LA CUCINA ITALIANA 1936
1 Giugno 1936-XIV LA CUCINA ITALIANA 5 I r a c c o in t della casa Mat i lde e la sua cognat ina Giuspa sono state al grande sagg io annuale di un grande orfanotrof io femmini- le: hanno poi visi tato tutto il bel fabbr i cato arioso, l 'esposizione di la- vori femmini l i, l 'orto, il pollaio, la conigl iera. L' at tenzione benevola dei- lavori diretti da suore), perchè ia madre superiore è figliola di un grande e noto pittore e segue le or- me paterne. Nel lo stesso salone, ad un piccolo tavolo, erano esposti quat- tro solidi e modesti corredi, desti- nati a quat tro r i coverate che anda- vano spose. Vi c ino al tavolo, c'era- no le quat t ro ragazze, dai diciotto ai vent 'anni, tutte f lor ide e piutto- sto belline nella loro uni forme di cotonina azzur ra a quadretti bian- ie signore è stata data ai corredi esposti, lavorati su commissione per sposo mol to r i cche; erano mirabi li di esat tezza (come furono sempre i lavori diretti da suore!) e mi rabi li di gus to (come non sempre furono i chi, ra l l egrata da un col lettino organdis. L a madre superiora e presentò j . Mat i lde ed a Giuspa , accennandone una, disse loro: — Questa, che t i chi ama Pi a, è venuta qui a due an- ni e ne è r imasta diciassette con noi. Adesso sposa l 'elettricista del collegio, un bravo ragazzo volentero- so; l ' istituto le dona il corredo e .a stanza nuziale. Mat i lde sorrise af fet tuosamente al- la ragazza, che era diventata di fuoco. — Hai fat to anche un po' di espe- rienza come padrona di casa? — le d ornando. Non occorre — rispose per lei, pronta la superiora. E' intel l igente; imparerà da sè. Mat i lde la fissa stupita, ma ne £ divisa da un gruppo di patronesse, che vengono a bene augurare alle quat t ro ragazze. .. e le c.ue cognate escono. Hai f a t to il viso scuro, Matilde, dice Giuspa. Pe r chè? Perchè, mia cara, vedo e pre- vedo un avveni re addi r i t tura nero per quel la P i a e per quelle ragazze che l ' istituto al leva, .uca, ama, ma che non prepara alla vi ta di fami- glia. Hai letto la tabel la con l 'orario per quelle che hanno finito la ses ta? — Veramente no. — L'ho tenuta a mente: svegl ia, pul izia personale e delle loro scarpe, r i fac imento del loro letto, preghiere, lavoro, ricreazione, pol l icoltura, coni- gl icol tura, coltivazione dell'orto. Ot- t ime cose; i manca, però, la più es- senziale per una futura padrona di casa: l 'organizzazione ed il modo di mandare avanti una famigl ia. — Hai ragione! — Nel l 'orfanotrof io vi sono delle suore converse che, appena uscite le ragazze dal dormitorio, fanno la pu- l izia; la lavander ia provvede al bu- cato ed al la st iratura, l 'economa compera le provviste, le cuoche le cu- cinano, le sguat tere r igovernano, !e ragioniere r j andano avanti 1: conta- bilità. Domani quella P i a prende ma- rito — condotta, amorosamente all'al- tare, secondo una bel la tradizione, dal presidente e dalle patronesse — e va in Una piccola casa nuova tut ta sua, portr-irto con sè l'abilità del ri- camo c qualche nozione per fet tamen- te inutile di artico. 1 -a. di pollicol- tura e di conigl icol tura. — Ma non inutile in tempo c.i san- zioni! — Inuti le per chi deve vivere in due camerette, per chi dovrà f a re dieci chi lometri por vedere un orto, per chi non potrà ma. per regola- mento d' igiene, tenere in casa una gal l ina od una coppia di conigl i! Mol- te al tre cose dovrebbe sapere!. .. — La madre super iora ha det to S i gno r i l i tà
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