LA CUCINA ITALIANA 1936

mm ,« L a scoper ta di un piat to nuovo, secondo Br i l la Na v a r i n o, giova di più al genero umano del la scoper ta di l iña stella 1 ». Ix; al t ri termini è me- glio essere gastronomo piuttòsto che astronomo.' L à passione dèlie donne Cucina medioevale per la cul inar ia r isale ai tempi più remot i, nia la loro partecipazione allo sviluppo delirarte squisi ta di amma- ni re i albi non ci è molto nota pri- ma del medio evo. Fu appunto nel- l ' età di mezzo che le nobili dame del- le cor ti i tal iane incominciarono ad in- teressarsi della' cucina. Le principesse delle case ducali di Savoia, di Mi lano e di Mantova ;le r i cche borghési di Venezia e di Fi ren- ze raccol sero multi al lori in cul ina- r ia. Cater ina i e : Medici ebbe il meri- to gTande di f ar conoscere in Fràn- c ia le speciàl i tà' dèlia gast ronomia fio- rent ina e l 'arte di apparecchiare son. tuosamènte la tavola. E s s a fu mol to golosa ed ebbe una par t i col are predilezione per i fondi di carciof i. L a di lei figlia Margher i ta di Vaiola, divenuta poi mogl ie di En- rico IV, seguendo gli i ns egnamene ma t erni si dedicava con cura al la preparazione di cer ti . piat ti ed al ia sorvegl ianza della cuc ina. L a cuc ina f rancese, specialmente nel secolo XV I I I , deve al le grandi da me il gusto del icato del mang i ar be- ne ed il cul to delle tradizioni gas t ro nemiche.. Fu in questo tempo che, dal colore azzurro del nas t ro del la mas- sima onorificenza f rancese dello Spi ri to Santo, si denominarono Gordon bleu le signore valenti nel l ' ar te di cu- cinare. Le favor i te di Luigi X I V, Mada- me de Màintenon e la mar chesa i i Montespan crearono vari piat ti e quest 'ul t ima ebbe un vigoroso app« tito. L a r i ce t ta del quar to di Monto ne « gourmandé ( de persil » la dob- biamo al la principessa Conti che i " anch' essa favor i ta di Luigi X I V, gran re, ma anche gran mangiatore. L a duchessa Mazzar ino si distinse nei past icci. Un giorno ne fece ser- vire uno ¿norme ai suoi numerosi convi tat i. Apertolo ne usci rono du? dozzine di uccel li vivi i quali fuggi rono spauri ti e qualcuno s i posò su! le monumentali acconc i ature della chiome delle bel le dame susci tando mol ta i lar i tà. L a scr i t t r i ce Madame de Sévignh era fiera dei suoi talenti cul inari. Es- sa ne scr isse nelle let tere al la figlia dandole spesso r i cet te e consigl i. Tut t av ia bi sogna ar r ivare al sette- cento per vedere il trionfo dei piatti femmini l i. Le « quaglie al la Mirepoi- se », i « pol lastri al la Vffleroy », I CALZE ELASTICHE per V E NE VAR I COS E, Flebiti, écc. Vend i ta diretta su qua l s i a si mi s u ra e mode l lo cori garanz ia di adattabi l ità perfetta e di durata Nuovo - t i po, senza cuci tura, riparabi l i, lavabi li morb i de, porose, veramente curative, perfette NON DANNO N E S S U NA NOIA OKATIS RISERVATO CATALOGO - PREZZI N 2. OPUSCOLO SULLE VARICI. INDICA- ZIONI PER PRENDERE (ÌA SE LÉ MISURE. Fawwie« t^miimmm u* »«- Abbonamento annuo . . , , 1» 5,30 » » Estero .• » 10.- JNSERZIONI: ì«. 4 Al, MIL! ' TP.TRO RIVOLGERSI AMMINISTRAZIONE GIORNALE D'ITALIA C U O C H E I L L U S T R I $ r e & v 18 " iiíRE XIV 15 L GLIO XIV Assedio economico Giorneal delel famigeli e delel donen italiaen : per la resisteanz e la vittoari ! F O N D A T R I C E : NOTARI N. : S - Anno V I I I - x. Agosto 1936-XIV ROMA — Palazzo Sciai ra - ROMA TELEFONI :. N. 62041, 62042, 62043, 62044 , ESCE IL x® D'OGNI MESE Ogni numero Cent. 5 0 « char t reuses à la Mauconseil » deb- bono i loro nomi a t re ar i stocrat i- che signore del tempo. Fior ivano al- lora in F r anc ia cuochi celebrat i. La Pompadour fece confer i re al suo cuo- co la Croce di San Luigi. Egl i si sde- bitò creando il « palais de boeuf à la Pompadour». L a mogl ie di Luigi XV, la regina Mar ia Leczinska, inventò i « bocconcini della regina ». Ma essa era erede di tut ta una t r a . dizione, poiché suo padre, Stani s lao Re di Polonia, aveva già inventate nu- merose apprezzate r i cet te di cul ina- r ia e "fra queste la pas ta dolce «1 rum. det ta babà. La « cena greca di Aspas ia » d i e la pi t trice Vigée-Lebrum si diverti a r icostrui re sollevò molti commenti e costò cara. La moglie del pi ttóre Hubert R<* bert, il cosidetto « pi t tore di rovi- ne » per avere predi letto come sog- getto i monumenti ed 1 ruderi di Ito- La cuoca car i ca tura del secolo XV II

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