LA CUCINA ITALIANA 1935

C A M l G L l U K ü C AER N C O N S E R V A T A IN TUIB DI ACCOIAI Deposito di Roma: PALAZZO dela LUCE V IA MILANO, 23-31 1 gennaio 1935-XIII dolosi chiusi nei soprabiti pro f ondi e gial lognol i. Finalmente al l 'ora del la colazione e c co le mura del cortile, la bella casa bianca variegata dal la vi te rampi cantesi e sfolgorante l 'ultimo rosso e l 'ultimo, oro nelle fogl ie di autunno.. Accogl ienza, saluti, sosta dinnanzi ai E f uo co crepi tante nel camino. Zoreto, dopo , aver preso nasal« co- | noscenza con tutti gli angoli ed i col- E leghi del la casa, si sdraiava davanti al I f uo co con, la l ingua di fuor i; un po' E ansante, guardando di sot tocchio co- E me per dire « c ' i n t e nd i amo ». E la bagna cauda ar r i vava tr ion- fante, dopo la scodel la di brodo chia- ro, ma sostanzioso, e poi il salsicciot- to, e un bel pezzo di f ormagg io e no- I ci per frutta. I vecchi si mettevano a sedere da- | vanti al caminet to per la pipata, la | rada conversazione ed il bicchiere di § vine del l ' annata più bella, e noi ra- | gazzi si correva in cort i le a scariolar- | ci ed a scavalcare il cancel lo per il giardino padronale, chiusa e si lenzio- sa la casa, dove ci sembrava di essere Ercole nel l ' orto del le Esperidi. Questo è il mio canto del la « bagna cauda ». Che non è tramontata nel le consue- tudini gastronomi che, e se ha subito un rrJlentamento d'uso per le impos- sibilità d' improvvisare un fornel lo a gas a tavola, che tenga viva e f r izzan- te la bagna, r iprende il suo domini o, giacché al « fui ò to » ed alla « sciun- fet ta » di terra cot ta (e che si trova più se non in qualche l ontano merca- to di paese), si possono sostituire il tegamino di vetro ed il fornel letto elettrico portabi le: E la bagna si fa rapida, con una scatoletta di filetti di alici, a cui ba- sta aggiungere il burro e l 'aglio tri- turato. E se non c'è la dolcezza della casa di campagna, ed il rameggiare degli alberi scheletriti nei campi gelati, un i appannarsi di vetri per il caldo di den- | - LA CUCINAITALIANA'29 ' I N S C A T O L A LA P R E F E R I T A DA TUTTI perchè offre un piatto prelibato e pronto Soc. Ass. A L F O N S O S A D A - MONZA E non si può prendere la bagna nW piatto; e bisogna mangiare adagio ed uno per volta perchè il « fuiòt » è pie- colo (e deve esserlo) e bisogna ogni tanto regolarne il calore che non frig- ga troppo, ma che non sia solo tiepido. Ed il caldo della bagna cauda, eh« ognuno appetisce, si accompagna al frignire iridescente più saltellante, quando il pezzo di cardo freddo sia portato a passeggio alla ricerca di più fitta soavità di condimento, tro vela quanto si vede al di là, e su- scita l'illusione di un sogno, mentre il barbera spumeggia autentico « sapo- roso, tonico e gradevole, ed il fuoc« scoppietta nero e sincero nel grand* camino. Piatto da paes« « da tarerno, lo chiama la sposa. Ed ha ragione. Ci si siede attorno al tavolo ed an- cora, come nel Medio evo, ciascuno at- tinge con il pezzo di cardo infilato uella forchetta quanta bagn* più puè e sottoponendo il pane se lo reca al- la bocca.

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