LA CUCINA ITALIANA 1935
1 - No v emb re 1935-XIV LA CUCINA I TAL I ANA ma adrogante in polvere in una cuc- chiaiata di panna ed aggiungerla poi al resto. Come vede l'operazione, che pure ri- chiede una certa delicatezza, è tutt'al- tro cne complicata. • • • Abbonata 58729 . Viganò. - Non con- siglierei mai di sostituire io zucchero col miele nelle marmellate. La partico- lare fragranza del miele altererebbe il sapore e il profumo della frutta. Non nego però che questa sostituzione pos- sa essere tollerata o accettata, secondo il gusto di chi deve mangiare marmel- ' • ° confetture. Faccia una prova, in piccole dosi: e da quella si regoli. Ba- ú • m i E k d e v e ersere usato in S ^ ^ c e I I ° « e c he r o. Io. però, dubito dell'esito. Quanto alla ¿ropor-' i l m i e 6 m «PPor to alla qualità della fnitU. dovrebbe variare ooco co- me quella dello zucchero. A questo' pro- posito legga il paragrafo marmellate, nel la-b-c del fascicolo d'ottobre. * * * i l i b b Z f a t 3 \ s t i a v a - - chiedere alla colla boratnee che ha l ' i n t r i co della rubrica « Dietetica per ammalati , I h indicazioni che desidera su', vitto p e r ' dilatazione di stomaco etc. Ouanto ali-, sua domanda, sullo scaldabagno le ri- t Z ^ l ?! m ì ° « 0 M P i t 0 s i b'mita stret- temente alla cucina. Spero di esserle utile un'altra volt«. * * * Abb m i ¡ . _ La Bua r ì m t s t a non E* " ' -a risposta troppo facile I e ci- polle si conserverebbero più a lun^o » - appena colte, fossero messe in luo- go asciutto e aperto, in modo che l'aria circolasse fra loro. I commercianti. In- h f t e n ^ o n o ammucchiate „ qual cne volta le bagnano perchè pesino -ii Più. e questo fa sì ch e esse germe, degli t l - P Ì Ì , p - P r e ^ ° ' Lo «tesso f ccade sialo Cr ed0 c l l e v e n s Le cipolle estive bucano prestissimo Più resistenti sono q u L e ros Se e S cíate dette fiorentine, a causa della cÓm. patterà della loro fibra Ma a n T „ quelle debbono esser tenute in ?uop asciutto, l 'umidità f a v o r i i nei S i £ lavoro di gestazione e I? f a ^ " m o - lino di legno, il piccolo, arcaico uten- sile casareccio che i metodi nuovi non hanno potuto toglier di mezzo. La dose è questa. Ogni rosso d'uovo, un cuc- chiaio di zucchero e 2 di marsala vino bTanco a P U A S ° S t Ì t U *> * .Si mettono i rossi, lo zucchero ed il vino m un recipiente adatto e questo it. un a.tro recipiente più grande dovt " l S l à , u a f d'acqua calda. Si pouè tutto sul fuoco e si comincia a girare 1 J ™ l h a ° . per fare il zabaione L W o d e f f u ° n c n 1 T t a - S p U m 0 S 0 s o t t o i '^-ione f u o 9 ° e Pian piano gonfia e si rapprende Quando atto?n 0 g al frullino si raccoglie una massa soffice e spu- mosa, lo zabaione è pronto. <„ \ m e t t e r e addirittura il recipien- te su fuoco ma la buona riuscita del- lo zabaione è meno sicura .he poi Se ne vuol fare ¿na Quantità f n ìW a b b ^ t a"' ° CCOrre ^virsT'del a l^roma «Ho zabaione !.. ionia della vaniglia, qualche goccia di loguore torte oppure un po' di li nion e grattato. p 1 11 CONSERVA DI MOKB per l'abbonata 275 oo. _ Mettere a) fuoco le more, dopo averle lavate n e f acqua fresca, aggiungendo un biccWe, 1 acqua Ogni chi ogrammo di esse. Men mestolo ^ i s c h l a c c i a r l e ben bene col mestolo, e dopo un quarto d'ora di boi- ore Passarle per staccio. Ricordarsi che Io staccio deve essere di crino e so prattutto che per far e queste ¿ o nVv , " H sttnÌ?T b r r e ° S " stagnati Pesare il succo già passai- e per ogni d i a g r amma c a l c o l a r e ^ l - m u n a cazzarola di ter raglia, schiumando accuratamente e ri Ì ] ? r a d o d i cottura golarei « m e e T r e t u 4 e ? S Ì a , f V C t r ° r e late e s e r i L ^ • f - e . a I t r e m armel- * secondo le indicazioni date nel- a-b-c. del fasiicolo d'ottobre. La muffa sui cetriolini sott'aceto ai è formata perchè l'aceto non è forti c e t r t v J Ì - l c o n l " e d ] o : altrimenti 1 • • «e Sig. Giorgio Calizzi . Ianodi. . • „ ki mgreaienti a l I a nefrite sono contari. Purtron- po questa è una delle malattie che ac- cadano all'alimentazione un limite ri- strettissimo: e di ciò lei è certo al cor- rente. Nei riguardi delp YOGHOURT <e dirò che non soltanto il latte da usat- m per fare l 'Yobhourt deve esser, bo£ ™ a l'ebollizione deve protrarsi per qualche minuto. C'è chi consiglia Hp i f , a r t / l d U r r e . f 1 u n l " ' 1 " 0 « volume del latte specialmente quando non si è i h e c q u e s t o s i a schietto. La quan- tità del fermento di qualunque specie (qui non si possono far nomi,) di- pende da quella del latte stesso. Per da caffè a U n m C Z Z ° c u c c h i a i n o Tre ore non mi sembrano sufficienti per una completa fermentazione, specie nell'inverno durante il quale sarà bene preparare l'yoghourt l a sira per & mat! una. Badi che è necessario mantenere pili a lungo che sia possibile la tem- peratura del latte a 40« gradi. T e ^ a E ' 1 recipiente in luogo caldo, o involga nella lana, oppure lo chiuda itt una cassetta di cottura. Ogni gior- no serbi una cucchiaiatina di Yoghourt m ^ Ì m a - ° g n i 7 0 8 S i o r « il Ar - mento va innovato con alto Yoghourt acquistato ptesso l e latterie che ^ pre- parano, o rinnovato coi fermenti lattici. « • « ZABAIONE per la Contessa Nerii de Mon"éol Samperdarena - Se si tratta di uno zabaione piccolo, di due o tre rossi d'ùo- K - w t o ' ^ r r t Z ' "sotf'ace- to m bottiglie Sigillate e bollite col S f n « ^ con 1 acqua piovana non ho mai U r i ' t o . P a r ! ? r e : parola d' onore! Se S o verà chi sia capace d'insegnarle qu- Slo sistema ancora inedito di eon,eÌ- vszinr-e „1, f a r à un vero reoalo insè gnandolo a sua volta a mei * * » Signora Marini Itala - Milano - TTr, ! a t h o o a a t a ' a n z i un abbonato S ì I te. ' T ' P 0 f a ricetta per nr. fnt ici. ed 10 gl, risposi quello che deb- ho ora ripetere a lei, cioè che l'ai, mentanone dei nefritici dalla quale de ," bono essere banditi tutti i c^ndini'n „ > »"Sfanne irritanti, non e , p r e " , . : i%p c pe n ; to"r i T,tt, di j r npfriMM ^nW. c ' " ' concessi ai -mea, „ „ a quantità m i n i m a ^ carne" ^ r dure cottissime, , w n n t j p a s , a t ; e ™ j frnHa T^" 1 1 h ! s c 0 t t i dolci ' frutta. i,a massaia dovrà limitare la sua ; * " e l i, o i s ó n f : ÌTer nte a0C po ! l ^ ^ l ^ r e _ n n a I A e sformatìm, ìtema con- J Signora Lufgia Castagnaro - spezia zioi£ n 0 0 1 S Ì S t e m a d<=1Ia aterilizza- f S possono conservare a lungo le frutta a ] I o stato naturale. Trattandcfs° di d i e g e amarene o marasche come lei dice si tagli loro il picciuolo e S T scoti ffi p c e . T P ° c h l mmuti, nell'acqua bol- lente. S, mettono poi in barattoli di vetro ai quali il coperchio, pure di vel su is ^tv,: gomma c o n ^ l l l ^» - SÌ riem ? ìe P er m > terzo eoa dello sciroppo piuttosto l e g g i o e l - f r ed - d 5' - C b i u s i i eoi loro coperchio, si dispongono entro un largo recipiente, sopra uno strato di paglia- e un po' d, paglia si metta fra *n vaso e I altro per impedire che il vetro s' in- franga. Ciò fatto si versi nel reofpieme dell'acqua fredda, badando che non o l ! trepassi_ 1 due terzi dei vasi. Si metta il_ recipiente sul fuoco e si porti l'acqua pian_ piano all'ebollizione che deve n, , ,. seguire blanda e lenta, p „ venti mi- nuti. Dopo i quali s, ritiri il recipiente dal fuoco, senza togliere i vasi che leveranno dall'acoiia solo quando essa sarà del tutto fredda ^ . ---^cucile «jucf/cne stor O vol-au-vent seguendo il *fstem Sbarazzatevi r ap i damen fe d a q u e s t o RAFFREDDORE DI PETTO applicando sul pedo e su ||„ s p s l i e u n , W ( f > t h e h ^eo g é n o ^ t a c h e g e n e r a CALORE • decongesrlonfl ^gfl^organi ^dènaTèspirazìonè Trovasi In tuf f» | e Farmaci» SOCIETÀ «AZIOMLE ~ P1000TTI CHIMICI 4 FAHMACEUTICI - MILANO Aul Prejelt Mjlsno 62609 . 1934 . XIII
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