LA CUCINA ITALIANA 1935
LA CUCINA ITALIANA 21 ^ LE LAMPADE DICflTTWfl fiUflLITB CHE USANO IN QUESTO OSPEDALE Fm .yPS05lPOCF] LUCE CHE TBGURTO Ut GAMBA, C ~ \ SftNft/f 'Oq / ) ^ ^ c Nel campo dell ' illuminazione è succes- so un fenomeno i assai st rano che causa ancora oggi ad ogni consumatore un no- tevolissmo spreco di luce e quindi di denaro. Sui fimre dell 'Ottocento, sorse, e andò generalizzandosi con gl ande rapidi tà, l'uso delia lampada elettrica ad incan- descenza che ila carat ter ist iche t u t te sue proprie, sostanzialmente diverse da quel- le delie sorgenti luminose adoperate fino ad allora. In t a t t i la. lampada elet trica ha un grande splendore luminoso concentrato sopra una superficie piccolissima (quella del suo filamento incandescente) il cne dà, o può dare, origine al l 'abbagl iamen- to. Inol t re essa può funzionare in qua- lunque posizione e non presentando al- cun pericolo d' incendio, può essere collo- cata in qualsiasi posto. Malgrado queste sostanziali diversità f r a la nuova sorgente luminosa e quelle precedenti si è cont inuato ad usare per molti decenni, e tut t ' ora si usano in mol- tissimi casi, gli stessi lumi, le, stesse lu- miere, gi stessi candelabri che si adope- ravano pr ima dell 'adozione della lampa- da elettrica. L, 'elettricista si è quasi sem- pre l imi tato a sost i tuire, nel vecchio iu me, la lampada elettrica, aila fiamma della candela, del gas o dei petrolio. i n fondo sarebbe io stesso come se 1 cost rut tori di automobili si fossero limi- t a t i ad appl icare il motore a benzina al- le vecchie vet ture a cavalli, o alle vec- chie por tant ine, lasciandone inal terata, non solò la foggia, ma anche la s t rut tu- ra. .Basta che ci ricordiamo come sono illuminate le case dei nost ri conoscenti, la maggior par te dei caffè e dei teat ri elle frequent iamo per riconoscere che so- no t u t t ' ora in uso migl iaia e migliaia di vecchi lampadari e vecchi candelieri che sarebbero at loro posto in un museo o dal fondi tore di bronzo e di ottone. Una fiamma a gas, o a petrolio deve necessariamente bruciare in posizione verticale, dPve essere, per elementari ra- gioni di prudenza, lontana da ogni og- get to infiammabile e, dato if suo scarso splendore, non produce un abbagl ia- mento degno di nota. i*er fa fampada elet trica le condizioni sono completamente diverse. La nuova sorgente luminosa è spesso molto poten- te e quindi dà luogo al la necessità di diffondere, di di s t r ibui re la iuce che es- sa produce secondo le part icolari esigen- ze dei focale da illuminare. Si deve osservale che piU la lampada è potente e più la sua luce r isul ta eco- nomica, conviene quindi usare in molti casi poche lampade glosse anziché molte piccole. Ma una lampada potente dà luo- go ad abbagl iamento, dannoso alla vista creando, inoltre, for ti contrasti. JJa questa necessità di diffondere, do- sare e di s t r ibui re la luce di ciascuna lampada in uno spazio più o meno gran- d e sono nati gli apparecchi per illumi- nazione razionale, cosi denominati per- chè utilizzano razionalmente il flusso lu- minoso delle moderne lampade ad in- candescenza. Negli ambienti moderni s' impone il dif- fusore moderno, oltreché per la sua pra- ticità, anche per la sua estetica. 11 dif- fondersi dei principi! igienici ha bandito dalle nost re case i vecchi tendaggi, veri serbatoi di polvere e di microbi n gu- sto della semplicità, delle linee " r e t te e delle superfici liscie ci por ta a soppri- mere una quant i tà di decorazioni più o meno barocche, ninnoli e sopramobi li 1- nut i li e ingombrant i. Le nost re camere assumono un aspet to più lindo, più mo- derno, ma anche più nudo, un ' illumina- zione ben s tudi a ta e ben realizzata può correggere tale difetto, può appor t are al l ' ambiente quel l ' atmosfera di int imi tà « di personal i tà che ne costituisce il maggior pregio. Na tura lmente in una camera ammobigl iata secondo il gusto d'oggi, un lume « vecchio st i le » stone- rebbe maledet tamente. Perciò l ' indust r ia ha creato a migl iaia nuovi apparecchi razionali a linee sobrie, sia in vetro opa- lino che leggermente colorato, adat ti au ogni scopo. Si t r a t ta di saper scegliere perchè naturalmente, vi è l 'apparecchio ottimo, il buono e lo scadente. Vediamo quali carat ter ist iche deve avere un ap- parecchio per illuminazione razionale per interno, cioè un di ffusore: a) massimo rendimento luminoso, i /o. ve cioè assorbi re la minima quant i tà di luce; b) assenza assoluta di abbagliamen- to. Quindi la sorgente luminosa deve es- sere o completamente nascosta agli occhi ueif'osservatore, o disposta in modo da at tenuarne i abbag l i an te splendore; c) la distribuzione della luce deve av- venire in modo da soddi sfare alle esi- genze del locale cui l 'apparecchio deve servi re; d) robustezza, faci l i tà dì montaggio e smontaggio e quindi faci l i tà di manu- tenzione. In alcuni casi i apparecchio e costruito in modo da perme t t ere it r i- cambio della lampada senza che sia ne- cessario smontarlo. L,a costruzione di simili apparecchi in tut to rispondenti a carat ter ist iche spesso in contrasto f ra di loro, richiede accu- rat i studi e conseguente at t rezzamento tecnico e scientifico perchè il prodot to possegga veramente f requisi ti tecnici e meccanici che deve avere. Da quanto e- sposto consegue che è sempre preterì bue sguire il vecchio adagio « chi più spende meno spende » e usare unicamente appa- recchi di marche impor tanti e ben cono- sciute per la loro serietà e competenza. Nella cucina, in special modo, per 1 vapori emanati dalle vivande e per i re- sidui incombusti del gas i metalli, siano essi nicheati o cromati, si ossdano con grande rapidi tà. IO' consigliabile quindi l 'uso di apparecchi di porcellana che ol- t re ad evitare questo incovenlente, sono di facile lavaggio e hanno un'estet ica perieltuaeate istiMuta aii'juu&ieate.
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