LA CUCINA ITALIANA 1935

L A CUC I NA I T A L I ANA 1. Ot tobre 1935-X1II Signora Romilda Fisher - Trieste — Ella troverà in altra parte di questo giornale un articolo esauriente sulla die- ta dei diabetici, che sembra aver preve- nuto il suo desiderio, tuttavia le dò vo- letieri anch'io qualche ricetta. Per i con- torni potrà utilizzare tutta la varietà de- gli erbaggi — esclusa la barbabietola — seguendo il sistema di cucina normale: adoperando, cioè, burro, olio e grasso con una certa larghezza, ma sempre in rapporto con l a compatibilità digestiva di chi dev, e ingerire quei cibi. Lei saprà certo che i grassi nell'alimentazione dei diabetici hann 0 molta importanza, do- vendo essi appunto compensare la man- cata calorificazione delle sostanze sop- presse. Nessuna difficoltà, dunque, nel preparare, con l 'aggiunta di condimenti agliecei o pepati facilitanti nei diabe- tici la digestione dei grassi, un buon contorno di verdura che possa servire a tutta la famiglia. Minestre gustose e nutrienti a base di verdure ce ne sono molte: ma nella maggior part^ di esse il brodo è legato con purèe, riso o farina, elementi tutti contrari ai diabetici. Squisite zuppe di cipolle richiedono una certa abbondanza di fettine di pane, arrostito. Lei dirà: <t Non c'è il pane di glutine ». Non si fidi troppo, signora mia, del pane di glutine,_ non sempre esente di amido. Se mai, per una zuppa di spinaci, o santi, potrà ricorrere a qualche dadino di pane integrale fritto nel burro. Ecco come può preparare una ZUPPA DI SPINACI Dopo aver tritato sommariamente sui tagliere una certa quantità eli spinaci puliti e lavati con molta cura, metteteli al fuoco con del burro, in un recipiente piuttosto ristretto. Teneteceli fino a che l'acqua che butteranno fuori nel cuoce- re, non sia del tutto evaporata. Allora aggiungete del brodo di carne, lasciate bollire per qualche minuto po! unitevi del latt e in ragione di un bicchiere per ogni litro, un cucchiaio colmo di par- migiano grattato e l'odore della noce moscata. Completate la minestra con dadinì di pane fritto nel burro (pani Integrale) rovesciando su di essi il li- quido quando sono ancora bollenti. CHARLOTTE PER DIABETICI Fate una crema con un quinto di lat- te. 3 rossi d'uovo, i pastiglie di sacca- rina, 2 fogli di colla di pesce, rinvenu- ta nell'acqua fredrla e poi strizzata, po chi grani di vanigliani e l a scorza di un arancio grattata. Ungete di burri, una forma eia charlotte, della capacità di mezzo litro, rivestitela di pane iute graie grattato e spruzzato — se il me- dico noti ha nulla in contrario — di cognac. Si capisce che si dovrà gratta- re pane raffermo. Quando la crema sarà L'A. B. C. DELLA C U C I NA f reddi (d'estate la terrete un. po' in ghiaccio) unitevi un quinto di litro di panna montata con un tantino di vani- glina ed un pizzico di saccarina in pol- vere, rovesciate tutto nello stampo, e mettete questo sul ghiaccio. Al momen- to di sformare la charlotte immergete lo stampo nell'acqua tepida. Più presto che mi sarà possibile le darò qualche altra ricetta di minestre e di dolci. LA C U CAI N I D E A L PER LA SIGNORA MODERNA • Completamenti. smal tata :: Tre fuochi • Forno :: ; : Scaldapiatti aperto :: $ IN VENDITA OVUNQUE Domandate opuscoli illustrativi alla: SOCIETÀ' TR I PXLE ITALIANA MILAON - Vai G. Rosd,es 1 Signora Frasca Fiorentina — Debbo ricordare anche a lei, com e ho fatto con altri abbonati, che il mio compito si limita strettamente alla cucina. Su questo argomento mi domandi pur« ciò che vuole ed io le risponderò. Ignorantella — Lei si esprime con una semplicità che la rende tanto sim- patica ed interessante. Si valga pure di me in quello che le fa piacere. i a Domanda. — Il recipiente in que- stione è di porcellana: ma di una por- cellana speciale che resiste al fuoco e perciò è detta piro-fila. Se ne fanno te- glie e casseruole molto adatte, a causa della loro inarrivabile nitidezza per le pieparazioni del icate,. specie dolci. Domanda. — Se la crema fosse gi- rata ora per un verso ed ora per un al- tro, impazzirebbe, come si dice volgar- mente, ossia si decomporrebbe. Già qua- lunque composto che, a forza di essere lavorato col mestolo, deve crescere di volume, richiede un movimento circola- re uniforme e mai alternato. E' cosi anche delle chiare nimbate con la for- chetta. Se questa foss e girata in senso contrario i chiari smonterebbero. 3» Domanda. — A pag. 9 del fascico- lo d'agosto non trovo nessuna risposta a_ lei diretta: perciò non so che cosa dirle. Mi favorisca qualche Indicazione più precisa. Molti saluti. CIPOLLINE SOTT'ACETO Per una Meridionale impacciala Sbucciate 1 Kg. di cipolline e immer- getele per un minuto o due in acqua bollente e salata. Fatele poi cuocere per dieci minuti in un mezzo litro d'aceto nel quale avrete messo uno spicchio 'li aglio, qualche grano di pepe, una fo glia di alloro ed una cucclriaiatina di sale. Potrete aggiungere, volendo, un pezzetto di cannella e due chiodi di ga- rofano. Scolate le cipolline ed accomo- datele in vasi dì vetro entro i quali verserete altro aceto bollito, ma freddo. Badate che le cipolline, le quali deb- bono essere pìccole e su per giù della stessa grandezza, rimangano del tutto sommerse nell'aceto. Potrete mettere nei vasi, oltre qualche chiodo di garofano, pepe ed un tiez-^-tt'io di cannella, una pìccola quantità d'olio, che rende più si- cura la conservazione delle cipolline, ed un pìzzico di sale. Tenete i vasi tarmati. Non « eonsiV'ìabile mettere sott'aceto le cipolline crude. WARMFT.LATA Se vi Preme avere una marmellata '-'iona e eh« si c o r s a vi scegliete 'H'tta ben inati"\i e satin. 1111 erro-è --"''»ri» oW. iTlo-^r.nirfo frutta "uasta -1 possa, ottene-" un ugnalo r ; sii'4ito. 1 frutti Tiarzìalmente cuasti dovranno essere scattivati con molta cura. Un'al-

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