LA CUCINA ITALIANA 1935

1 - Novembre 1935-XIV LA CUCINA ITALIANA Rose 8.25 La giornata del bambino Kikì ha superato felicemente la du- ra prova deila divezzatura. Ha ripreso i suoi sonni, mangia vo- lentieri le minestrine, f a festa al caf- fe-latte..„ Una voce: — E chi sarebbe Kikì? E' vero. Bisogna che lo presenti. Kikì è un mio piccolo congiunto nato in terra di Franc ia; un caro mimmo che non ho mai veduto, ma al quale vogl io bene lo stesso. Par lo qualche volta di lui con Ro- setta che, nell'attesa del lieto evento ormai prossimo, s'interessa di tutti i pupi e di tutte le pupe che conosce, ed anche di quelli e di quelle che non conosce. Quando seppe che Kikì dorme solo in una bianca stanzetta attigua alla camera dei genitori, rimase addirit- tura disorientata Io non potrei dor- mire — mi disse — se non avessi il mio bimbo vicino. Come farei a la- sciarlo solo? Avrei paura che me lo rubassero. E lei, scusi, ce lo lasce- rebbe ? La domanda mi mise in un certo imbarazzo. Non essendo troppo dispo- sta a dire di sì, risposi in modo indi- retto. In sostanza i genitori di Kikì agiscono saviamente. Un piccino che dorme solo in una nitida cameretta dove l'aria, grazie al ventilatore della finestra, si rin- nova di continuo anche d' inverno quando il termosifone mantiene la temperatura a 24 gradi si trova In condizioni molto più vantaggiose, per il suo apparato respiratorio, di quei bimbi che dormono nella camera dei genitori, e, qualche volta, nel loro stesso letto. Lei sa quanto bisogno d'a- ria pura abbiano i nostri polmoni. — Lo so. iMa il cuore mi trema al pensiero di un bimbo così piccolo, solo nella sua stanza come un uccellino in un nido troppo ampio e solitario - Non esageri. I genitori di Kikì vegliano nella stanza accanto e la madre è pronta ad accorrere a! suo primo piantino. Rosetta scosse il casati — Qual'è la mamma che si nega la gioia di tenere un po' in collo la sua creatura? — La mia amica è convinta che un bimbo, fino a che i}on abbia compiuto quattro mesi, debba rimenere sdraia- to, senza costrizioni, di pezze e di fasce, nella culla o nella carrozzina. — Anche quando è ammalato? — Specialmente allora ha bisogno di riposo. E' più probabile che la mam ma di Kikì, in uno slancio di tenerez- za soddisfatta l'abbia preso in collo quand'era sano che quand'era malato. E siccome il piccino, tranne qualche piccola indisposizioncella, è stato sem- pre in ottima salute, bisogna conclu- dere che in collo c 'è stato ben poco! Di giorno l 'hanno sempre tenuto In un piccolo rinserrato di legno, di for- ma quadrata™ — Come un uccellino in gabbia!... — Lasci da parte le comparazioni ornitologiche! Di f orma quadrata, di- cevo, con le pareti fatte a ringhiera, e che laggiù viene chiamato parco: pare. Li dentro, sull'erba, all'aria a- perta o in casa sopra uno strapuntino libero dei suoi movimenti e giocondo, ha potuto sgambettare ridendo e stril- lando f inché gli è parso. E poiché è un bellissimo bimbo pie- no di salute e di vita, bisogna conve- nire che i sistemi seguiti dalla mam- ma e dal babbo anche nell'alimenta- zione non sono poi così errati come la signora Rosetta sarebbe disposta a credere. Inesperta come sono — disse — non oserei davvero atteggiarmi a giu- dice dell 'operato di due coniugi lau- reati in medicina. Esprimo la mia opinione di futura mamma che ascol- ta soltanto la voce del proprio cuore, e mi limito a fare qualche obiezione che non reca of fesa a nessuno. Ma se m ciò che lei mi racconta c'è qualcosa da imparare per trarne vantaggio a suo tempo, apro bene gli orecchi, non dubiti!. A proposito, mi dica. Come io nutriscono Ki k ì? Per ora il piccolo si alimenta di latte mischiato col caffè d'orzo, di qualche fettina imburrato e bene inzuppato nel caffè-latte, di minestre di brodo o col burro o di verdura molto cotta. Gli viene dato giornalmente anche un uovo e qualche cucchiaiatina di polpa di frutta o di pomodoro crudo passato per staccio. Ma d'ora in avan- ti. a quanto pare, Kikì incomineierà a nutrirsi con qualche alimento più so- lido. Gli daranno una piccola quantità di formaggio fresco, due polpettine di patate o frittelline di riso, un piattino di crema, qualche frutta maturlssima " ripulita dai semi. E quando deve cominciare un bimbo a nutrirsi coma al nutrono i grandi? — Alla alimentazione completa deve essere portato gradatamente. Il passaggio repentino da un regime a base di latte e d'uova ad un die- tetico complesso sarebbe dannoso per la sua salute. Perciò, quando il bimbo ha finito due anni, è bene concedergli un boc- cone oggi e uno domani dei cibi che fino allora gli sono stati vietati. Il suo stomaco deve assuefarsi a contenere - w^^.«, a ^WAiLCAitUD e ad elaborare quegli alimenti" che aanno al sangue le sostanze necessa- rie e favoriscono lo sviluppo del cor- po. Come regola non si daranno al bambino le carni rosse — manzo, cac- cia, maiale — ricche di grassi o di albunìmoidi e perciò troppo pesanti per lui, nè salumi, formaggi secchi, pesce in scatole o sott'olio, acciughe pesci freschi indigesti (seppie, polpi^ etc), castagne, frutta secca ma poco assimilabile od irrilevante come il po- pone ed i fichi. Ma, glielo ripeto, glie- ne daremo a tavola una piccola quan- tità, dopo aver soddisfatto il suo ap- petito con qualche pietanza più adatta per abituare il suo stomaco a conte- nere e ad elaborare tutte le sostanza che concorrono a formare un nutri- mento completo. — E che cosa deve bere il bambino? Acqua pura. — Nemmeno acqua minerale? — Meglio che ne faccia a mena Basta l 'acqua potabile. Nel caso si potrà diluire un po' di sciroppo di more, di ciliege e simili. Creda che un nutrimento sapientemente regolato si converte nel bambino in tanta salute. Tutti gli eccessi debbono essere evi- tati, vi sono mamme che hanno paura che tutto faccia male ai loro bambi- ni; secondo loro il pane è pesante lo zucchero è caloroso etc etc. Ed altre ve ne sono che vorrebbero vederli mangiare sempre di tutto, anche quan- do non hanno fame ed il loro stomaco non richiede il cibo. Sorvegliate con criterio, care mammine, l'alimentazio- ne dei vostri bimbi procurando che non sia insufficiente o eccessiva E cosi i vostri piccoli verranno su bel- li e forti, quieti e gai, liberi dal peri- colo dell'indigestione, dovuta più spes- so di quello che non si creda, all'irri- flessione dei grandi ohe all ' ingordigi* dei piccini. " Bel sugo rimpinzare quei poveri co- smi per procurare loro digestioni trotx po laboriose che altereranno il loro buon umore ed esser poi costretti a ricorrere alle purghe, le quali eserci- tano sul loro organismo un'influenza tutt altro che benefica! Vede, Rosetta: tiiki non e stato mai purgato. Ignora ancora che esista l'olio di ricino. Rosetta fece una smorf ia: —Che Dio ce ne scampi e liberi! iTJMDA

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