LA CUCINA ITALIANA 1935

3 2 LA 'CUCINA ITALIANA 1 gennaio 1938-XHI II Saggiatore riprende il suo .no- me. Stanco di far la suocera, ha affidato a una vecchia domestica il ¿uo quartierino da scapolo ch'è un piccolo nido senza pigola d'uccelli, e riprende la sua vita dopo un anno di triboli. Non farò il mondano, che mi man- cherebbero le attitudini; ma vivrò d'ora ìnna.izì un po' meno in cucina per riprendere i contatti col mondo da cui mi ero eclissato. La cucina, del resto, non è tutta la casa; e la stessa massaia, intesa nel senso più antico di donna rac- colta nel suo focolare, passa anch'es- sa, qualche volta, in salotto, a rice- vere gii amici. E vorrei trovarmici anch'io. Parleremo, se occorre, Siche di cu- cina; ma non vorrei che fosse il te- ma obbligato. Ieri, per esempio, in casa di donna Marta, dove sono staio a prendere il the, ch'ella serve con una sua grazia inimitabile, è capitato di discoì~rerne. tanto che la contessina Silenzi, la cui loquacità è pari soltanto alla sua bel- lezza, con quel collo di cigno che la slancia di più, ha tenuto una mezza conferenza su certe forme di econo- mia domestica, che non sai chi glie le abbia insegnate, perchè la trovi da per tutto. Dove riprenderà il tempo che per- de? E' piena, d'ingegno. Parla d'ogni cosa: sa stare in cucina e al piano con un suo stile; cavalca, balla la rumba come se l'avesse creata lei, giuoca a scacchi come Napoleone, sa di latino, guida una macchina da di- plomatico, fastosa, tira di scherma, conosce la letteratura di mezzo mon- do e legge nelle mani come una chi- romante. E' bella,. Ha un viso che ti ricorda le Madonne del Sodoma e un intuito che ti legge dentro. Beato chi la spo serà. Quanti anni avrà f Porse venti- cinque, -. ; deve avere il giudizio di una donna giudiziosa che ne vbbìa quaranta. Ho fatto ut conoscenza, in casa, dei miei amici, di un'americana del Sud — una cilena dal carnato olivigno e gli occhi nerissimi che mi han fatto pensare a un'altra donna di quei pae- si che rivedo ancora sul rio Arauca, bella come la più bella amazzone che abbiano mai veduto i miei occhi, —• con la quale ho parlato della sua ter- L'arte dei cuochi, per eurare Posteti e» delia presentazione delle vivande — Non credo che li abbia: — ri- spondo — Marcella deve avere la no- stra stessa età: trentotto.,, «— Siete sicuro t — Credo. — Ma voi, scusate, dove siete sta- to che non vi sì vedeva da un anno f — A casa. M'ero dedicato alla, ca- sa: vigilavo le mie governanti. — E quante ne avete f — Una: sempre una. Ma si succe- devano; nella mìa povera casa da scapolo si girava il film del Padrone che cerca la donna di servizio. — L'avete finalmente trovata... — Già; morta la zia... Donna Marta ha un pensiero deli- cato. — Perchè — mi domanda — non prendete moglieT Poi la conversazione contìnua. CONTE DI TOBREBRUNA Dopo questo numero sarà sospeso l'invio delia CUCINA ITALIANA a tutte le abbonate del 1934 che non avranno inviato entro il 31 corrente L. 5.30 per l'abbonamento 1985 Dirigere^ vaglia alla Amministrazio- ne elei " Giornale in Roma, Corso, Palazzo Seiarra ra, meravigliando me stesso d'aver trovato, dopo tanti anni, l'accento ca- stìglìano. Ma parla l'italiano ella pure. Ella dice che lo balbetta; ma è vero, in- vece, che certi suoi difetti di pro- nunzia danno alla sua conversazio- ne una grazia di più. Che occhi! Sem- brano due grandi fanali accesi: ab- bagliano. The intimo, quello di donna Mar- ta, dove ho ritrovato, dopo più di due anni, le stesse vecchie amiche della padrona di casa piena di atten zionì squisite per i suoi ospiti di cui conosce i gusti, le tendenze, i pìccoli difetti e le molte virtù... — Peccato, Giorgio — mi dice — che non sia qui oggi Marcella. Ma è stata invitata a un the danzante e mi ha telefonato dianzi che non ha saputo resistere alla tentazione di una rumba... E' giovane, beata lei. Non ha ancora quarant'anni ed è fre- sca come una bella rosa di maggio. — Scusate, Giorgio — mi doman- da ora la signora Sorai — bionda slanciata, bianca di latte, coetanea dì Marcella; che deve avere anch'essa la mia età perchè ci siam conosciuti da bimbi; — Non vi pare che quaran- ta siano pochit

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