LA CUCINA ITALIANA 1936
LA CUCINAITA LIANA 1.Giugno1936-XTV O L E ONE destini del la F r anc ia e f u premiato con la croce di guerra- Un sempl ice ges to a tavo la f a t to a Durian era suf f iciente a f arg l i com- prendere che l ' imperatore a v e va di- ment i cato di prendere il suo fine faz- zoletto profumato al l ' acqua di colo- nia o l a tabacchi era di t a r t a ruga op- pure la bomboniera ornata di un cammeo romano piena di l iquerizla corret ta con anice, 11 solo dolciume gradi to ai figli del la golosa Letizia- Napoleone beveva poco e frequen- temente annacquava il vino, di ff ici l- mente ne beveva più di mezza botti- gl ia e non gli p i aceva che il cham- berttn invecchiato di almeno cinque anni. Mang i ando non seguiva l'ordi- ne del la Usta del pasto. As s agg i ava N AP e i piaceri . Napoleone I si nut r i va in modo fantast ico, i rregolare e capriccioso. Nè ghiotto, nè buongustaio, consu- ma va quot idianamente la sol ita co- lazione in meno di dieci minut i. Quando pranzava in compagnia del l ' imperatrice si perme t t eva — per sempl ice ga l anter ia - cinque mura ti supplementar i, giocando di strat ta- mente col bicchiere a cal ice da sc iampagna. Solamente i sarcasmi (sotto f o rma d' epigrammi) di un di- plomat ico austr iaco indussero il ^r i- mo Console a r imanere qualche istante di più con i suoi conv i tati in occasione di pranzi uf f icial i, ma fini poi per incar icare i suoi al ti digni- tari di sost i tuirlo e di f a re gli onori di casa. P iù tardi egli r iuniva la fa- migl ia intorno a sè ogni domenica: al la destra gli sedeva. Mada.me Mere o a sinistra Mar ia Lui sa. L a l ista di i • n : ; v> f ì yyi ì ì>Vip V i mn e r a t o- r i teneva necessari a l la sua autori- tà, si componeva di parecchie mine- stre, di abbondanti ant ipast i, di set od ot to var ie portate di carne e di pol lame, di insalate, di composte, di formagg i, di past iccini e di f ru t ta fresche, a seconda del la stagione. Napoleone non era di Jacile con- tentatura, sopratut to quando gli af- f ar i pol itici non si svolgevano a mo- do suo... Al lora, nervoso, preoccupa- to, assente — come accadde una mat t ina precedente di poco la for- mazione della, quar ta coal izione della Russ ia con la Prus s ia e l ' Inghi l terra — giunse per f ino a rovesc iare il ta- volo sul quale at tendeva la colazione Avendo segui to il suo padrone nel- la magg i or par te delle campagne bel- liche, Dunan si era reso uti le al la sua pat r ia dedicandosi con passione e zelo a sa l vaguardare la salute del grande uomo sul quale r iposavano i te tavola dì ftimcia os a ta per i gwrtl à i « à p o l w ae talvol ta l 'arrosto pr ima degli ant ipa- sti mas t i cava pochissimo, t rangugia- va' grossi bocconi e si dimos t rava visibi lmente deciso a finire presto il pasto. I pochi privi legiati ammessi, ognt tanto, al la sua tavola, imi tavano il viceré Eugenio, che aveva cura di mang i are in ant icipo prima di recar- si ai pranzi delle Tui leries o di Saint. Cioucl. In fondo, Napoleone non amava che il pollo. Ne mang i ava tut ti ? giorni ammani to in tutti i modi, ar- rosto, in casseruola, con la salsa al la tartara, al la provenzale, al l ' ital iana, alla turca ecc., ma senza aglio, per- chè gli riusciva indigesto. Predi l igeva 1 gelati. Ne prendeva a tutte le ore, anche di notte, in luogo dei bicchieri d'acqua soliti. Ne deplorò molto la mancanza durante la prigionia a Sant 'Eìena. Le differenti campagne — quel la d'Ital ia, quella d'Egi t to, quel la di SetTnaa ia — infiisii«mo sul suo gu- SeccMel lo da sc i ampagna appartenen- te al servizio da tavola di Napoleone
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