LA CUCINA ITALIANA 1935
1. No v emb re in3n -X.IV LA CUCINA I TAL I ANA l i g n o r iàl i t RISPETTO LDE LUTTO No v emb re è il mese che la l iturgia cat tol i ca c onsac ra ai morti. .. ed il cul- to dei nostri cari perduti si compl eta c on certe no rme di convenienza, che è bène conos cere e divulgare. I nc omi nc i amo dal lutto. F i no a tren- t 'anui fa, ehi aveva un' estesa paren- tela, doveva passare mesi ed anni con- secut ivi in gramag l i e; adesso s iamo al- l ' eccesso opposto. Int end i amoc i: quan- do il lutto è f a t to solo per darla ad intendere, quando non impor ta pro- pr io nul la che parent i, vicini o lon- tani, abbiano ragg iunto l 'altra spon- da, al lora non darne mani f estazoni esteriori, può essere sinceri tà. Uovo s 'annida, invece, l ' ipocrisia è nella f ra- se: « i l lutto al por ta nel cuore e non nel le v e s t i » . Tutti quelli di noi che hanno conos c iuto lo strazio del di- stacco, sanno che si sente il bi sogno anche di un cont orno esteriore di si- lenzio, di raccog l imento, di co l ore oscuro. .. E poi il lutto è il mo do di rendere l ' estremo oma g g io a chi ci ha lasciati, è il modo di farli ancora r i cordare e r impiangere, di ral lentato un momento lo svel to c ammi na re dei mort i. Se ci prest iamo attenzione, la f rase c i tata è sempre pronunc iata da chi si secca terr ibi lmente di dover rinun- c iare al rosso v i vo od al verde bandie- ra, al bal lo od al la recita. Quello, poi, che è assolutamente Ir- r iverente e do l oroso a vedersi, è il lutto r idot to ad una carnevalata. Non ho ietto, durante la grande guerra, in una rec lame di una s to f fa f rancese su di una rivista f rancese, queste pa- role « il crespo opaco è art i colo di bel- lezza e di a t t r a z i one »? Non si vedono to e sei di mezzo lutto; sei mesi di lutto pesante e sei di lutto per la mo r- te del padre, del la madre, dei suoceri e dei figliuoli; sei mesi di lutto e sei di mezzo lutto per un f rate l lo una so- rella, tre di lutto sempl i ce per uno zio, una zia od un parente da cui si ere- dita, tre mesi di mezzo lutto per cu- gini. Ho scri tto « sarebbe », perchè non si può fac i lmente concepi re una ma- dre, che abbia perduto un figliuolo fe che, al lo s coc care dei 365 giorni, vesta di gial lo e di azzurro e c o r ra a feste ed a balli... Lut to pesante, per le signore, signi- fica vest ire in nero opaco, senza g i o- ielli, col velo che scende dal cappe l l o; per gli uomini, vest ire in nero, con guanti e cravat ta nera e striscia di c respo sul cappe l l o; lutto sempl ice, signi f ica vest ire in nero, ma non in crespo, c on qual che modes to gioiel lo; mezzo lutto signi f ica vest ire fti bianco e nero, in gr igio, in viola senza gioielli vistosi e colorati . .. Gli uomini, quando non ai tratta dj stretto lutto, por tano al brac c io od al col letto di un vestito colorato, una striscia di crespo nero, cravat ta nera e una striscia di crespo' sul cappel lo. Le pel l icole e le guerni- zioni di pelo co l orato sj por tano anche col lut to; pel lutto pesante o c c o r re pelo nero, sempre che lo condizioni finanziarie lo permet tano. II velo di c respo si por ta adesso rac co l to e pen- dente da un lato del cappel lo, che deve essere pi cco lo o di media grandezza, ma non largo e vistoso. Un filo di crespo bianco sul cappel lo è portato generalmente dalle vedove. » • • In certe parti d' Ital ia, il lutto obbl i- ga le s ignore ad un i so lamento c om- pleto, non solo, ma a non col t ivarsi ... j .'. kjh si veuono f i m uli Koiu (anche adesso che la moda del tin- più intel lettualmente e fisicamente, a trai'oì A ; , . 1 1 ... , , . . ' gersi è in r ibasso) lunghi veli neri, crespi opachi uniti ad unghie color coral lo, a bo c che ed a guancia di ge- ranio art i f i c iale? Ma chi obbl iga quella vedove, quel le or fane, quelle sorel le ad un lutto che non sent ono? Pe r chè non possono dire una bugia a chi le interroga, dire che il padre od il figlio od il parente ha lasciato la proibizione ai parenti di portare il lut to? Non lo fanno, perchè, vesten- do sempl i cemente di gr igio o di bianco passerebbero inosservate, ment re il nero, col coral lo e col geranio, attira l 'attenzione, e chi ssà? un secondo ma- ri to od un adoratore. Sarebbe di regola portare, per la mor te o del la mogl ie o del mari to, un anno di lutto pesante, sei mesi di lut- per casa, e nel chiuso g i ardino; quan- do giunge il momento delle visite di condogl ianza, esse vanno r i cevute nel buio quasi assoluto. .. c iò che po r tò una volta, ad una scena \>uffa ed ir- reverente: una grossa signora, creden- do che la po l t rona ac canto alla padro- na di casa non f osse occupata, si la- sciò andare c on tutto il suo peso, senza vedere che la po l trona ospi tava ormai un pi cco lo f ratè mingherl ino! . .. Sembra incredibi le, In pieno anno 1935-XIV di una rivoluzione che ha camb i ato la. f ac c ia a tante cose di ca- pitalo impor tanza! Ma « si usa cos ì! »... SI usava anche mangiare col le ma- ni e s iamo alla f orchet ta, a! col tel lo ed al cuc ch i a i o; si usava arrostirà la tìarne sulle brage e s iamo al f o r no e- lettrico, si usava prendere un ' bagno al l 'anno e s i amo al l 'abluzione cuo t i- diana... Mant eni amo le tradizioni "quan do sono di fede, di lavoro, di onestà personale e profess ionale, ma trala- i sc i amo certe cose diventate ridicole! . .. Tutti debbono, dopo qual che g i órno di raccog l imento, r iprendere la lettura, i giornal i, gli studi, l a mus i ca; una sventura fami g l iare può e deve po r- tare a più alti pensieri, a più al ta e nobi le vita, a migl iore cons idera- zione del prob l ema eterno della vi ta e della morte, ad attuazione di be- nef i che opere ed iniziative, e non al dolore f i ac co, passivo! . .. deve po r- tare, in una parola, al dolore cr i- stiano, che è lacrime, ma che è ras- segnazione alla vo l ontà suprema, che è serenità.... Per esempio, l a mùs i ca e un mezzo di god imento spirituale e di elevazione, f a ri trovare, in ispirito, lo spirito già arr ivato alla Luce e va col t ivata sempre; nessuna i rr iverenza è r iprendere il piano od il viol ino ed anche andare a concert ), in posti che non siano t roppo ili vista, « c on ve- stiti serii. Oramai non si mandano partec ipa- -rr Cüivíí, l o n usc i re di casa, a non aprire le finestre, ad andare spett inate e discinte lj "" • • "'--1™:.', rrr.f: -.rrr:--,: M V O I c h e volete fare buona e varia, ma all'economica, la mensa P P I ? V | ì l sapete quanto valga una mensa varia a non sentir« ti I 1/J& ¥ U ! marito rimpiangere la vita dello scapolo s e n « r e fi - - - - - ; he volete sfoggiare tutto le Vostre abilità cucinarle nel, ?U occhi dermnH t 1 ' anZ i'? d ( ' I c i sorridono f U 1» Inrti a } } m c h e e s » sente gli amici can. taxi le Iodi intorno alla mensa della propria casali. è il prezioso libro RICETTE di l / ^ I ^ r r j g Q K •! L L A PETROANILL DEALL "DOMAENIC DLE CORR I ERE " ) J er riceverlo a casa Vostra, senza altra spesa chie- detelo - con vaglia o contro assegno di Lire sei a MBRERIA OLIVINI . Viale Monte Nero 43 Milano
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