LA CUCINA ITALIANA 1936

-1?.. LA CUCINA ITALIANA 1. Giugno 1936-XIV TEERM i SAELIC « p r e s s o V O C J HK S 5 A) MAGGIO - OTTOBRE CURE S A I S O Ì 0 D I C HE (Bagni - Fanghi - Inalazioni) CURE S O L F O R O SE Consulenti: Pi. Cl ivio, Pr. Galamida e Pr. Mantegazza DIrett. Sanit. Dr. Corniti. E. Divismi CULLE E LETTINI Come le rondini, con mi l le e mille fuscel l i, costruiscono per i pigolanti rondinini un caldo tiepido nido, così anche noi mamme quando attendia- mo una nuova creatura, pensiamo, con trepida sol lecitudine, al la picco- l a cul la che dovrà, ospitarla. E' st ra no però come molte giovani mamme pensino al la cul ia come ad un gin- gi l lo lussuoso e civet tuolo piuttosto che ad un accessor io indispensabi- le. Si vedono cul le piccole e stret te come conchigl ie, tutte avvol te di tri- ne, pizzi e tulli: sono elegant issime, di esistere e f ra due temperature diverse. E ' soddisfacente ave re da- vanti agli occhi e f a re ammi rare al- le amiche un nido bello, ma è indi- spensabi le che sia comodo. Es i s tono due tipi di lettini. Quelli in legno t, f er ro laccato a tinte chiar i ss ime eoa sponde al te e apribi li ai lati, dove il bimbo dormi rà dopo lo svezzamen- to e cioè dopo il pr imo anno di vita. Quelli f a t ti a ces ta montati su ro- telle, prat icissimi, perchè la .mammi- na può trasportare agevolmente la creatura da una came ra al l 'al tra, te- ci l issime da ricoprire c da abbelli- re. Non spet ta a me sugger i re al le gelose ed a f f acenda te f u t ure mam- mine, model li e tessuti speciali e sa- rebbe vano sost i tuire al l ' amorosa e commovente ambizione materna, de- gli schemi prat ici, ma l 'esperienza mi spinge a raccomandare, ami che mie, dì at tenervi a l la sempl ici tà as- soluta, di scegl iere tessuti lavabi li e dal le tinte solide, e li <"are il bando ai fronzoli ed ai nastri che possono diventare anche pericolosi, se af fer- rati dal le manine irrequiete del pic- colo. E- super f luo dire che ¡a cul la va sempre tenuta in ordine perfet- to e pul i t issima. II tulle, l 'organdi, 13 sete, tanto estetiche, non si pre- s tano f ac i lmente a lavature e puli- ture. Sono quindi da scartare. Date invece le vost re preferenze al le tele tempestate di fiorellini come un pra- to, al le bat t i ste punt igl iate, al le mus- soline. Le stesse s tof fe r icopr i ranno il minuscolo mant i ce che ha il com- pito di evi tare la troppa luce al neo- nato. Si imbott isce la cul la con cri- ne e lana tut t ' at torno e si fodera perchè il pupo non possa f arsi ma le ur tando contro i giunchi e poi si procederà al la ricopri tura. Sempl ice e di buon gusto, sono quelle adorne di due volanti arr icciati attorno, che f ormano la r ivest i tura esterna. Una mia ami che t ta mi f ece ammi rare la sua, adorna di disegni ingenui ma pieni di grazia. Su un pi ccato bian- co aveva appl icato delle figurine pu- re di piccato ma di diverso colore, di gus to pr imi t ivo; un elefante, un caval luccio, un pupazzetto. L ' e f f et to era. straordinar io pur nel la sempli- c i tà schema t i ca del lavoro. Ed an- cora un'ul t ima raccomandaz ione: ri- cordate che dentro la cul la deve dor- mi re un bimbo e non una bambola. Procura te quindi che il f orma to del- la cesta, sia di mi sura grande. Non solo è necessar io che l 'aria circoli aibbondantemente at torno a] corpo del bimbo, ma il piccino deve poter Agitare le irrequiete manine e le ro- see gambet te senza costrizioni e sen- za inciampi. E poi, credete a me quando s i amo nel la dolcissima atte^ sa diamo importanza ad una piega, ad una s f uma t ura di t inta poiché nul la ci pare abbas tanza degno del- la crea tura che aspet t iamo: quan- do invece il pupo è giunto, i nostri occhi persi in quelli stel lanti di lui, non possono e non sanno nifi vedere a l t l ' °- NERINA. ner la vicino quando lavora, e por- tar la in sala da pranzo quando il piccolo già amante del la compagnia e del la luce, ag i t erà le manine in segno di f es ta e f a rà lunghe conver- sazioni ai lampadari del soffitto. A ser; t arda poi, quando è l 'ora del- l 'ul t ima poppata, nul la di più como- do che la piccola cul la vi c ino al let- to materno. Queste cest ine sono fa- danno l ' impressione di un piumino da cipria, di una nube eterea, ma dimostrano, e scusate la sinceri tà, la nessuna esperienza e lo spirito asso- lutamente imprat i co di chi l 'ha con- cepi ta. Inf at ti poche mammine, si rendono conto che il neonato, appe- na venuto al la luce, ha uno straor- dinar io bigogno di riposo per rimet- tersi dal la s tanchezza f r a due modi

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