LA CUCINA ITALIANA 1935

Mar• • •>" • vs., ¿VsJÍÍ Üwthüledigüitrbfibiñia per famiglie e buongustai S. 3 • ANNO VII - i" Marzo 1935-KiH , RÓMA , - , Palazzo Sciarra — 1ÍOMA TELEFONI: N. 62041, 6:043, 63043, 62044 K3CJÍ IL i» D'OGNI MESB O gi n m i on i e r C .e n t 0v» FOJS i D i I T t ? I CE: D E L I A N O T A M I Abl.onamento annuo J„. 1,30 * » Rstero • » io.— INSERZIONI; 4 Ai , MILLIMETRO RIVOLGERSI AMJMjNI STRAZIO.«« GIORNALE .D' ITALIA Il grande concorso di Pasqua della "Cucina Italiana, Aderendo alle numerose richie- ste che ci sono pervenute da parte di abbonate e di lettrici di questo nostro giornale, e memore dei suc- cessi ottenuti liei concorsi prece- denti,- la Direzione della Cucina Italiana ha deciso di bandire un nuovo, grandioso concorso per la prossima Pasqua: a base, "natural- Tnente, di uova. A d esso potranno partecipare tutte le nostre genti li abbonate e lettrici indistintamen- te, i cuochi di famigl ie signorili, i cuòchi d'albergo, .i professioni- si i .ecc .- 1 concorrenti potranno presen- tare, a loro piacere, una delle, se- guenti composizioni: 1.. Un piatto freddo a base di uova; 2. Un piatto dolce a base di uova; 3. Liquori e composti vari: a base di uova e uova di cioccolata, di zucchero, al liquore, ecc. I" piatti dovranno essere presen- tati il Sabato Santo — 20 aprile —- f ile ore nove, al l ' indirizzo che da- remo nel prossimo numero della t'urina Italiana. Uà' giuria sarà composta dall'in- tero Comitato per l 'Assistenza Sa- nitaria del generoso rione di Tra- stévere, in Roma, presieduto dalla contessa Teresa Spalletta dei prin- cipi Ruf fo-Scaletta; e provvederci al l 'assegnazione dei premi, consi- stenti in tre ricchi orologi d'oro a bracciale e in tre bellissimi oggetti Ifer la categoria signore; in diplo- mi ed oggetti per cuochi .di fami- gl ie signorili, 'in diplomi e meda- gl ie per i cuochi d'albergo e per i professionisti. Ogni concorrente dovrà presen- tare, oltre al piatto vero e proprio — anche un piccolo assaggio, della stessa composizione, del peào tu circa un ettogrammo, da servire per la Giuria; dato che i piatti, pre- sentati saranno venduti al l 'asta, e il ricavato — insieme ai piatti ri- masti invenduti — Servirà a prò curare sostanziosi pranzi di Pasqua per le famigl ie che l 'Assistenza Sanitaria d e l l ' Xl Delegazione eli Roma riterrà più bisognose e me- ritevoli. Fanno parte del Comitato orga- nizzatore la contessa Morozzo della L a C u c i n a I t a l i a n a è l 'unica pubblicazione di arte culinaria che esca in Italia. Per sole Lire 5 .SÒ, annue — ridotte a L. per gli abbonati al «Giornale d'Italia » o affli altri giornali del gruppo — una donnina intelligente rioeve ogni mesi la CUCINA ITALIA- NA, il ?iù prezioso ausilio èi una padrona di casa. OGNI ABBONATA CE NE PROCURI UNA NUOVA! Rocca, la. contessa Greppi, donni "Maria Gotti ' na ta Bdnàpafte, la contessa Valentin i-Mavarell:, k duchessa di Calvello, la marchesa Dusmet, donna Silvia Laute della Rovere, la signora Mazza, la -si- gnora Marpicati, la signora Xunes, ia contessa,Greppi, la duchessa Ci- to di : Torrecnso, S. E. 'dolina Ma- ria Pansa, la contessa Santucci» Fo.itanelli, la contessa Guendal ina Sgal letti della Sornaglia e la di fet- trica «li questa Rivista. Dello stesso Comitato faranno parte anche alcuni signori di cui saranno cititi i nómi nel prossimo numero, e il Capo Cuoco di S. M- il Re, cav. uff. .Pettini, nostro col- laboratóre tecnico.: La Cucina Italiana fa .vivissimo assegnamento sull 'entusiasmo e sul cuore di tutte le sue arniche, ab- bonate-e lettrici,, di Roma e di tut- ta Italia, perchè il Concorso risulti degno di loro del nostro giornale. Nessun timore di fare modesta figura al confronto di piatti; man- dati da alberghi o da famigl ie prin- cipesche, sia perchè ogni categoria sarà classificata a parte, sia perchè 'v P|ù semplice pizza e il più mo- desto- pan dolce concorreranno ad allietare, nel giorno della Pasqua' di Resurrezione, una povera mens i- l i resoconto del Concorso sarà pubblicato, oltre che sulla Cucina Italiana, anche sul Giornale d'Ita- lia e sul Piccolo. « L A CUGINA I TAZJANA*