LA CUCINA ITALIANA 1935

mone unito allo zucchero al velo Si ri- S f t i ^ V e l forno perchè d^ven- 51- - e , l a decorazione sia perfetti salatini» n* 11 « 0 f f r i r e c a n ¿ ba i one fungo Che 3011 e s i conservano k i n v i a r / ^ 1 ? 1 0 • n u S l e r o m i riprometto di chi tutti n ? e t t e economiche, facili, dendncn* l e b , m b e - c h e s t anno go- provvisaré. V a C a n z e e s t i v e p M S ° n o L'Ebrea Errante NEL PERIODO DELLA VILLEGGIATURA ( G L I O S P I T I I N A T T E S I ) Si h iniziato il periodo dei lieti ozii St è V U, ° 0 n r e l a t i v ' ? , , s c a m b i 0 d i W t ì e d d , S e f a r i e V l l l e d i campagna, ospiti di amici, fra argentine risa di bimbi Sni tà Sin dSÌ g,ovani ' riposante H t Z i r , J e ì } e pedone mature, allenta- S ™ per breve tempo dall'assillo degli affari della città tumultuosa, oggi , i nostri migliori centri di villeg- S O n ° f o r n l t i d i gran parte di ciò zn ?er Preparare un buon pran- rhP ?» i™t B . f r e t t a . ma P ^ darsi il caso , t a n a n ? a d a questi piccoli centri, e mille altre circostanze, ci impediscano ffi.^» 1 "«- d i Provvedere l'imme- b lS t ? gU ,° p e r improvvisare una colazione sotto la pergola, o di allestire X • °°Pio s e merende, che non si gustano mai abbastanza all'ombra del- 1 albero amico. E' per questo che la mas- saia previdente non si lascerà mai man- S S L . ^ « » ? a t u t t i ' g e n e r i di prima necessita le buone verdure sotto aceto da intramezzare a fettine sottili, nelle squa- ? r & a t ? * - m o H f . h e , p a n e e servire con i biscotti salati all'ora del tè, le marmel- fr„tt„ i l n • c a S a c o n l e nostre buone frutta, le acciughe sotto sale, prenarate se possibile da se stessa, e p V a t F d S l a più vicina città di mare, da stemperare f 1 burro nei panini imbottiti, e nell'even- tualità di un arrivo improvviso di ospiti non dimenticherà di provvedersi di sca- Ì SÌ M .' ai . salmone, di tonno, di sardine, di riletti di dentice ecc.. Col tonno, nella quantità di un etto e mezzo ogni contenuto di una scatola di gr. 450 di salmone, 2 patate lesse, il tut- to passato, in mancanza di un trita carne, a un grosso setaccio, potrete combinare in pochissimo tempo uno squisito piatto freddo, al quale unirete maionese, nello impasto e sopra, unitamente a cetriolini sotto aceto, capperi, funghetti sott'oli ed altri ornamenti appetitosi. Ancora col tonno e qualche acciuga sa- lata setacciati, una buona maionese, sugo di limone, si prepara in un attimo l'otti- mo vitello tonnato che lessando, avrà for- nito un buon brodo per cuocervi la pasta 0 tare il risotto. Le uova fresche del vi- cino pollaio, daranno la possibilità di preparare all'improvviso le gonfie « o- melette con verdure di stagione, e le frit- tate composte di cipolla, olio, nomidoro messi a grillettare sul fuoco insieme a verdure, uova sbattute e rappreso tutto 1 insieme e dorato da ambo le parti, da formare nella padella una fragrante tor- ta. Come antipasto o piatto freddo, si a- datteranno le uova sode, dimezzate e ri- piene del tuorlo pestato con un po' di tonno, prezzemolo, capperi, e ricoperte con salsina verde composta di foglioline di prezzemolo tritate e pestate nel mor- taio con capperi, pinoli, mollica di pane imbevuta di aceto, olio, sale. Ed ancora uova affogate nell'acqua bollente, chiuse nel proprio albume, e cotte lentamente nella dolce salsa già pronta, di pomodo- ro fresco, e tante altre cose che l'espe- rienza e l'opportunità vi potranno sug- gerire, potrete preparare nell'evenienza di un pranzo da allestire all'improvviso A proposito dell'arrivo di ospiti inat- tesi, sempre un po' sconcertante per la padrona di casa, ricordo che nella mia fanciullezza era giunto, credo dall'Agro romano, alla nostra villa di campagna sull Appennino, un tenero agnello dell'an- nata che appartenendo al sesso maschi- le, avevamo scherzosamente denominato « il pecoro ». Avvicinandosi l'epoca di doverlo sacri- ficare ai nostri palati, perchè già ere sc.uto e ingrassato, un nipote di mio pa dre, noto per le sue millanterie si ¿fferae di venire con la sua famiglia ad afutlrci a mangiarlo, promettendo di portare nei 1 occasione, un bel castó di banane ( chi allora arrivavano dai paesi d 9 o£g"ne as- sai raramente e soltanto per niziltf™ di ?e U ccor h n e ie PrÌVat0) ¡ n S Í e m e a u n » I o Invece allá data fissata eccolo giunsero a mani vuote, e per compenso oltre alia Propria famiglia, ci conduce un cugino di suo padre, una amica di sua mol i le la damai di compagnia di quella! ÍF com- 8 SS? di' y"™? 0 d i w e l l ° ' n o n c hè una trotta di bimbi con rispettive bambinaie Pin qui poco male perchè la nostra df- spensa era sempre alla domenica »ss-i ben fornita, nell'eventualità dT qualche improvvisa visita, sia pure numerosa co- me questa; senonchè quasi all'ora dì mangiare, la signora, ospite inat esa di- chiara una irriducibile ripugnanza nir la carne dell'agnello, tale dire^ da sveni- re soltanto a sentirne ilprofuiio ; mentre 1 Signore, ospite improvviso, ug ua ™ e an- tipatia manifesta, per il risotto ohe „eie capaci casseruole di cucina stava indoran- dosi con squisitissima fragranza n a o r a n L agnello, piatto di parata, si doveva dunque assolutamente sost i ti re, di Con- seguenza fu mandato in tutta fretta ?» servetta aiutante di cucina nel nn1l»? n ? prendere diverse paia d gaietti da c?,n cere alla cacciatora. Ma questa se li l a" scia fuggir via dallo sportello dei gabb o" ne, seguiti da tutti gli altri volatili eh» si sparpagliano nel frutteto e nell'orto con una confusione di svolazzi e d nen' ne variopinte. Con indicibile gioia di P noi a b 4 a t a X ° 3 8 / , c a p e m dalla cSo , armata del matterello, un inseculmen to attraverso siepi spinose, sterpi le sollevando gli alti lagni di mfa màd™ che vede stroncati i suoi fiori minor i® e con movimenti strategici, s cerca Ài accerchiare le bestiole. Intinto ít turñi anitre marc iaci in compatta Ghiera an che nei momenti di panico, ci sono d'im paccio nell'inseguimento, è si prendono tía e' F T S ' Pedate, intanfo ^ v o - ' destato il cane « coker » (il razze S f / „ n g l e S i n o n p o r t a nomi d razze, quindi lo scrivo con riserva Si trattava di un bel cane b i Z c ¿ maculato 35 chfe ' t^nzolon? C 0 " > n g h 7 ^ . I s c r i t t o ^ ? ' - dl r ? z z a inglese. L'ho va al s o ? r p i| S! Pronunzia.) che dormi- caecla inn^-ilia ve i ì t l t< i e int eressato alla caraa inusitata, si slancia ad afferrare c o r n e i 6 1 / L - b d 6 Ì g ? - l l e " i e d infervorato la bisogni d f d e 6 11 d i l a n i a a i « t a t o n e - anche 1?,? »™ a U n i ^na c c io da pagliaio, ancne lui accorso. Un vero strazio' Donò ro U nò C cItturaÌe g " ^ » e t t f ^ ' l a s c T a- rono catturare, e in ritardo e come Dio volle, andammo a tavola, ove fecero ot- tima mostra in rosea s a l a di pomodoro busto P r erò b ?'nffi? c a u s t a d i tanto tram- busto. Pero 1 affiatamento del mattino era Pensando 1 "SSHf " " s e ? s 0 d ' musonerta? pensando noi di casa, che mai si dovreb- be arrivare all'improvviso in ville di campagna, non possedendo una certa va- rietà nei gusti, tanto da far buona o al- legra cera, ai piatti che in qSella riden- imband i tt ^ W d 9 6 d Ì ' U C e Ci Giulia V. (Peg l i) Ch, ha 1.110 ,1 Q uo vedi,,, r i c o r ! | , c h e , a b e | | Ì H Ì m i Poppe, di n ' orno d. l l ' Acc .d i. s » 3 u i , s „.| s u 0 rnpon.nl . corteo da duecenio enimsli c h . fornivano il lane per il suo bagno quotidiano Il latte ha contribuito in ,„,,. | e e l 4 s m a n l e n , r , fresco . bello il viso e il corpo. Un sapone prepa. fa lo al vero la», di mucca è il RICETTE DI DOLCI DOLCE DI CIOCCOLATA ( freddo) In un piatto fondo ci si mette un etto di cioccolata in polvere; gr. 50 di zuc- ehero; gr. 50 di farina. Si mescola bene, si ta liquefare mezzo etto di burro ili { f a r . i ^ , e r , U O l a , e v ' s i u n i s c e lo zucchero OCO l a t a , e i a f arina, rimestando con- tinuamente al fuoco moderato e aggiun- fatte a P 0 C ° P 8 r v o l t a m e z z o «tro di v i Q J í a ! íS 0 - 3 ' è o t t enuta una certa densità vi si aggiungono due cucchiai di liquore (a piacimento) po si versa il composto in uno stampo e si lascia ghiacciare Potete mandarlo in tavola o con uno zabaione o con crema bollente. TORTA DI DATTERI Si sbattano 4 chiare d'uovo con gr 150 di zucchero fine; gr. 150 di mandorle macinate con la buccia; gr. 200 datteri « t i a pezzettini piccoli. Si unge la T? fWrrm b u ^ ° s p a r g e nd o la di flrina. Il forno non deve essere molto caldo. DOLCE NERO ^ U V í t o cioccolata; 100 burro; 1 li- zucchero'! t 6 ; S r ' 1 5 0 d i f a r i n a ' " ^ 250 di Burro, farina, zucchero va spento tut- to insieme in una casseruola, a fuoco len- to aggiungendovi cioccolata ed il rima- nnH hi • la ri te facendolo bollire 5 mi- nuti buoni Ungete lo stampo con acqua vite, versateci la roba e mettete lo staS- pqi in bagno col ghiaccio, i" un dolce estivo. SFORMATO DI RICOTTA Fate sciogliere a bagnomaria- gr 100 J f a T g r « ff " S S l BISCOTTI DI RISO chf ri 2 Ì°r d l / K a r Ì? l a v, d l ™°„ ; 1 2 5 d i a c - eñero, gì. 125 di burro; 2 uova. Si lavora i burro con un cucchiaio di legno vi si aggiunge la farina di riso, lo l u c r e - rò e le uova ben battute. glia® r J ^ ™ U11 a Pasta morbida. Si ta- fulèo moderato ° U ° C e r 6 forno « MARGHERITA PELLEGRINI LA CUCINA ITALIANA è il giornale indispensa- bile a tutte le signore

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