LA CUCINA ITALIANA 1935

16 KA CUCINA I T A L I ANA ! • Lug l io 1935 - X in IL BRILLANTE ESITO DEI CONCORSI DELLA « CUCINA ITALIANA " ALLA Vogliamo far partecipi le affetiionate abbonate, della legittima soddisfa- zione per il successo ot- tenuto dai nostri con- corsi: successo che ci di- mostra quale simpatia la nostra Rivista riscuo- ta negli ambienti più rappresentativi del no- stro Paese. Infatti, le LL. UM. il Re la Regi- na vollero graziosamen- te premiare i vincitori con doni bellissimij urna ex Sovrana Inviò fumi concorso un magnifico piatto; un 'Attenta Sere- nissima ed un'Ambascia- trice furono premiati per squisiti prodotti della lo- ro cucina; e, infine, tut- te la migliore società romana e cosmopolita ac- corse alla Festa. La mattina di sabato 8 giugno — men- tre nel vasto giardino fervevano 1 pre- parativi per la festa all'aperto — rospi tale villa di S. E. il principe Rufo Ruffo di Calabria apriva il suo immenso salone e la sua sala da pranzo per la degusta- zione dei prodotti inviati da tutta l 'Ita- lia, destinati ai sette grandi concorsi in- detti dalla Cucina Italiana- Anzitutto fu aggiudicato il premio di S M. il Re (grandissima medaglia con ricco astuccio) destinato alla migliore bibita estiva italiana, ottenuta con succhi di frutta. La Commissione era composta dal Pre- d e n t e generale Marchese Guglielmi, e "Si Presidente del concorso S. E. Mare- scalchi, dal cav. Bomba dei Sindacati Al- bergo e Mensa, dall'on. Racheli, presi- dente della Federazione del Commercio, dal cav. Morosi della Confederazione fa- scista degli agricoltori, dalle contesse Spalletti e Morozzo della Rocca, dalla marchesa Rappini, dal grande ufficiale Suarez. Furono trovate di pari merito e degne di eguale premio le Ditte Perroni e San Pellegrino per le loro aranciate. Fra gli sciroppi fu giudicato migliore l'Amarena Luxardo: medaglia della Con federazione del commercio. Nel concorso per bibita estiva riservato alle signore, il primo premio toccò alla contessa Fanny di Campello per un'« ama- rena alla mentuccia»; il premio della Cucina Italiana consisteva in una ricca valigetta contenente un necessaire da pic-nic per due persone. L'astuccio con penna e matita d'oro della Cucina Italiana toccò alla contessa Pasolini per il suo succo di limone, chia- mato « agro milanese ». Nel concorso per liquori riservato alle signore, il primo premio toccò alla signo- rina Saracchi Valentina di Reggio Emilia, che ebbe un magnifico vaso in stile Im- pero. S. E. Madame Charles-Roux, Ambascia- trice di Francia presso la Santa Sede vinse il concorso delie tartine ed ebbe il magnifico orologio di S. M. la Regina contenuto in un astuccio fregiato della Corona Reale. Il concorso per un nuovo liquore, da battezzarsi « Liquore della Lupa » fu vin- to a pari merito dalle Ditte Luxardo e Barbiani. Il premio di S. E. il Governa- tore di Roma — ricco servizio da gelato In cristallo con posate d'oro — fu asse- gnato alla Ditta Barbiani. La Ditta Luxar- do ebbe una medaglia della Confederazio- ne fascista degli agricoltori. La Ditta Ra- festa campestre di Villa Ruffo mazzotti presentò pure un eccellente li- quore al latte ed ebbe anch'essa una me- daglia della Confederazione fascista de- gli agricoltori. . Nel concorso per biscotti da the, me- renda, e cock-tail furono giudicate a pari merito le Ditte Viola e Motta. La Ditta Viola ebbe una grande statua in bronzo — dono del Ministero dell'Agricoltura — in riconoscimento dei doni offerti gene-> rosamente al Comitato; la ditta Motta ebbe una medaglia d'argento della Con- federazione fascista agricoltori. Il primo premio dell'identico concorso — riserbato alle, signore — fu vinto da Sua Altezza Serenissima, principessa von der Leyen, e consisteva in un. superbo servizio ih argentò da toeletta; il secon- do (penna e lapis d'oro, dono della Cu- cina Italiana), alla signorina Elsa Schmi- dlin; il terzo (penna stilografica in astuc- cio) toccò a donna Elisabetta diviat i. Miss. Hailwood meritò una menzione. Nel concorso per piatti di cucina fu- rono presentati una infinità di magnifici piatti fra cui — fuori concorso — uno squitissimo «pilaff » offerto dalla corte dell'Afganistan. Il primo premio (grazio- so bar con illuminazione elettrica interna) - t Fragrante come il fiore. » Essenza che piace ,a!!a fine signora perchè mette sulla sua per sona, ne l la sua biancheria, in tutta la sua casa, l'odore fresco e sano del la montagna in fiore. Profumo che p i a ce al signore elegante perchè- non ne f a l sa ia v i r i - l i t à , e s ' a c c o r da c on l ' a r oam del suo tabacco. f Si vende in tutte le buone profumerie. A . NIQGI A C. • IMPERIA ONEGL IA spettò alla principessa Dora Ruspoli, mentre il primo premio per un dolce spettò alla Scuola Prcjfessionale dell'« O- pera Pia Regina Margherita » in Traste- vere, e fu un eguale bar. A pari merito vennero poi l 'Albergò di Russia ed il signor Arduino Collegiani, cuoco, che eb- bero due medaglie del Ministero delle Corporazioni. Mandarono prodotti finissimi, magnifi- camente presentati, le famiglie Manasse!, Pietromarchi, Pavoncelli, di Villafaletto, l'Ambasciata del Ch'ili, il Grand'Hotel, il Circolo della Caccia, l'Hotel Royal, la contessina Amalia Baccelli, la signora Aspasia De Renzis Mainardi, la signora Bice Chiaramonte, ecc. Veramente squisiti e offerti con vera signorilità furono i prodotti della Ditta Campari, e cioè Bitter, Cordial e Campa- ri Soda. Fra i privati è le ditte fu una gara nell' inviare doni; parte di essi furono venduti all'asta, altri furono venduti ai vari banchi tenuti da signore dell'aristo- crazia romana e della diplomazia, altri furono messi in una ricca lotteria a premio sicuro àd un banco della Cucina Italiana; il cav. Bonfigli deliziò i bambini con degli spettacoli di prestidigitazione; vi fu musica, danza... ed un delizioso fre- sco, in virtù ,di un blocco di un metro cubo di ghiaccio fornito dalla ditta Pero- ni e da altre. I piatti poterono venir Con- servati grazie ad un piccolo impianto di « ghiaccio secco » dovuto alla S. A. Ghiaccio secpo di Viterbo. Il cav. Perilli donò ben mille e cinquecento gelati; la ditta Sarti preparò un grazioso ed artisti- co « stand » con i suoi liquori ; i Monopolii di Stato mandarono il tè italiano « Ati ». Piatti e doni furono mandati dalla con- tessa Brambilla, da S. E. von Bergen, da Ernestiiia Bini, dal cuoco dei principi Ruffo, marchesa Marini-Clarelli, dalla principessa Giustiniani Bandini, dalla contessa Arrivabene, dalla marchesa Dra- gonetti, dalla marchesa Curtopassi, dalla contessa Pozzo di Borgo, dalla signora de Gregóri, dalla ditta Ruschena, dalla ditta « Delizia » di Milano (biscotti), dal- la principessa di Frasso, dalle signore Sébastian, Valagussa, Barillis, dalla dit- ta Maggiore di Asti (biscotti), dalla ditta Leto Antolo (grissini), dalla marchesa Fanny < Patrizi, da donna Maria Gotti- Bonaparte, dalle contessine Greppi, dalla principessa del Vivaro, dalla contessa Suardi, dalla Pasticceria delle Cinque Lune, da Olga Roglianti, da madame Harrison, specialista in cialdoni, dalla ditta, Buton di Bologna, che inviò due casse di Champagnino, dalla Ditta Sam- buca di Civitavecchia, che inviò il suo liquore, dalla Ditta Erba col suo tama- rindo, dalla Ditta Bagnoli con ' i suoi bisdotti « africanelli ». Domenica 9 ci fu il concorso di picco- la cucina dedicato ai fanciulli: la giuria, composta dal principe Ruffo, dalle con- tesse Greppi e Morozzo, dalla signora Spalletti, dal marchese Rappini, dalla si- gnora Mazza, dal cav. Pettini premiò la bimba Pia Saint Just (che presentò un piccolo gâteau) con un orologio da tavolo, dono della contessa Spalletti; la piccola Ludovica van der Leyen che conosce con palline di cioccolata ed ebbe una penna stilografica della Cucina Italiana; la pic- cola Giacinta Avet che ebbe una penna stilografica della Cucina Italiana per i suoi biscotti di noce. Un magnifico concorso di pubblico ral- legrò la villa dalle 16 alle 20 di sabato e di domenica. A presto il bando di un nuovo grande Concorso. LA DIREZIONE. I

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