LA CUCINA ITALIANA 1936

1 8 EACUCINA ITALIANA I" Luglio 1936- xry LA POSTA DI I Simpatica - Palermo, r— La sua let- tera mi ha fatto sorridare. Lei vorrebbe corrispondere col suo innamorato sen. za che il babbo se ne accorga» e chie- de proprio a me, madre di famiglia, una ricetta di inchiostro simpatico, che non sia rivelato dal calóre, Le pare che io possa prestarmi a queste cose? Già, prima di ttìtto, tutti gli inchiostri, di- ciamo cosi, che ella può procurarsi nel suo ambiente familiare (succo di li- mone, aceto, succo di cipolla, JUCCO di ciliegia bianca) diventano coloriti se esposti al calore. La ciliegia diventi verdastra; la cip'-Ua, nera; l'aceto, ros- so pallido, e il limone bruno. Di inchiostri simpatici, a base di sale ammoniaco, o di nitrato di rame, o di soluzione alcoolica di fenolftaleina, o di ferro-cianuro di potassio, o di acido solforico diluito, ce ne sono diecine: ma sono tutti di difficile e pericolosa preparazione. Ma, creda, è molto più - simpatico che Lei confessi al suo bab- bo ogni còsa. Il silo papà le vUol be- ne, e saprà indulgere agli slanci del suo cuore giovanile, re pur dovrà, con la sua illuminata esperienza, indagare e giudicare quanto sia degno di lei, e capace di assicurare la sua felicità, il giovane a cui lei vorrebbe dedicare le letterine misteriose... Casalinga - Torino, 1222. — Pltttiop- po quello del cattivo odore è un di- fetto di tutte o qttasi tutte le ghiacciaie di legno E' il prodotto inevitabile della cotdsnsàzione della umidità-ambiente, e dell 'effetto che questa umidità conti- nua ha sulle carni, i pesci ecc.,_ che vengono conservati nei refrigeranti fa- miliari. Lavi la sttpetficie e tutti gli angoli della ghiacciaia con una soluzio- ne di soda ben calda. Poi lavi una se- ' conda volta con acqua, ugualmente calda, in cui sia stata disciolta una cartina di permanganato di P° t a j ? a - Finalmente sciacqui con acqua fredda. Asciughi bene con un cencio qualun. qv > e lasci per qualche ora gli spor- telli della ghiacciaia aperti. Ogni cat- tiva odore sarà scomparso. Lettrice appassionata, fumatrice im- penitente. — Male, càra. Non nego che una sigaretta, fumata dopo la 2» cola, zione o dopo pranzo, sia un'eccellente compagna di quei minuti, così f&pidi, di auietc familiare, lo non sono cosi laudatrice temporis acti da protestare se vedo una signora che fuma, in casa, fra i suoi. Trovo che è inutile e pe fv coloso fumare tanto da farsi venire » denti neri: tanto più che se 1 denti sono neri, lo stomaco e il cuore chi ' sa in che stato sono. Per 1 denti an- neriti, non c'è che l'acqua ossigena .a in proporzione del 30 %. E il 7* K d'acqua. Bisogna applicare la soluzione tutte le mattine, con una spugnetta « i„ /li r-ntnrtp idrofilo, E tener un biòccolo di cotone idrofilo. E tener poi la bocca aperta, perchè la soluzio- ne si asciughi senza andarsene, f i - schiate con la saliva. E 'itare poi, con ostinazione, fino a l a t i t a to otte- nuto. Vuole qualche ricetta .per dentifrici? Ce ne sono delle migliaia. Signora. — E' certo che il suo porro devé darle molta noia, esteticamente parlando, se nonostante ch'io abbia R .» detto ad altra amica abbonata ehe_ corri si guariscono soltanto bruciando- li ella insiste per avere «una ricetta» Provi questa: 3 di tintura di iodio e , gr e % di tintura di aconito (chie- dendo ' al farmacista che la tintura di aconito sia fatta con la macerazione delle radici dell' aconitum officinale _ e non con le fogl ie). Mescoli e applichi sul porro una goccia. E lasci seccare all'aria. E ricominci Con utìà seconda goccia l'ifidomani. Duit sorelle. — Pasticcione! La mia ricetta per il sapone è ottima, il sapone dev'essere di Un bel Colore gialli», noli deve ungere le mani, ma detergerle; non deve macchiare la carta né rico. prirsi di effervescenze saline, presen- tare venature, avere odori estranei etc. Sciolto nell'acqua dolce, deve dare una soluzione omogenea spumosa, senza la- sciare materie insolute. L'olio, la soda, il grasso, tutto è roba comune, di quel-, la che si compra dovunque. Evidèntemente debbono avere sba- gliato le dosi, o sbagliato il modo di fare l'impasto. Riprovino con piccole dosi, proporzionali, finché non riescono Meglio con una pentola di terra cotta, benché no i ci sieno contro-indicazioni per gli altri recipienti. La soda causti- ca possono Comprarla in qualunque drogheria medicinale o farmacia. Per i ricami, ci sono giornali, appo- siti : mj spiace di non poter dar loro l'indirizzo che è materia di pubblicità. Finalmente per le pelli di coniglio, ec- co: possono farei, quando sono conciate (e questa è eOSa dà farsi fare_ dai con. datori, perchè in ca?a non riuscirebbe bene) dei graziosi scendiletti, dei tap- petali a colori alternati, unendo le pel- l i con un sopraggitto, e foderandole con tei» grezza. Sposa novella. — Non nego che la bellezza, sia indispensabile o almeno importante elemento dì amore: ma. creda, nel matrimonio, più che la bel-_ lezzfi fisica, che è sempre relativa ai gusti e alla psicologia delle pèrsone, quello che più conta, come elemento per assicurare la felicità coniugale, è la virtù della massaia, è l'abilità della brava donnina da casa. Nessun uomo è insensibile al benessere dello stoma- co. Si racconta che nel periodò più sfolgorante della sua gioventù e delle sue grazie, Adelina Patti, che aveva, oltre a due occhi di velluto, una voce d'oro, invitasse una sera a pranvo Ber- lioz, -il celebre musicista. A pranzo fi «ito la Patti rivoltasi a Iterilo» lo pre- gò di scriverle qualcosa nel suo al bum «Io scrivere della musica in ttn album! — gridò Bétlioz — giammài!» «Ecco, fece la cantante illustre, se voi fate questo, ió v j darò, a vostra scelta, o un bacio... o un pasticcio co- me ne sa fare il mio cuoco... E ne F a degli squisiti». Allora Berlioz prese la penna, e, sulla prima pagina libera bell'album scrisse queste parole: «A D- portez le paté» (portate il pasticcio) Nessun marito, a lungo andare, _esi terebbe fra nin bacio e un pasticcio. Per questo... legga sempre la Cucina Italiana: ma non ci troverà certo delle lenoni intorno all'arte di dare baci: ma ricette per la cucina quante ne vuole. Ex educanda. — Le scrivo subito Occorrono delle aringhe còsi dette «di latte» Si mettono in fusione in acqua frédda, per 10-12 ore. Col «fatte» si fa una salsa, mescolandolo con olio, sale, aceto,' un' po' di panna acida. Si ta- gliano a trèzzeiti le aringhe, si aggiun- ge: oapperi, grani di pepe, una foglia di iauro. Si amalgama il tutto con delie patate già lessate e passate 'il setaccio, si aggiunge una mela taglia. ew. rs' ta a piccoli pezzi, cosa che la stupirà ma che non stona affatto: e si fa "Uno sformato, usando la forma che più 1« piace e facendo cuocere a bagno-maria. E' appetitosissimo. Mi domanda che cosa è il «cinghia- le troiano» ed io le mando anche la ricetta. Fu chiamato così da Apicio o da LucuHo: non ricordo bene, ma certo da un celebre ghiottone dell 'antichità., Anche Napoleone, malgrado la sua in- differènza alle gioie d-eila tavola, lo apprezzava molto: e par e lo chiamasse: «arrosto all'imperatrice». La ricetta di. ce così* «Plrendi «n'oliva matura di Spagna, delle più grosse e carnose, to- glile il nocciolo, ed al suo posto poni una mezza acciuga salata. Introducile dentro un beccafico grasso, questo bec- cafico Introducilo dentro un tordo, il tordo dentro una quaglia, la. quaglia dentro un porcellino di latte. Arrostito fagiano, il fagiano dentro una tacchi- na, e la tacchina, guarnita dì tartufi, dentro un porcellino di Itte. Arrostito allò spiedo,, questo conglomerato, in cui ogni elemento, debitamente insaporito da condimenti appropriati, porta un diverso elemento dì bontà, rappresenta un piatto (diciamo cosi) di cui, per squisitezza di profumo e di gusto, non si trova l'eguale. Certo non è un.... piatto per 2 persone, nè è piatto da tempo di sanzioni. Gliene ho trasmes. so la ricetta a titolo più che altro di curiosità storica. Allora i polli costa- vano quello che ora costa un uovo.... di un mese prima, Giulia. — La pasta al prosciutto è questa: macinare 100 grammi di pro- sciutto e mescolarvi 30 grammi di bur. ro, lavorato a schiuma. Aggiungere due . cucchiai di salsa balsamella fatta con panna, e passare l'impasto allo staecio aggiungendo uii bicchierino di marsala ed Una piccola dose di droghe miste (cannella, o noce moseata. pepe, un chiodo di garofano, etc.). E' buona per riempirne delle paste, dei tramezzini, o per farne sformati con aggiunta (sopra) di gelatina di carne. N I NA fe PILLOLEdS.FDSLP J ^ e di=L piovana r » 200 «H» SO I» Il PIMMBTE SWTOMEILE UNTIEMORROIOALI TONICHE 01CESTIVE Un osKitcino dì 6 pillole (».0.6O. Richièdalo e!t» Pdrmoci» locai! Uno scatola di SO pillole L . 3 . 15 crosso ognitttporfari«Farmacio a inviando «aglio di L i allo FARMACÌA PONCI VENEZIA S FOSCft

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