LA CUCINA ITALIANA 1936
ignori I racconti della casa Matilde, tornata da un mese dal suo viaggio di nozze, deve dare ai parenti del marito la sua prima co- lazione un po' elegante, ed ha deci- £•> di fare la prova generale, invi- tando unaa sorella ed un cognato. La distinta dei piatti è eguale a quella del domani; la tavola è pre- parata con quanto ha di migliore, per una colazione, s'intende. La to- vagl ia è quadrettata di color Oro con colar arancione, ohe s'intona benis- simo con i mobili imitazione antica della saletta da pranzo; in mezzo C'è uno specchio, su cui posa una cop- pa di grosse margheri te color giallo arancio. Davanti ad ogni invitato vi è un piatto del servizio di terragl ia color marorne bruciato (dono di noz- ze), che ha a destra una forchetta; sul piatto c'è, piegato semplicemente in quattro, il tovagliolo relativo al servizio; a destra c'è il pane; da- vanti al piatto, bens allineati, in grandezza decrescente da sinistra a destra ci sono i bicchieri per l 'acqua, pel vino comune e pel vino speciale che sarà servi to col dolce. Al mo- mento d'andare a tavola, il bicchiere dell 'acqua viene riempito fino a tre quarti, per semplificare il servizio. Matilde ha naturalmente una sola domestica (la sua casa è piccola, i padroni sono due e lei è una bra- va massaia!) ed ha, quindi, studiato una colazione « di sanzioni », fat ta in modo che Gi lda possa servire in tavola; le ha insegnato dal primo giorno a servir bene sapendo che, se non faceva così, mai avrebbe ot- tenuto un servizio perfetto quando avrebbe avuto degli ospiti. Le due coppie sono sedute al de- sco; Matilde vuol fare le cose molto sul serio; gli altri tre la canzonano un poco. Gilda entra, vestita di ne- ro, con colletto, e polsini candidi, con guanti di filo ben comodi e ben calzat i; ha in mano un vassoio d'ar- gento, col primo piatto, piatto nu- triente, ben presentato. Nel mezzo c'è un bel risotto giallo, che ha ai lati sei scodelline di pasta speciale (quel- la che in gergo di cucina si chiama « spezzata », per non dire la parola « brisé ») cotta al forno, in cui c'è un intingolo di salsiccie, con un uovo al burro sopra. Gilda serve dappri- ma la sorella della sua padrona, poi la padrona, poi il cognato, poi il pa- drona; ¡serve porgendo da sinistra il grande piatto, eu cui ha posto una forchetta ed un cucchiaio della soli- ta misura da tavola. Fat to questo, posa il piatto sulla « servente », (un tavolino portatile che ha rizzato al- l'uopo vicino al la porta) e versa il vino, dalla destra, tenendo la. botti- gl ia colla mano destra. Vede che Ma- tilde ha bevuto la sua acqua e ver- sa l 'acqua a lei, r i f let tendo subito bottiglia e caraf fa sul la « servente ». Quando vede che un commensale ha finito la sua porzione e mette col- con contorno di cipolline al sugo e di asparagi di campagna. Pr ima di portare in tavloa il pri- mo piatto, Gilda ha tagliato l'arro- sto caldissimo, lo ha circondato dai contorni e lo ha messo nei forno non bollente, ma caldo; sa che sarebbe meglio affettare l'arrosto l'ultimissi- momento, ma sa ohe, quando vi è un'unica domestica, bisogna anche sapersi un po' «ar rangiare». In ogni modo tat to è ancora caldissimo! Ella butta sugli asparagi di montagna del •tetto e forchetta sulla tavola, posati al piatto, comprende che ne vuol ri- prendere e ripassa col vassoio, svel- ta, senza dir parola, senza sorridere agli allegri discorsi che ode. Quando vede che il commensale ha posate .e posate sul. piatto, comtprende che non desidera riprendeer la pietanza e gli cambia il piatto. Prende dal la «ser- vente» un piatto, vi pone sopra col- tello e forchetta e tiene il tutto col- la sinistra, poi va dietro il commen- sale, prende colla destra il piatto sporco e con garbo, senza urtarlo, gli gira dietro e sostituisce il piatto pulito. Mentre, per la minestra asciutta, pel pesca, pei fritto, por l'insalata, per le frittate, per la verdura cru- da, per la verdura cotta, Gilda met- te solo la. forchetta, per gli antipa- sti è per tutto quello che va taglia- to, mette forchetta e coltello. Quan- do ha, mutato i piatti ai quattro, va in cucina dove, nel forno calcio. 6 L'elegante preparazione di m poMr burro fuso bollente, e guarda con ammirazione li piatto; nel centro .'1 vitello color dorato, in fondo le ci- polline, al lati gli asparagi. Serve (sempre a sinistra) e, mentre i quat- tro mangiano allegramente, prepara un piatto più piccolo, con sol.?, for- chetta, per l'insalata verde che se- guirà l'arrosto. Intanto tiene ben d'occhio la sua padrona, che le ha promesso di aiutarla con qualche piccolo cenno; vede che ella tocca senza parere il bicchiere,' e presto presto riempie quello dei due uomini! Vede che ella tocca (sempre senza parere) il pane, e vede che il padro- ne ha quasi finito il suo! I panini di rinforzo sono posti su di un piat- to d'argento, sulla servente; Gilda prende un cucchiaio colla destra, prende il piatto dei panini colla si- nistra, s'avvicina al tavolo, prende il panino col cucchiaio ed, aiutandosi calia mano guantata, lo pone accan- to al suo padrone. Ripassato due vol- . ,, . . .. • «" »•"» xvijnuuutio aue voi- pronto 1 unico piatto; vitello arrosto | te l'arrosto, muta, collo stesso siste- LA. CUCINA ITALIANA 1. Aprile 1936-XIV
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