LA CUCINA ITALIANA 1935
10 LA CUCINA I TAL I ANA 1. Novembre 1935-XIV LA DONAN E LA CAAS Ora oc cor rono delle stoffe. Basta- no dei damaschi di cotone. Uno grande che mascheri la porta di c o- municazione con le altre camere. Da- vanti alla finestra d ' angolo metti il tuo baule-armadio coperto con uno scialle o una bella stoffa. Qualche stampa a muro, uno spec- chio grande sulla parete sopra il cassettone. E un altro per specchiar- ti completamente, potrai metterlo sia a muro, sia — se lo trovi — a f o r- ma di « P s i c h e » . Un bel tappeto a terra è necessario- Avrai così una camera che sembrerà un salotto. Nel lo stanzino da bagno metti tut- to quanto occorre alla toletta. Gli armadi per i vestiti, chiedi il permesso di tenerli in corridoio. Ora ti ho detto le cose principal i: adesso a te, al tuo buon gusto, tutti i piccoli rifinimenti. E auguri perchè la fel icità entri nel tuo nuovo nido. BINA SIMONETTA ' Consigli Ma si, cara e sconosciuta ami ca o lettrice, che mi scrivi regolarmente per domandarmi consigli e aiuto. Ma si che sono pronta a rispondere a tutte le domande che mi fai!..- Per l o meno a tutte quelle a cui sono ca- pace di rispondere! Quest 'oggi mi chiedi c ome rende- re ospitale una camera d'albergo. Mi metti al corrente della tua vita e mi racconti come, per mol te ragioni, tu non abbia più la tua casa e ti sia decisa a vivere in locanda. Mi spia- ce però sentirti tanto avvilita nel vederti c i rcondata di mobi l io bana- le, in una camera, mi scrivi, che è bella c ome locale, con la stanzetta da bagno attigua, ma che ha un mo- bi l io che somigl ia a quello che ave- va la servitù in casa di tua nonna, quando tu eri piccina! Non aver più la propria casa è sempre un po' triste, è vero. Ma quando una donna è sola, e il vive- re f ra pareti domest iche rappresen- ta soltanto solitudine mal inconia e r impianto allora è megl io abitare in albergo dove per lo meno all 'ora dei pasti, una signora può scendere 'n sala da pranzo e sentire^ — vedendo altra gente intorno a sè — c h e fa parte anch'essa del consorzio uma- no! E quando la solitudine diventa angosciosa basta scendere un poco nella sala e veder gente che va e viene per dimenticare, almeno mo- mentaneamente, la propria solitu- dine. , . . Quindi approvo la tua decisione, almeno per quel tanto di bene che potrà fare al tuo spirito e al tuo ca- rattere. Quanto alla r ..mera è pre- eto fatto. Par la col proprietario e ohiedigli di ritirare i mobi li che ti di Simonetta Ila dato. Vai con lui a « scartabel la- re » nelle camere. Se l 'albergo è un po' vecchio e non tutto rimesso a « '900» troverai certo un cassettone che avrà un'a.pparenza di oggetto da salotto. Quello va benone. Poi ti oc- corre una libreria, uno scaffale, che magari troverai in una sof f itta o in una camera adibita al personale. Sai quegli scaf fali di noce a due piani con un palo di cassetti in alto orna- ti di borchie d ' ot tone? Poi vedi se trovi anche un altro c omò ma più piccolo... un paio di sedioline e un tavolino basso. Un letto alla turca, badando di mettere i cuscini cont ro la parete pr ima di ricoprire -i la coperta, così che f ac c i ano spalliera e diano veramente l ' impressione di un divano. Un paio dì ti saranno utilissimi.
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