LA CUCINA ITALIANA 1936

1° Maggio 1936-XIV ^J LA CUCINA ITALIANA 13 li GOMAMAPIUM PIRI ELL s Ef S S stica, soffice, indeformabile, completamente porosa, costituita da in- numerevoli cellule di gomma, ognuna delle quali agisce come molla separata, pronta e sicura. La comodità dei cuscini di GOMMAPIUMA PIRELLI è dovuta al fatto che l'elasticità è uniformemente distribuita per tutta la massa, ed il cuscino cede così dolcissimamente sotto il peso della persona pur sostenendola in modo fermo ed uniforme. I cuscini di GOMMAPIUMA PIRELLI non si affossano, non te- mono forature, non perdono mai la forza e sono praticamente indi- struttibili. Nessuna imbottitura di sedile risulta così soffice, elastica, ripo- sante come la GOMMAPIUMA. La GOMMAPIUMA non alberga germi ed insetti, non accumula polvere. Ogni formazione di calore è eliminata- C'è chi gradisce cose veramente utili, e le preferisce alle altre. Si racconta che Rossini, che era notoriamente un ghiottone, "avesse ricevuto un giorno un grosso involto dalla Regina El isabetta la Cattolica. Rossini, che aveva voglia di mangiare, apri il pacco dicendo: spe- riamo -cf ié":ci' s i a del prosciutto! C'era invece uno scrigno - contenente un'alta decorazione: e - i l Maest ro- lasc iò cadere tutto dicendo :. ' Pecca l o! , - > Naturalmente non .,le ho raccontato questo .perchè lei~ acquisti per. la sua futura cognata un salame, o uña forma di formagg io. -Ma per dirle còme occor- ra conoscere' i gusti ed i desideri delle persone cui si vuol essere graditi. Pensi a una borsetta, a un ombrel l ino, a un bel libro. E se proprio non sa decidersi ricordi che i fiori sono sempre una cosa gentile, specie se of ferti in un bel va- setto che possa servire d'ornamento nel- la camera di una fanciul la. Quant.0 a suo fratel lo. .. si arrangi. Possibile che non sia ancora riuscito a conoscere 1 gusti e i desideri della, fidanzata? Mntilde G. — Eccole la ricetta: ci prende del pane raffermo, e si taglia a fettine dando loro una forma il più possibile regolare. In una scodella si sbattono insieme latte, nova, farina bianca e abbondanti bacche di mirti l lo. Si inzuppano in questa scodella le fette del pane fino a imbeverle completamen- te. Poi si scolano e si cospargono di zucchero Dovrebbero essere fritte nelìo strutto- (ma io rimarrei fedele al buon ol io ' nos t rano). Pare che sieno buonissi- me, queste frittel le di San Candido. Le confesso sinceramente di non averle mai assaggiate. Luisa, abbonata 26251 (Genova). — Ho segnalato al l 'Amministrazione il suo de- siderio di avere la copertina e 1 indice, evidentemente smarriti dalla Posta. Le saranno spediti di nuovo. Per quel che riguarda il dolce Eugadma, cercherò c i accontentarla. Cordialissimi saluti. Una massaia in erba. — Il problema è questo: le tracce di sudore dalle ma gl ie di lana debbono togliersi lavandole prima in acqua tiepida e sapone ordina- rio.' poi in acqua in cui sia stata diluita del l 'ammoniaca. Così conservano il co- lore e la morbidezza. Ma se lei le ha gif. lavate con molto sapone, e le ha fatte diventare gialle e dure, non saprei come ridonare loro l 'aspetto primitivo. Piovi con la soluzione di ammoniaca, incominciando da una magl ia sola che farà poi prosciugare al sole. E se no mi riscriva e cercherò ancora, gentile giovine massaia. Marìlii, — Cara piccola amica, i 0 tro- ve che lei ha perfettamente ragione. I titoli" nobiliari non debbono venire ne- glètti. aualido ci sono: o quando c e il diritto di rivendicarli e portarli. Nel suo caso, poi, mi pare che far riaffermare il diritto, in suo marito, m lei, e nei figlioli, ad un titolo nobiliare, sia oltre che un dovere verso le sue creature, anche un legittimo atto di di fesa verso quel le: critiche che possono esser state occasionate dal .suo matrimonio. Dovrei aggiungere che essere nobili non confe- risce più, oggi, speciali diritti feudal i, ma . sacri doveri. Ma sono sicura che 1 questo proposito lei non ha bisogno di crusigli e che porterà degnamente .-o stemma e il titolo, quali che essi siano. Come procedura direi che lei, dono essersi informata all 'Istituto araldico defìa sua resrione. rintracciasse 1 docu- menti autentici. O si facesse rilasciare dagli uffici competenti gli estratti le- gal izzati dei documenti stessi, se non sono amovibi l i. E si rivolgesse poi alla Consulta Araldica, presso il Mini stelo del l ' Interno, per il riconoscimento. Guar- di prima sul Libro d'Oro della' Nobi ltà Italiana. Può darsi che la famigl ia di sue marito sia registrata a sua insapu- t i . Auguri cordiali e tutta Ja mia sirn- piatia, giovine amica. Papà dell'abbonato Vincenzino. — Si figuri se non rispondo subito, e lieta- mente, alle sue domande. Per noi della Cucina Italiana, veder che alle nostre ricette, ai consigli nostri, e ai modesti nostri articoli, si interessano, oltre che le amiche lettrici, anche gl i uomini, « sopratutto autorevoli professionisti, è una soddisfazione straordinaria. Senza attivare alle esaltazioni francesi (in questi giorni stanno inaugurando un monumento a Escoff ier, l ' inventore della «pesca Me l ba») noi rivolgiamo ogni nostro sforzo a far sempre più diffonde- re ti a i .nostri assidui d'ambo i sessi, questo principio: che l 'arte del la cuci- na, l 'umi le e sana cucina nostrale, così, sapida, igienica, e nutriente, è un'arte nobi l issima, come quel la che intende al- la gioia del senso, alia salute del cor- po, al l 'economia della casa, al conformo e alla pace del la famigl ia. E che mi e ressarsi di quest 'arte, un tempo a torto considerata come la cenerentola del le virtù domestiche, è cosa che non umilia nessuno, per quanto importanti possa- no essere le funzioni che uomo o donna siano chiamati ad assolvere nel la vita civile. Eccole dunque, e gl ie le trascrivo con lieto animo, le risposte alle sue do- mande : Mozzarella arrosto. — Il consiglio clas- sico dei paesani è di infilare la mozza- rella intera in un canna, dii involgerla nel la stoppa, e di girare 'questa specie di spiedo improvvisato sopra un fuoco violento Io preferisco dì mettere le fet- te del l 'ottimo latticino sopra una grati- cola fitta e ben pulita, da cui sieno scomparse non Solo le tracce dei prece- denti arrosti, ma anche gli ultimi resti dell 'odore dei cibi già arrostiti con quel mezzo. Rivolto le fette con un forchetto- ne e, se la mozzarella è molto _ fresca, e gèniica. un po' di siero, preferisco to- gliere la graticola momentaneamente di su 1 fuoco quando c'è caduta qualche goccia, piuttosto che lasciar prendere ai- la mozzarella un odore cat t ivo ; L'arra str. viene cosi più lento a farsi, ma il sapore e il profumo, della mozzarella rimangono integri. Per i semi di zucca salati, procede*« così : salare abbondantemente e asciuga- ' re al sole, sopra una carta assorbente (basta un fogl io ordinario di carta-pa- gl ia) i semi che sieno stati precedente- mente lavati a più acque. Si fanno to- stare leggermente al forno, mettendoli in un recipiente qualunque, avendo cu- ra di agitarli di tanto in tanto con un mestolo. I sanguinacci di maiale si fanno me- scolando il sangue freschissimo del ma- iale con panna di latte, cioccolata grat- tata, pezzettini di grasso e di cervel lo di porco, scorze di arancio grattugiate o tritate a pezzi minutissimi, e spezie. V i è eni mette uva passa, o zibibbo, e pi- noli- Si mette questo impasto entro un budello di maiale, che sia stato prece- dentemente lavato con quel la di l igenza che... l 'oggetto si merita. Non bisegna riempire totalmente il budello, se no, alla cottura, potrebbe rompersi. In una casseruola piena per tre quarti d'acqua fresca si metterà poi questo budello, sa- le, fogl ie di alloro, e si lascerà bollire abbastanza perchè il sangue si coaguli completamente, o la cottura arrivi fino ai centro del composto. Lasciarlo raf- freddare dentro la stessa acqua. Al mo- mento di servirlo a tavola,, si' tagliii a fette che possono essere riscaldate sopra la graticola, con un fogl io di carta un- ta di strutto, perchè la fiamma non ar- rivi fino al sangue, o infarinate e insa- porite in una padella con olio a gran fuoco. Ed eccoci alla crema. Prenda sei tuor- li d'uovo e li frul li insieme a 150 gr.¡ di zucchero. Versi a poco a poco sul composto, per ammorbidirlo, tre quarti di litro di latte, mescolando sempre. Faccia cuocere a fuoco piuttosto vivo, continuando a mescolare sempre dal la stessa parte col cucchiaio di legno. Quando la crema »sarà divenuta ben den- sa, la profumi con odore di vainiglw, oppure di limone. Bisogna, fare atten- zione perchè la crèma sia fatta prima che s' inizi il bollore, in caso contrario sarebbe rovinata. E ora dovrei rispondere ancora', a tan- te abbonate: ma, lio già sorpassato lo spazio messo a mia disposizione dalla Direttrice. Sarà dunque per il prossimo numero. NINA L'abbonamento a « La Cucina Italiana % L. 5 $ 0 PER UN ANNO c

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