LA CUCINA ITALIANA 1935

J t f ebb r a io 1935-XIII LA CUCINA ITALIANA 5 Consigli a Rosetta _ L a s t ima che ho per Ro s e t ta au- me n t a giorno per giorno. La mia bionda vicina regge, con ma no salda, il t imone della navi- cella del la domes t i ca economia: e il ma r i to la segue in ogni sua inizia- l a , non con sup i na remissione, ma con la d i gn i tà del l 'uomo cosciente, che è lieto di cooperare, con una compagna degna di f i duc ia e di sti- ma, al benessere del la f ami g l i a. P e r d imo s t r a re che donn i na avve- du t a s ia Rose t t a, ba s t e rà di re che npn si è l imi t a ta al bi lancio consun- t ivo del mese di dicembre, graz ie al quale ha po t u to cons t a t a re la bon tà del nuovo me t odo a a lei segui to nel provveder si dei generi di p r ima ne- cess i t a: ma ha voluto di scipl inare, con un bi lancio prevent ivo, le spese di casa nel -1935, per essere in g r ado di muovers i, f i n d'ora, con passo fer- mo e sicuro, in quel l imi te t u t t ' a l t ro che agevole che è l ' andamen to eco- nomico d ' una f ami g l ia - t f t " d e l b U a n c Ì O P ^ v e n t i vo Ro s e t ta 1 ha r imug i na ta nel le vent i- q u a t t r o r e t r ascor se nel la villa dello zio me n t re mang i ava, col s a n o ap- pe t i to del la giovinezza, il buon pane casal ingo, i polli ar ros to, e le salsicce di puro suino. E, appena t o r n a ta a sasa, 1 ha t r ado t ta in at to, con l 'aiu- to del ma n t o, che le ha impo s t a ta un ' ammi n i s t r az i onc i na in t u t t e T e r e * n o T e t S ^ a i t i r ™™ m i s : „ p i e g a i a mesi che ho s o s t a t o , ' " ml V ^ PUÒ 1 : L ; e h e as q s Ua n d0 M a f a m i ^ può r a i e as segnamen to che sul mn un bel da f f 1 ' * * C a P ° d i c a s a h a d g n i t o ^ l f 6 P 6 r t ì r a r s i cónfeqqn v? n 6 S e n z a P e n s i e r i - Le M m o T 6 n e ì P r i m i t e m p i d i ma- t r imonio non sapevo spendere. Il de- n i f . n o mia non ci f aceva fi- gu r a , t a n t e ero cne, verso la f i ne del secondo mese, ci s iamo t r ova t i in U P cer to imbarazzo. Io me ne acco- ravo Dicevo: — Una donna più e- spe r ta di me sapr ebbe come regolars i. E mi r accomandavo a mio ma r i to perchè mi a i u t as se coi suoi consigli. Lui, che è t an to buono, mandava la cosa in ¡scherzo, pc f a rmi coraggio. Gua r da un po' » mogi" ; t ta dis- s ipa t r i ce rVè tocca t a. Bi sognerà che un giorno o l ' a l t ro mi decida a re- s t i tui r la ai suoi geni tor i! Ma io sent ivo che, sot to quel l 'ap- pa r en te gaiezza, si nascondeva una 7: reoccupazione che io sola potevo dis- sipare, mo s t r andomi al l ' al tezza delle mie responsabi l i tà di massa i a. Per- ciò, vinte l ' abba t t imen to mi misi a r i f l e t t e r e: — Pe r chè dobbi amo sgo- men t a r ci così? pensavo — Tu t to s ta nel saDer da re r n indi r; —o più si- curo ai nos t ri interessi. E la r i f o rma fu iniziata, con la spesa f a t t a ' al --ercato e il bi lancio consunt ivo alla fine di dicembre. E r a g i à qua l cosa: ma non bas t ava. Biso- gnava me t t e r ci in condizione di non spendere, mese per mese, t u t to lo st ipendio. — E se uno di noi si amma l a s s e? — dice. , a mio ma r i t a. — E se un bel pupet to, il pupo dei nos t ri sogni (qui una lieve nube rosea pas sò sul volto di Ros e t t a) venisse a f a r ci com- p a gn i a? No, ca ro: non bi sogna la- sciarsi mai cogliere alla sprovvi s ta, nè dal l ' af f l izione nè dal la fel ici tà. Ho s emp re sent i to di re che .e famigl ie, le quali consumano per int ero il loro guadagno, hanno al la po r ta n mise- r ia. Anche per no un piccolo ri- spa rmio mens i le è necessar io. Guar- di amo di dove si può levarli . Ed eccoci t u t t i e due, d ' amore e d ' accordo come sempre, a f a r e cal- coli su calcoli, per s tabi l i re la misu- r a en t ro la quale dovevano esser con- t enu t e, una per una, le nos t re spese, a f f f l nchè t u t te ins ieme non raggiun- ges se ro la c i f ra equivalente allo sti- pendio i mio ma r i t o. E ' s t a to un lavora un po' compli- ca t o; ma ora, se Di o. vuole, il pre- vent ivo è f a t to t u t t i i l imi ti sono se- gnat i. E le ass icuro, t ' nora, che la sua giovane ami ca star?. bene in guar- dia per impedi re ogni s con f i namen to Ci t engo t roppo, s a? ad un piccolo f ondo di previdenza, col quale pot er f a r f r on te al le spese imprevi s te, sen- za chi eder nul la a nessuno e senza C h i ha letto il " Q u o vadi s , , r i co r da c he la bel l i ss ima Poppea di r i torno da l l ' Ac c ad ia era segui la nel suo imponen te co r l eo de due c en to an ima l i che forn i vano il lotte per il suo bagno quot i d i ano Il latte ha cont r ibui to in tutte le età a mant ene re f resco e be l lo il v i so e il corpo. Ufi s apone prepa- ra lo a l ve ro latte di mu c ca è il f a r debiti. Io ho un t e r r o re sa r os an to dei debi t i. Guai a cominciare! Uno t i r a l ' al t ro e t u t t i ass i eme spingono al dissesto. E, quando nelle famigl ie pr incipia il dissesto, finisce la pace. Ohe ne dice, s i gnor a? — O Ros e t t i na bel la! Le sue paro- le sf iorano un a r gomen to che pot reb- be f o r n i re ma t e r ia per un t r a t t a t o. Mi stupisco anzi che lei, in veste di giovinet ta, sia già così aggue r r i ta cont ro un pericolo, dinanzi al quale non a r r e t r a no individui coi capel li bianchi. Sì, cara, i debiti, t an to quelli con t r a t ti sot to la s t r e t ta del bisogno, quan to quelli f a t t i a scopi più g r a- ziosi per la spens ieratezza di . uno dei coniugi o maga ri di t u t t i e due, sono le crepe che i n t accano la compagine fami l i are. Ed a ques to proposi to, quan te cose ci darebbero da dire, di avve r t imen to e di moni to, ad una gio- vane sposa, par me t t e r la in gua r d ia cont ro gli a l l e t t amen ti del credi to, così l a r gamen te offer to, oggi che t u t - to si vende a ra t e, anche la me r ce più lussuosa. Ma con lei non è il ca- so di a t t egg i a r si a Cassandra. P e r una valorosa donnina che ag'isce con t an to cr i ter io e t a n t a avvedutezza, non possono esserci che parole d' in- cor agg i amen to e di consenso. Suo ma r i to è un uomo for t una t o. Una mogl iet ta di c i annovenne che, invece di col t ivare la propr ia avvenenza, non pensa che a me t t e re gli interessi del- la f ami g l ia sui binari del l 'ordine e dal l 'economia, è la rara avis. — Lei mi f a r à me t t er superbia! . .. -— E' la ver i tà. Vede. C'è un ami- co di mio ma r i to che, dopo dieci an- ni di ma t r imonio, non è anco ra r iu- sci to a sapere con esat tezza quan to occor ra al la sua f ami g l ia per l 'ali- mentazione. Sua mogl ie è un'accel- lente donna, modes ta, laboriosa, sem- pre p r on ta al la r inunz ia ed ai sacri- ficio, ma non sa gove rna re la casa con la perizia necessar ia. Segue, nel- lo spandere, cr i teri così sbagl iat i, che spesso si t rova in deficit , a l l ' insaputa del mar i to. E al lora, per r imedi are, a l t e ra i conti, e prende dc-naro in pres t i to, in un a rmegg ìo occul to di cui, però, qualcosa, via, via, t rape l a, provocando aspre discussioni f r a i coniugi e disagio nsi bambini. Ora il ma r i to vor rebbe che la mogl ie se- gnasse, giorno per giorno, le spese di casa. Lei, che f a ? Un po' per t r ascu- ratezza, un poco per lasciare uno spi- ragl io apa r to al suo bisogno di disor- dine economico, fa pa s s a re anche una s e t t imana senza ap r i re il suo li- br e t to d ' appunt i. Poi, quando è presa dal la pau ra che il ma r i to voglia ri- gua r da re 1 conti, ch i ama a raccol ta la domes t ica ed i bambini, e, doman- da loro con ans ia se si r i cordano che cosa fu compr a to ieri, ed ieri l 'al tro, e quel l ' al t ro ancora. E spesso finisce col segna re spese f an t a s t i che invéce di quelle r ea lmen te f a t te e or- mai diment i ca t e. Ros e t ta scosse il capo: — E pensa re c h e a quella s ignora bas t erebbero diaci mi nu ti al giorno per t enere ì suoi conti in regola. Io

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