il servizio. Gli asparagi si servono con una speciale grossa pinza, oppure con forchetta e cuc- chiaia; si mangiano tagliandone la par- te verde con coltello e cucchiaio metten- do l'altra da un lato del piatto. MARIA P. S. (Rieti). — Cara, ho molto gradito il suo pensiero ed il suo ricordo. Sono sempre in corrispondenza colla no- stra comune insegnante di tedesco e di inglese; ma fa piacere che la sua figliola legga i miei libri con lei. Sono io la si- gnora che dirige la biblioteca per giova- nette dell'editore Carabba, che ho chia- mato « la vita in flore » perchè vi ho pub- blicato e vi scelgo solo romanzi gai, pia- cevoli e non « affliggenti » come si fa spesso, pretendendo di allettare la gio- ventù con cose morali e noiose. Nel pri- mo volume (dedicato alla principessa Ma- ria di Savoja), che s'intitola « la signori- na Miti », descrivo la vita allegra, in un collegio di giovanette. Mio figlio maggio- re mi ha raccontato molte sue birbonate brillanti che ho adattato all'ambiente. Adesso egli è volontario di guerra, in S i curezza asso luta Ma s s ima praticità Ec onomia G r a n de po t enza c a l o r i ca ecco i pregi del Fornoell a gas di petroli "ROBU, R, Chi edere listini e prezzi al la Di t ta EDOAROD COLOMOB di CAROL DE-FILIPI P Via Me l zo 17 - Te l e f. 25328 — MI LANO che qualche abbonata ne apra, per sod- disfare molte richieste. ISONZO. — Nel capitolo IV del mio vo- lume « Signorilità » troverà descritti gli esercizi ginnastici per mantenersi giova- ni ed elastici; per diminuire i fianchi, salga molte scale. Segua un regime diete- tico rigoroso. Quando ella e suo marito danno un pranzo ad un uomo ed a due signore, ella, che ha una tavola rettan- Eritrea, al battaglione indigeni. Venga a trovarmi. Molte cordialità a lei ed ai suoi. INNAMORATA LIGURE — Fa molto bene à preoccuparsi d'avere nella sua casa di sposa, un grande, perfetto ar- madio «iella biancheria. (So di una si- gnora russa che ha sei salotti e non lo possiede!). Le raccomando di molti- plicare i piani dell'armadio e, giacché km
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