LA CUCINA ITALIANA 1935

1. Novembre 1935-XXV LA CUCINA ITALIANA Il cantucccio delle piccole massaie Mandorle salate. — Si usano molto come antipasto, anzi, se si potesse di- re, come pre-antipasto. Sbucciate del- le mandorle dolci, immergendole per qualche minuto nell'acqua calda: quando questa sarà tiepida, la buccia si staccherà dalla polpa e sarà faci- lissimo toglierla. Asciugatele e mette- tele nel forno, donde sia stato appe- na tolto, p. es.: un arrosto. Fatevi aprire dj tanto in tanto il forno per rivoltare le mandorle con una palettina, finché sieno appena co- lorite. Pregate allora che ve le tolga- no e lasciatele raffreddare in un piat- to. Innaffiatele con un cucchiaino di chiara d'uovo poco sbattuta e mesco- latele con le mani purché sieno tutte bagnate, salatele col sale fine e me- scolatele ancora, poi disponetele sul- la placca del forno (che frattanto sarà diventato appena tiepido) la- sciandovele asciugare. Offritele ai vo- stri cari prima del pranzo: vedrete con gioia che mangeranno con più appetito. Ma se aveste un fratello che mangia sempre per due... non gliene date molte: sarebbe un disastro!... La Maionese. — Ho visto in qual- che famiglia amica che, quando c'è da fare la maionese, va in cucina la sorella maggiore (che ci va solo nelle grandi occasioni), l'altra sorella ac- corre ad aiutarla e l'una sbatte e sbat- te e l'altra versa a goccia a goccia, entrambe con gli occhi fissi e tratte- nendo il respiro, per timore di un insuccesso. Anche la mamma di tanto in tanto entra in cucina, con una certa preoc- cupazione, a sorvegliare la faccenda. Persino il babbo, sedendosi a tavola, s'informa con un sorrisetto ironico: « Dunque, è venuta bene questa maio- nese?». Un aliar serio!... Per noi niente di tutto questo Prendete un pentolino profondo e stretto, non d'al- luminio nè di ferro, rompetevi un uovo fresco, unitevi un pizzic® di sale La pagina dei bambini e il sugo di un mezzo limone grosso o di un intero limone piccolo e sbat- tete un poco con un mazzetto di fu- scelli. In casa vostra non c'è?... Al- lora fatelo voi stesse. Spezzate da una fascina degli stecchi lunghi circa 35 centimetri, scortecciateli bene, toglie- tene le maggiori asperità lavateli con acqua calda, asciugateli. Unitene due insieme, legandoli con un grosso filo grezzo, aggiungetene un altro, legate, aggiungetene un altro ancora e così via finché avrete fatto un bel maz- zetto; date allora diverse passate di filo. Meglio, potreste adoperare del ili di ferro da modista che è leggero e flessibile. Prendendolo con le molle, tenetelo qualche minuto su una fiam- ma affinchè si bruci il filo che lo ri- veste; lasciatelo raffreddare, poi ado- peratelo come il filo per legare 1 ba- stoncini. Avrete così un utensile tutto vostro che vi servirà a molti usi, che laverte, asciugherete e riporrete con cura dopo adoperato. Sbattuto dunque un pochetto l'uovo col limone, aggiungerete, poco per vol- ta mezzo bicchiere scarso d'olio d'oli- va continuando a sbattere. Mettete il pentolino in una casseruola dove stia bollendo dell'acqua, reggendolo per il manico lungo con la sinistra protetta d a una manopola) e sbattete finché la salsa cominci ad addensarsi. Allo ra aggiungerete un cucchiaino d'aceto e sbatterete fino a densità di una so- lita maionese. Un quarto d'ora in tut- to è sufficiente. Questa maionese è buona per amalgamare con le patate e la verdura nell'insalata russa, per condire le insalate cotte e crude, e i lessi, di carne o di pesce. Vedrete che quando avranno im- parato il «segreto» in casa vostra — a meno che non si tratti d'accom- pagnare un magnifico pesce lesso per un pranzo coi fiocchi — vorranno sem- pre fare la vostra maionese. Dulcis in fundo: Mele in cartoc- cio. — Quando la mamma farà la pa- sta frolla, pregatela di darvi i minuti ritagli che non ie servono, rimpasta- teli e spianateli col matterello for- mando un quadrato. Sarebbe una bel- la cosa se aveste il vostro tagliere e il vostro piccolo matterello adatto; un modesto falegname ^potrebbe far- velo per poche lire (Se provaste a do- mandarlo alla Befana?... La buona vecchia vuol tanto bene alle bambine che si preparano a diventare brave donne di cast..'...). SbuccUte una mela, vuotatela del torsolo col vuota-zucchine, ponetela nel mezzo del vostro quadrato e riem- pitela della marmellata che vi piace di più Sollevate i quattro angoli del- la pasta, fatela aderire al frutto, ri- tagliandone con le forbici l'eccesso. I ritagli potrete foggiarli ingegnosa- mente a forma di foglia spiegata e collocarli sopra la mela. Quando la mamma infornerà la sua pasta, pre- gatela di infornare anche la vostra, dopo averla umettata con l'avanzo dell'uovo sbattuto con cui la mamma ha dorato la sua. Uscita dal forno, spolverizzatela di zucchero vanigliato. Vedrete che, quando ne avrà assag- giato un pezzettino, la prossima vol- ta la mamma vi darà l a pasta suffi- ciente per farne parecchie, finché da- rà l'incarico di fare le mele in car- toccio per tutta la famiglia. Che onore per una piccola massaia! GIANA FILETTI EXTRA DI MKTÌCE FLORIO P R O D U Z I O NE S P E C I A L E D E L LA Soc. An. T O N N A R E F L O R I O "A i/Mha yaMwzia,, ''Za Mirila fltcaca,, IH IO G N B i i O i i N E G O Z I O 1 0 G E H £ R I A L I M E N T A R I

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