LA CUCINA ITALIANA 1935
C i r o « M7 C D II 0 T I P U C ! plicato, a punto smerlo, delle gran- t L t b A N l t n u ù l l u n . t di rose a cinque foglie di piquet bianco: finiamo tovaglia, e tovaglio- lo con una puntina a fuselli Ado- periamo della terraglia bianca, po- satine di osso, decoriamo la tavo- la con un grande vaso bianco ed azzurro pieno di astri bianchi. Ji « settembre innanzi viene » e con esso la lieta permanenza celia casa dei nonni o nella vecchia casa di fa- miglia in campagna, ereditata dai nostri maggiori — non moderna, for- t se non artistica, forse non comoda, ma love si guS.;a veramente la pace, si riallacciano le vecchie fide amici- zie, si risalutano i contadini fedeli, si frequentano le suggestive funzio- ni religiose nella chiesetta umiie e devota. Il tè, servito sotto i tigli o sotto gli alberi fruttiferi annosi, si torna a gustare volentieri nei freschi pomeriggi assieme all'uva, alle pru- gne, a,le ultime pesche, in un'atmo- sfera di intimità e di dolcezza ri- posante. L a s i g n o ra o l a s i g n o r i na di c a s a , p r i ma di l a s c i a re l a c i t t à, è s t a t a a l l a mo s t r a de l la c a n a p a ed h a pre- so de l le i dee e q u a l c he m e t r a t u ra de l l a mo d e r na s t o f f a, c on c u i com- b i na , a s e c o n da de l po s to e de l l e s ue pos s i b i l i t à, de l le be l le t a v o l e o r i g i- n a l i e d e g l i i n s i eme n u o v i e di b u on gusto. Su di una tavola rustica di legno sotto a.d un pergolato di vite o di vite vergine, sarà simpatica di co- lor grezzo a quadri rossi, con della ceramica color grezzo, dei bicchieri da pochi soldi (per assaggiare il : vino nuovo) sfumati in tinta gialla, ! le posate di corno. La cestina che guernisce la tavola è di carattere rustico, piena di melanzane, di grossi peperoni variopinti, di caro- te gialle, su cui troneggia un grosso grappolo biondo ed una rosa. Dobbiamo invece preparare la ta- vola sulla terrazza di marmo can- dido che sovrasta la valle o un'az- zurra catena di monti? Occorre qualcosa di più elegante. Prendiamo la* giusta metratura di canapa alta un metro e trenta, co- lor verde Nilo, ed applichiamoci con un lungo punto invisibile, un mer letino da pochi soldi, metallico; ado- periamo un servizio da tè di ter- raglia verde, delle posatine d'argen- to e, nel vano centrale pure verde ed avorio, mettiamo delle « calle », se vi sono ancora oppure delle rose bianche, tra foglie argentate di pioppi. Nell'angolo di un giardino. !on tana dagli alberi, perchè le sere so no un pochino umide nelle pingui pianure, copriamo una tavola co- mune con una tovaglia colore az- zurro Savoja (sempre in canapa lavabilissima), a cui avremmo ap- • Una simpatica Invenzione, utile in parecchie circostanze, è quella del vassoio girevole, di cui fu pub- blicato il disegno ili questa rubri- ca nel numero del giugno. E" for- mate. da due vassoi di legno grez- zo, che la padroncina di casa lac- cherà di color avorio; quello supe- riore dal diametro di 45 centimetri, va avvitato sull'inferiore, di centi- metri trenta circa. Quando in una famiglia vi siano parecchie perso- ne di gusti diversi, ch e preferiscano non far udire i loro discorsi al do- mestici - - o non vogliono distoglie- re l'unica domestica da altre fac- cende — o quando abbiano soltanto una domestica su ore — basterà porre il vassoio girevole sulla tavola solita della stanza da pranzo con teiera, caffettiera, lattiera, burro, tartine ecc., mentre sulla tavola stes- sa sarà pronta la tazza colle relative piccole posate. Ognuno, colla sempli- ce pressione dei dito, potrà avere e riavere quanto desidera davanti * sè, non incomodando nessuno. Il vassoio girevole può esser,; co- modissimo anche per una modesta 10 LA CUCINA ITALIANA 1°, Settembre 1935-XIII S i gno r i l i tà
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