LA CUCINA ITALIANA 1935
sa LA CUCILA ITALIANA 1" Settembre 1935-XIII ffliimu It.-Aw.iu' La mogl i» — Giovanni, io credo sarebbe megl io che tu smettessi di f a r t i la barba da te, « ri tornassi dal parrucchiere. I l mar i to — Ma cara, tu mi stu- pisci; o si che lo sai che ho preso questa decisione per economia. L a mogl ie — E' vero; ma 11 no- stro Nino ti viene sempre intorno quando ti f a i la barba e impara tan- te brut te parole. — Oh, mamma, una bestia eh* ha degli stuzzicadenti sulla schiena! La figlia del pittore, che posa per un ritratto: — Papà, se mi permetti, invece di un mazzo di fiori, vorrei tenere in mano un sacchetto di cioccolate. F r a amici. Ha proprio avuto una bel la for- tuna Giulio, spiantato com'è, ad otte- nere la mano di quel la r icchi ss ima eredi t iera. Chi sa cosa le av rà dato ad In- tendere per f a r la innamorare. E' poi anche una g r an bel la ragazza. . .. — Non le ha detto invece che la ver i tà pura e semplice.... ohe non po- t eva v i vere senza di lei. A l r istorante — Cameriere, perchè non cacc iate v i a quel ga t t o? — Ecco, signore, oggi abbiamo per pi&tto del giorno s tuf ato di le- pre ed i! padrone dice che i f requen- tatori, in queste occasioni, amano avere i gat ti sott'occhio» La vostra signora non è cambiata affatto. Disgraziatamente per me. F r a amiche. Ve ne sono del bei t ruf f a t ori t ra gli accattoni. F i gur a ti che / proprio adesso un c ieco mi ha det to: bel la signora mi da un soldo? — Ma forse l ' avrà detto per f ar ti credere di esser c ieco sul serio. Due, che non avevano mai man- g i ato l 'ananas, leggendo la car ta di- scutevano se questo fosse un f rut to o verdura. Si decisero al lora di ri- volgersi al camer iere il quale rispo- se, questa... è una consumazione a parte. Una signorina a uno studente in medicina. — Che l ibro è quel lo? Lo studente — E' un'opera che insegna il modo di cucire le fer i te. L a s ignor ina r i f let te un po' e poi esclama: — Pe rò adopererete del fi- lo color carne, immagino.... Il nonno r— Ebbene, mio piccolo, che cosa hai fatto ? i l nipotino — Papà mi ha sgridato perchè facevo del rumore, e mi ha man- dato al diavolo. Così sono venuto da te. TIPPO TAPPO I l mar i to arr ivando al la stazione mentre il treno si met te in moto: — Vedi, esc lama rivol to al la moglie, non lo avremmo perduto se tu non avessi impiegato tanto, tempo a ve- stirti. L a mogl ie —• E se tu non mi avessi f a t to tanta f ret ta, adesso avremmo da seccarci meno! ed aspet tare quel, l 'altro. — Com'è che il tuo cane ti viene sem- pre dietro? — Sai? E' da quando, l'anno scorso, gli ho scaricato addosso^ un colfro di fucile. ' FANN i DIN! Direttrice e gerente responsabile stanmmento Tip np) «^tornale i n t ana» «fc'iiA • tfcrao Umberto, Palazzo SCiarrà"
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