LA CUCINA ITALIANA 1935
1 ° Settembre 1935-XIII LA CUCI N A ITALIANA 11 colazione, anche per una cena fred- da, specie per persona sola, specie per un' impiegata che fa la cucina di buon mattino é che, preparando il pasto freddo sul vassoio, si procura il piacere di trovare tutto pronto ed in bell'ordine quando rientra stanca dal lavoro. Chi volesse avere questo vassoio girevole più elegante, lo faccia co- prire di vetro, altrimenti prepari due tovagiiette di canapa lavabilissime e rotonde, di esatta misura, con un merletto intorno. Il vassoio si può posare benissimo su qualunque tavo- lo, in casa ed all 'aperto e servire per té e per bibite in giardino, nel ca- sotto al mare, o posato su di un rù- vido masso, in montagna. Nei numeri passati abbiamo trat- tato a lungo l 'argomento del té e dei té; parliamo un po dei té spe- cialmente eleganti, adatti a circo- stanze specialmente liete — battesi- mo, cresima, laurea, fidanzamento, nozze, onorificenze, lieti .ritorni da belle imprese ecc. Allora il té non de>e essere la so- la bevanda, bensì quasi il pretesto ad un completo rinfresco, che dura a lungo, infi-amezzato da lieto con- versare, ed anche — perchè no? — da qualche pezzo di buona musica, dalla visione di una pellicola fami- gliare, da una partita di bridge o di ping-pong. Molti di questi té hanno luogo nel .salone di un albergo; vi sono delle circostanze che lo impongono, specie quando si voglia invitare almeno un »centinaio di persone, però è sempre signorile una casa modesta, ma in .casa propria. ET tanto semplice, poi, disfare per un giorno una camera da lètto, metterci dei sofà e del mo- biletti, molti fiori e farla fungere o da salotto, o da stanza pel té! Si può cominciare ad offrire il té, bollente in inverno e freddo in esta- te, con tartine varie, nuove ed ap- petitose, senza dimenticare il pane di noci tagliato sottile e spalmato di burro f resco; spesso gli uomini non gradiscono il té e preferiscono del vino (porto, marsala, vermouth). Il porto è il più moderno ed il più in- dicato. Una volta esso veniva dalla Francia e della Spagna, ed allora noi signore, facenti parte della lega per i prodotti nazionali, lo beveva- mo soltanto nella città del Vaticano, nelle ambasciate e nelle legazioni, •cioè all'estero, e non lo compravamo mai; adesso ne abbiamo di squisito nazionale, color rubino e fragrante, che servito nelle bottiglie originali, è sempre molto gradito; esso va fre- sco, ma non gelato. Solo i vini bian- chi e particolarmente gli spumanti vanno gelati. Dopo delle tartine, si passano del dolci, delle torte, delle paste, dei plum-cakes, oppure dei gelati con pasticceria le^srera e secca, ed infine si fa un brindisi collo spumante ita- liano e si passano castagne candite, bomboni vari, caramelle, cioccolatini, a df l la stagione. Vi sia sem- I DONI PIÙ' GRADI TI per praticità e finezza, sia di lusso che economi c i, si acqui stano nei Ma g azz i ni RSCHÀRD-GINORI che hanno il più vasto assor- timento di oggetti regalo, por- cellane e terraglie, cristallerie, argenterie Christofle, a prezzi di assoluta convenienza. S O C I E T À C E R A M I C A R I C H A R D - G I N O R I S E D E : M I L A N O - V I A B I G I I , 1 DEPOSITI DI VENDITA NELLE PRINCIPALI CITTA pre il caffè ealdo per chi lo preferi- sce, delle bibite, dei rosolii. Per le bibite vanno benissimo 1 soliti bic- chieri grandi del servizi; più elegan- ti sono quelli color arancio, limone, ciliegia, colle caraffe relative e colle cannuccie di vetro adorne rispetti- vamente d'un minuscolo arancio, li- mone o ciliegia. Le cannuccie sono necessarie soltanto quando si serve uno sciroppo col ghiaccio e si trova- no pronte, involte In una leggera «camicia » di carta « cellofan ». I li- quori autentici si servono nelle loro bottiglie; quelli famigliari in botti- glie di cristallo, quelli tipo « vov » in bottiglie di terraglia con i a l a - tivi bicchierini, che, però, incontra- no poche simpatie. Il punch freddo si serve togliendolo con un mestolo d'argento dall'apposito largo reci- piente di cristallo. SI può adoperare anche una zuppiera dalla bella for- ma, d'argento o placcata d'argento. La guarnizione della tavola varia, in questi té eleganti, a seconda del- le circostanze. Se il té è di fidanza- mento o di nozze, essa va bianca, se è di battesimo va con fiori rosa od azzurri, a seconda che il neo cristiano sia masóhlo o femmina, so se è di nozze d'argento, va color argento. Se si festeggia una laurea, una commenda, una nomina, s! può fare una cosa bizzarra, quando ») abbia dello spirito inventivo, o una cosa scherzosa, quando si abbia buon gusto; quando si festeggiano le pri- me spalline, si possono riprodurrà con fior! colorati gli emblemi dell'ar- ma o del reggimento, oppure unir« con gusto qualche bandierina, o met- tere qualche rosa rossa f ra gli steli verdi ed i fiori candidi. Si regalano dei confetti bianchi al solo té di nozze, del confetti rosa od azzurri a quelli di un battesimo (non volen- do o potendo fare la spesa di una bomboniera, vi sono dei graziosissi- mi fazzolettini-cartocci di carta-cre- spo azzurri o rosa), del confetti ar- gentei o dorati per nozze d'argento o d'oro. In questi té eleganti, la padrona e le padroncine di casa vestano un bell'abito intero con mezzo maniche o maniche lunghe, a seconda della moda; le invitate preferiscano al tailleur un vestito completo con glao- co o mantellina, di tipo elegante, con cappello assortito; gli uomini, di giorno, vestano sempre semplicemen- te ed accuratissimamente di scuro? solo nei té delle ambasciate e nel t i di nozze cospicue mettano il tight. ELENA MOROZZO DELLA ROCCA
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