LA CUCINA ITALIANA 1935
15 li 'A C U C I NA I T A L I A NA J marzo mu l t i t i PICCOLA POSTA a sbuffo. Legga quanto ho scritto in -al- tra parte del la « piccola posta » a propo- sito di un insieme marrone. Tante buo- ne cose. PR IMAVERA LOMBARDA. — Se il treno parte al le tredici, non è possibile che ella offra una colazione di nozze; of fra un pranzo la sera, antecedente ai parenti stretti ed ai testimoni, ed un rinfresco dopo la cerimonia, al.le undici, rinfresco c'ie durerà mei.o di un'ora c che le permetterà di carnbiat c vestito e di partire con calma, facendo colazione, poi, con suo marito, nel vago- e risto- rante. Tel pranzo si regoli os i: Un. bro- do ristretto con grissini e mandorle sa- late ur piatto di pesce bollito con sal- se, un piatto freddo, un arrosto con verdure cotte e crude una torta nuzia- le, del le belle frutta, due qualità di vi- ni, spumante, caffè e l iquori. Al rinfre- sco, faccia prima servire vermouth con biscotti secchi salati, mandorle salate, tartine appetitose, i>oi dei dolci con ro- solio ,poi la torta nuziale con lo spu- mante. Pel s u 0 vestito da viaggio, io le consiglio un tailleur tipo classico sul to- no del marrone dotato, con una cami- cetta sempl ice ed una elegante, un man- tel lo di lana marrone ; s- uro, sempre di tipo sportivo classico calze, scarpe, cappel l ino marrone; borsa elegante di foca tinta i marrone. Con questo pic- colo corredo el la potr' viaggiare in au- tomobile ed anche andare ad un ciu-!- matografo, a,l un teatro, di giorno, ad una colazione da amici, sempre elegan- te ed « a posto » Se a quanto sopra ag- giunger-' un Bel vestito Princesse, di taf- fetà pure marrone, con c maniche che si possono mettere c togliere a volontà, notrà anche andare ad un teatro o ad un pranzo legante, facendo e-rvire gli stessi accessori!. Auguri a lei e al suo fidanzato. MARIA B. >. - Padova. — Cara, il mio breve romanzo uscito con i tipi del «Carrocc io» (Via M- rco Aurel io 34: Milano) costa soltanto due lire e s'inti- tola: Un grande amore. Penso clic si debbi tornare, per i libri, al prezzo di anteguerra ed ho voluto incominciare io, MAR I ANGELA. - - Quando suo mari- to le presenta col leg ' c superiori, tcn da loro la mano ed esprima luto il cuo ^ _ .. ( piacere di conoscerl i; è l 'uomo che non e più amate j deve mai dire: « l i e to di conoscerla)., COI)' ì capelli, bianchi, anziché impiastric- bensì limitarsi a rispr dere «graz i e», ciatc di tinte, che non ingannano nes- suno. .. MARITO DI ABBONATA — Recito il tLDA LADINI — Non conosco libri d e l genere scritti iu. italiano. Ne cono- sco-di stranieri, ma non posso metterne il nome e l 'editore, perchè ciò rientra nel la réclamc a pagamento. K BRINA CARTOLI - T AV ERNE L LE La sua idea di fondare una bibliote- ca circolante per bambini e giovanetto è Inuma; scriva una raccomandanta ai mi- gliori editori, chiedendo qualche dono ed Aggiungendo di assumere lei le spese di porto. Dovendo fare da madrina alla ban- diera di una sezione combattenti, si met ta alla destra del sacerdote che deve benedirla e ne tenga un lembo in ma- no. Nel le città, generalmente, tutto f i- nisce qui. Nei cèntri più piccoli, viene spesso , richiesto un discorsctto alla ma- drina.; esso sia breve, sentito e sincero, senza espressioni abusate e luoghi co- mmi i patriottici. E' adatto per la ceri- monia, un vestito da passeggio con cap- pel l ino relativo e con una coccarda_ t r i . colore accanto al distintivo del fascio. Cordialità. CUOCHETTA I NES PERTA — Le dirò: clic giorni or sono un'altra cuo- di c t ta di quindici anni mi ha fatto tro- vare, al, tè della mamma sua, dei de- liziosi datteri. Anche lei li può fare to- gl iendo loro t 'osso e facendo loro un (co- me dire ?> un grosso picciolo, sul tipo di quelli, del le ghiande, formato di zuc- chero unito ad un albume d'uovo, tinto 311 verde con una goccia dei soliti colori di •panti&eria. Brava! VECCHIA AMICA — Cara signora che ha la bontà di f i rmarsi cosi, accetti il tniò consiglio c non si t inga, neppure col inailo del le noci! Contro i primi ca- pelli bianchi nel la sua massa nera, fac- cia una leggerissima unzione settimana- l e odi 'ol io' di bergamotto, quel comu- nissimo prodotto calabrese o siciliano... e, poi lasci fare la natura. Ho delle co- li uscenti d ie vanuo ogni anno al l 'este- ro a n rifarsi » la testa, i cui capel li han- no assunto un tono rossastro antiesteti- co, che fa maggiormente risaltar«« la loro pel le che incomincia ad avvizzire. Noi si- gnore non più giovani dobbiamo imporci di invecchiare dignitosamente e saremo, « mea culpa », perchè, nel darle la ri- cetta del lo squisito « budino di monsi- gnore» ho dimenticato., la cioccolata. Ri pe t i l 'esatta ricetta: «mescolare a lungo sci tuorli d'uovo con 275 grammi di zucchero, grammi cento cioccolato, ini grande cucchiaio di farina, la ra- schiatura di un l imone; unire un bic- chierino di i hum (facoltativo), mezzo litro di latte e gli albumi a neve; pone il tutto su lento fuoco e far sobbollire Ce non bol l ire) per venti minuti. Versa- t e iu una forma bagnato d'acqua e lasciai freddare; servire con doppia corona di ci l iege sotto spirito. ROSELI . INA — Il suo tailleur nero pò- trà essere ringiovanito con un'alta cin- tura e con due gilet, uno in piquet bian- co per mattina, uno più elegante di n« stro pieghettato che forma « j abo t» nf-< pomer iggio; sul vest i to da pomeriggio «ii crespo nero faccia fare una tunica ili »¿affa bianca e nera, con mezze manidre quando una signora g l i e l o ' d i c e. Trovo che lei prepara bene la tavola; metta alla destra di ogni commensale il pane. In quanto alla sua domanda se si può ancora vestire di chiaro a venticinque anni, le confesso clic ne ho riso... Ades- so siamo ben lontani da quando la con- tessa di C stiglioue, le bel la amica di Cavour e del l ' Ital ia, tolse tutti gli spec- chi del suo palazzo, considerandosi « fi- nita » a trent'anni... Adesso vi sono an- che delle settantenni vestite < r azzurro, di rosa pal l ido! Ouitidi, vesta allegra- mente di chiaro. Al l ' epòci delle noci verdi, darò la ricètta del liquore nocino: le altre da lei richieste furono date. Sa- luti cordiali. ABB. G. G. - Rapallo. — Me ne duo- ma io non posso ripetermi. El la tro- verà nel 11. 11 del l 'anno passato la de situazione (Tei .posti -d una colazione dì nozze: metta, al posto d-i babbi degli sposi eli«- non ci som-i più, il parente elle ne ha fatto e ile fa 'e veci. Cordiali auguri. ANGIOLA" Bologna. Tarlerò nel numero di maggio del modo di servite il té; oggi le dico che quanti meno "o- ìit astici si vedono, tanto più la cosa è signorile. Siccome, poi, quando il té m serve alle amiche sedute intorno la ta- vola della stanza da pranzo, esse hanno davanti un unico piattino per le tarti- ne e pei biscotti, non capisco che cosa ci starebbe a fare c e h ' cosa dovrebbe sparecchiar«, la cameriera. Quando 1« a- miche si sono ri foci l la' -, esse passano in. salotto; la porta del la sala da pran- zo viene chiusa e la cameriera sparec- chia. Cordialità. CELEST INA —• Nel n. r del l 'anno scorso, el la troverà una mia ricetta ni ottimi, biscotti quali li desidera; cogli albumi, montato attissimi c con due ter- zi del loro peso di zucchero al velo, ella poi \ fare delle ottim, e mcringhc di forma bombata, cuocendole al forno co-i minimo calore. Le r i etn.a poi di pan- na ed avrà dei dolci finissimi. B UTTE RE L\ Ravenna — El la vuole avere uno dei suoi, quattro salotti in ¡sti- le cinese e mi domanda consiglio. -Io penso che el la dovrebbe creare un salotto di transito e non di soggiorno in quello stile con poco o nul la di mobilia e coti molto gusto e finezza. I salottini eleganti cinesi hanno le pareti di finissima lac- ca, delle s .ie a terra, una bizzarra I t i - terna di seta e, poi, un solo tavolino, un sol vaso, ini sol fiore... e 1 ni « cinese- rie » che possono anche passare per au- tentiche, ir • che sono generalfiieute fab- bricate a Berlino. I cinesi, popolo di antichi: ima civiltà e di buon gusto, creano un salottino ptr armonizzare quel dato fiore e pensano ch 0 il vuoto, intorno, sia artistico e pieno di armo- nia. Non mettono mai < - fiore sottili ad uu quadro, perchè pei la.no che ogni la- voro degli uomini seoir -.r davanti al- la perfezione creata da Dio. SPOSA AST IGIANA. — Le più mo- derile bomboniere sono quelle in avorio, con le cifre in argento od in oro, oppu- re d'argento con certi « p i e ' i ni » in 1 ma di quel la d'avorio. Vanno però sem- pre quel le d' ar jento. T I LDE "Firenze. • Eccole la ricetta di uno squisito liquore, inviatami dal la «signora L eia ». Tagl iare le buccia (so- lo ia parte colorata) di quattro a l aude e lasciarla quindici giorni in una botti- gl ia ben tappata, coli un etto di alcool a novaùtaciuque, ed un decilitro di ac- qua. Pr arare uno sciropp con mezzo chilo di zucchero in pezzi e quattrocen- to grammi di acqua, sciogliendo lo zuc- chero a caldo, ma senza far bollite l'ac- qua. Unire i due liquidi e... berli al la salute della signora Luc ia! GIACINTA. — In qualunque ceto la fidanzati- ricambia con 1111 dono l 'anello ricevuto; i-.-.ù scegliere i ra "ji anello, un orologio a polso, dei. «geme l li » per frac, un porta sigarette, ecc. ".viti le spi ' le da cravatta, perch'i «dono clic punge, l 'a- mor disgiunge ». ABB. FRIULANO, — TT ivo anch' io che la nostra ottima acquavite friulana non è molto fine (spcci e se si deve of- frire a delle signore), i - a r i di tutte 1 : acquavite fatte con le vinacce. Per correggerla bisogna lettere 40 «r. di bacche secche di ginepro in ogni litro c lasciarle una settimana circa. Al lora si può offrire col -, ime di «g in italia- no»; il «g i n» inglese è un'acquavite estrattq dal ginepro ed ha qualche pa- rentela, dunque, con la nos'.ra... MARIA I . EILA. — Per acquistare l e g .
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