LA CUCINA ITALIANA 1935

1 0 LA CUCINA I TAL I ANA 1. Novembre 1935-XIV zioni personali di morte, perchè c 'è l ' enorme di f fus i one presa dalla stam- pa ; si pubbl ica la partecipazione sui giornali locali e, quando il defunto sia mo l to conosc iuto, generalmente an- che su quotidiani di R oma e di Mila- no. Non sono di buon gusto le f o rmu- le « af f ranti dal dolore » o « con dolo- re che mai avrà f i n e » (tanto più quando tutti sappiamo che, per legge di natura, ben poche sono le piaghe che non si r imarg inano ! ), non sono di buon gusto le f i lze interminabi li di ti- toli. Ognuno capisce che, se si tratta di un onorevole, egli sarà almeno « gr. uf f f f. », se si tratta di un senatore, sa- rà almeno « g r an c r o c e » , se si tratta di un ministro di stato, sarà gran cor- done Scendendo nella scala delle onor i f i cenze, bi sogna r i cordare che se un « caval iere » è qualcosa in una f ra- zione di trecento abitanti, è assoluta- mente nulla nei grandi centri e che è più signori le e simpat ico mettere sem- pl icemente nome cognone e titolo pro- fessionale. Quando il defunto aveva un titolo nobi l iare ed uno profess io- nale, essi vanno uno dopo l 'al tro; quan do si tratti di un uf f iciale, il grado va pr ima del titolo. Se il defunto non desiderava, f iori o pompe, o desiderava che la partecipazione f osse mandata a C A R L O C Esportaezion UVE e V I N I deli RINOME AT COLELIN MODEINES ( C A i i T l W A P K O F R 1 A ) (JVIODBHR) ~ F" 1 Q 1 N É - ( I T H I i I A ) sa... ma non forzi la porta obbl igando per convenienza o cortesia, i parenti a riceverlo. Le lettere di condogl ianza sono mol- to di ff ici li a scriversi, quando non si f ac c ia parlare il cuore; siano sempre brevi e, per amor di Di o ! , non col le solite frasi - fatte banali « i l terreno f rale abbandonato » o « la sogl ia igno- ta ». Se si tratta di far giungere una parola al cuore di una vedova o di or- fani, è indicato r i cordare loro c ome le parole più dolci del vange lo siano appunto per le vedove e per gli orfani di cui Dio si prende part icolare pro- tezione; se si tratta di credenti è bene indirizzare il loro dolore verso l 'alto, e r i cordare loro che « il dolore serve, sempre » ; se si tratta di una madre, si può r i cordar le c ome la famigl ia, straziata dalla separazione, si riunirà un giorno, nella luce « Davanti ad un assedio economico del quale tutte le genti civili del mondo dovrebbero sentire la onta suprema , davanti a un esperimento che si vuol fare oggi per la prima volta contro il popolo italiano, sia detto che noi opporremo hi più implacabile delle resistenze, la più ferma delle nostre decisioni ». MUSSOLINI. • A r w A ' . ' . i tumulazione avvenuta, c iò deve risul- tare. ben chiaro dalla partecipazione. Quando ci sia una madre ed una mo- gl ie che partecipino, è sempre mol to indicato che la madre abbia la prece- denza sulla mogl ie, data che, general- mente, è la madre quella maggi ormen- te colpita e quella che non dimentica. .. E ' mol to più signorile mettere sem- pl icemente i nomi delle altre persone che partecipano, e non fare un elenco nobi l iare da consul ta araldica, c ome si legge spesso: « i l f igl io conte X, la f igl ia contessa X , sposata nobile Y, il figlio conte X, il nipote conte Z », ecc., ecc. Quando si riceve una partecipazio- ne di morto, ognuno deve attenersi a quanto vi è stampato, riguardo ai f io- ri, alle vìsite, alla benef i cenza prefe- rita ai f i or i ; se è in cordiali relazioni col la famigl ia, invìi subito un tele- gramma, una corona, porti in persona la sua carta da visita, o vada a fir- mare il registro che si usa mettere nella portineria, o nell 'androne, o in un salotto della casa su cui è piombata la mor t e; porti subito ad un' opera buo- na l ' of ferta, f ac c ia celebrare una Mes- Sempre bi sogna r ispondere alle con- dogl ianze, e bastano due righe su di una. carta da visita, perchè nessuno pretende una lunga lettera! A certe condogl ianze uf f iciali telegraf iche, va risposto con telegramma. Adesso usa po co ringraziare autorità, medici, ecc, con un « r ingraziamento » fat to sul giornale, r ingraziamento col lettivo, che mol te famigl ie evitano, per via della f or te spesa. La carta da lettere si trova prpnta pel lutto stretto con una fasc ia nera di due centime- tri, pel lutto sempl ice, con una fasc ia di un cent imetro, pel mezzo- lutto con una sempl ice riga nera. La fasc ia ne- ra messa in angolo è ben poco simpa- tica, perchè commerc iale. Il seguire un feretro f ino alla chie- sa od al camposanto (usiamo sempre la bella parola cristiana «camposanto» anziché « cimi tero ») è doveroso per parenti, amici, dipendenti, benef icat i. Dove ci sono grandi distanze, l ' accom- pagnamento si limita, di solito, alla hiesa: la funz ione religiosa sia sempre breye, limitata alla benedizione e tut- to al più alla Messa bassa; non biso- gna obbl igare delle persone mol to oc- cupate a perdere delle ore e non si può pretendere un raccogl imento che duri t roppo a lungo... La messa solenne, o delle messe, possono venir celebrate pr ima o dopo la funz i one «»Uettiva, Generalmente le signor ; I a c c o m - pagnano il funerale di u-u ami co per- duto, ma attendono in chiesa: solo se sono parenti, ac c ompagnano la salma dalla casa, e prendono il pr imo posto. Spesso al funerale d.i una signora, so- no delle ami che che tengono i cordoni del carro funebre. Le visite di condogl ianza sono an- cor più di ff ici li dèlie lettere di condo- glianza, perchè nessuno vuole esacer- bare una piaga recente, obbl igare a ripetere particolari dolorosi, ma, d'al- tronde, nessuno vuol parlare del sole o del bel tempo. .. senza un ac cenno al- la sventura. Ci si regoli con tatto, e si metta in un abbracc io af fet tuoso, in poche parole buone, il r impianto sin- cero, ed un elogio alle migl iori qualità del defunto. » * • Una signora in lutto stretto, non prende parte a riunioni festose, a noz- ze, a banchet t i; quando, per un serio mot ivo, si debbono celebrare delle noz ze in casa sua, la signora lasci per un giorno il crespo e si vesta sempl i- cemente di nero, quando è anziana; quando è giovane, vesta di bianco, senza gioielli. Anche ad un battesi- mo si regoli nello stesso modo. La nostra Reg i na Margheri ta, quando venne al mondo la nipotina Jolan- da, pochi mesi dopo la scomparsa di Re Umberto, lasciò per qualche ora il suo velo nero ed apparve tutta ammantata di bianco, col capo coperto di merletto prezioso, perchè trovava giusto che la Pi c co la Attesa trovasse intorno a sé la serenità ed il candore. Ad altre cer imonie religiose, si può intervenire sempre, anche in lutto, ma non seguire la comi t iva in casa per il r inf resco o per una riunione mondana. Quando in una famigl ia c 'è festa, ed un membro di essa non ha potuto intervenire causa un lutto, si abbia la delicatezza, con un telegram- ma, una telefonata, un invio di f iori da recarsi davanti ad un ritratto o su di una tomba, di associarvi l 'assente. Metto per ultimo pensiero conso- lante, scritto da Vi ctor Hugo, che vide travolta, nei f lutti della Senna, la sua diletta f igl iola: Io so che il co- perchio chiude una bara, ma apre il f i rmamento, e che quello che noi quag- giù chiamiamo « f ine » è invece un « TM-jncipio ». ELENA MOBGZZQ DELLA KOCCA

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