LA CUCINA ITALIANA 1935

10 non i l i t à Religione e signorilità Due vol te al l 'anno la chiesa doman- da, per gii umani, la protezione di Ma r i a: in magg io, alle sbocc iare del- le rose, ed in ottobre, al mor i re delle rose... ed è di c i rcos tanza, in questo mese dedi cato al la « dolce fanc iul la di Je s s e», che di scendeva dal nobi- l i ss imo ceppo di Davide, t ra t t are l'ar- gomento del la s ignor i l i tà nei riguar- di dàlia rel igione, sia nel l ' apparenza come nel la sostanza. Se t t imane or sono mi t rovavo in que l la magni f i ca chiesa di S. Mar ia sopra Minerva, dove è se.polta la gran- de e bat tag l i era S. Ca t e r i na da Sie- na Una mia ami ca protestante, mol- to aincera e devota, mi aveva accom- pagna to al la Messa. Ad un t rat to si vol se indignata e mi accennò nume- rosi gruppi di sedicenti fede l i: - Ma t i pare che quelli possano credere di t rovar si in presenza dì Dio. nella ca- s a di Dio, e contenersi cos ì? No; as- so lutamente no. | Con molto dolore, dovet ti convem- : re che el la av e va ragione a dirmi che j il contegno nostro li. chi esa manca ! t roppo spesso di signor i l i tà, non so- i lo, ma anche di e l ementare educazio- ! ne. Infat t i, In quale salot to ci per ' ma t t e r emmo di s tar sedute colle gam be incrociate, di chi acchi erare, di ri- dere mentre si svolge una conferen j za, un concerto, o mentre la padrona : di casa parla a t u t t e ' * * * Incomi nc i amo dal la Messa. Quando ' f r equen t avamo la dottrina cr ist iana, j s apevamo che la Messa va ascol tata in ginocchio, ad eccezione dei due Evange l i , che si ascol tano in piedi, per s imbo l egg i are .a nostra prontezza a muoverci ed a combat tere per ia f ede E', però, ammesso che ci si pos- sa sedere dal Crèdo fino al Sanctus, e dal la Comunione fino all'« ite, mis- sa eat ». Orbene, guardi amoci in g i ro e v<v dr emo che è somma g r az ia se le si gnore e le ragazze ba l zano al l 'Eleva- zióne. Si noti bene che la Chiesa ~ madre tener i ss ima, che non obbliga al di là delle forze, uhe non impone l 'obbl igo della Messa domeni cale per chi abi ta a cinque chi lometri dàlia Chiesa, a chi non sta bene, a chi ha dei bimbi che dovrebbe lasciare incu stodi ti Così permett* al le persone s t anche dal lavoro 1' r imanere sedu te, se le loro forze nor- consentono i i r imane re i ng i no c ch i a t e- ma la clas- se di cui parlo è quel la che dà c am pionesse e giocat r i ci di tennis, di gol f, di skjr, che passa ore in piedi alle corse o ad un bal lo e che, quindi, non morrebbe di fat i ca r imanendo qual che minuto in piedi od inginoc- chi ata su di un comodo inginocchia- toio! E maga ri che l ' i rr iverenza si limi- tasse a questo! Anz i tut to di temi quan- te s ignore a r r i vano i doverosi c inque minuti pr ima che la Messa incominci e quante disturbano, invece, il racco- g l imento dei devoti, g i ungendo in ri- tardo. . .! Di temi quante res tano tran- quille, leggendo il loro libro, o pre- gando menta lmente, o rec i tando il ro- sario, e quante chi accherano, ridono, si vol tano, (cosa che è ma l educato ta- re anche in i s t rada), f anno dei com- menti a voce abbas t anza al ta, si muo vono e si g i rano per esibire il tagl io del la loro gonna o la l inea del le loro spal le! . .. Io mi domando perchè vengono in chiesa, e debbo r ispondermi che lo f anno per ipocrisia, per mancanza di coragg io delle proprie opinioni e per forza d' inerzia, quandt non sia per incont rare qual che « flirt », per esibire qual che vest i to o per non perdere l 'eredi tà della z ia bigotta. .. Ma la chiesa e Dio non vogl iono questo! Nè la chiesa, nè Dio hanno mssso l'ob bl igo della Messa per chi dà scan dalo agli altri, disturba chi vi assi- ; sta devotamente, dà l< ca t t i vo esem- pio! Nessuno, poi, sta sul l 'uscio ad obbl igare col la forza ad entrare. .. co- sì, chi non vuol fare almeno finta d'essere educata, lasci di f requentare le funz ioni! Il mondo noi) cascherà per questo! Ne guadagne rà. Gli uomini, .invece, danno esempio migl iore, ed hanno, nella g r ande mag j gioranza,, contegno serio e corret to. Ri cord i amo le molte Messe di noz ze a cui abbi amo assist i to, quando gli sposi, che avrebbero dovute essere i compresi di r iverenza davanti ad un ! g r ande Sac ramento, ch i ac ch i e r avano beatamente, s camb i avano saluti e ceti i ni con gli invi tati ? r imanevano se- | duti fino a che il chi er i co doveva av- j vert irli che ¿ra g iunto il .nomento del- l 'El evaz ione! Ho poi notato, nelle cen t inaia di mat r imoni <, cui ho ass i t i to una regola fissa- c.ht quando i due erano . come sopra, " mat r imonio non andava mai bene, non riusciva mai bene! Ed anche qu; era questìo ne di pura educazione e li signori l i tà Ho visto degli uomini atei, che -si ada t t avano al la cer imonia rel igiosa per non spiacere alla sposa, o perchè era l 'unico mezzo d ' ar r i vare ad una r aga z za ed al la sua dote, che, pel solo f a t to d'essere educat i, erano be- ne informati del la modal i tà del ri to ed avevano un contegno per f e t t o; ho visto degli altri, ancht credent i, che, per snobi smo o per f are del lo spiri to e mos t rarsi disinvol t i, erano da pren- dersi a schiaf f i! Ho vi sto i primi ri- spet tare i sent imenti del la mogl ie, an- che non dividendol i, li ho visti f a r bat tezzare i loro figlioli, perchè ave- vano dato la parola d. far li bat tezza- re; ho visto i secondi torment are la mogl ie, la mamma, la loro dom astica vecchia e devota, prendendo tutti in gi ro, credendosi grandi uomini e non accorgendosi del la loro vo l gar i tà e delle fer i te eh® davano alle donne Credenti di casa oro! Di rò di più; quando si ode un uomo di* ma le di una rel igione, si può senz ' al t ro bat- t e z z ano per poco del icato. La rel igio- ne (e non par lo dèi cat tol i c i smo, ma di qua lunque rel igione) è cosa troppo a l ta ohe non amme t te scherz i; «si è ' padroni di non acce t t ar l a, ma si ha il | dovere di r i spet tar la » Non par l i amo dal lo spe t taco lo che si gode durante le grandi funz ioni, nel le grandi cat tedra li di tutte le re- l igioni! Fe rmi amoci in Ital ia, a S Pie- tro. Al la presenza di Dio e del suo rappresentante in terra, si vede la gente regolarsi peggio che se fosse ad un campo di g ioco o ad una par- t i ta di pugi lato. Nessuna ragazza ha voluto f are il sacr i f icio di vest irsi al- meno di scuro, molte si aprono il col- letto o si a l l entano il velo che aveva- no st ret to al collo, entrando, e restano in un decol leté, che è proibi to nel la casa di Dio; a l t re si premuni scono cont ro la sete o la fame, non con due carame l le di menta od una tavol et ta di c ioccolata, ma por tando una vera e propria merenda, con un thermos pie- no di caf fè, dei panini che spa lmano seduta-stante di burro o prosciut to (in- credibi le, ma visto con i miei occhi !). .. e tutto ciò con gambe incrociate, e po- se... disinvol te. Anche durante 1 bat tesimi, le cresi- me, la prima comunione, gli invi tati sono distrat t i, ch i ac ch i e r ano ., e ciò proviene tanto da mala educazione, quanto da ignoranza. Se (come f anno le musiciste che, prima di recarsi ad un concer to /i si preparano, leggendo o suonando i pezzi che asco l teranno) noi. prima di ogni funzione rel igiosa, ci dessimo la br iga d' caperne i) si- gni f icato, di l eggerne i. testo t radot to In i tal iano, vi t rove r emmo tale su-

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