LA CUCINA ITALIANA 1936

1° Agosto 1936-XIV LA CUCINA ITALIANA 1 7 che aspet tano ...e sperano. Per i mo- bili, f ac c ia una emulsione, a parti uguali, di alcool denaturato e di olio comune. Agiti, bagni un pannolino in quel liquido, e strofini forte. Ri tor- nano lucidi. P e r le scarpe di pelle di lucertola, f ac c ia una mi sce la di acqua saponata e ammoni aca. Lavi le scarpe con un pennel lo pulito int into in quella mi- scela, e strofini poi con mol ta deli- catezza, servendosi di uno st raccio bianco molto soffice. Dina C. R. E. — Anche per Lei tante scuse, ami ca elbana. Ma se non mi dice da che cosa provengano, quel- le macchie, o almeno di che colore sono e che apparenza hanno, come vuole che la consigl i? I l crespo bianco è del icat issimo: c'è da f ar peggio a usare uno smacchiatore inadat to. Veda di r icordarsi come se l'è fat te, quelle macchie, e mi riscri- va. E mi vogl ia bene. Marlene - CMoggia. — Io non ho nulla contro la Dietr ich, naturalmen- t e : e la giudico una grande ar t i s ta. Ma perchè scegl iere per pseudonimo il nome d'arte di una vamp, quando poi Lei è una ca ra sempl ice e opero- sa mas sa i a? Questo mi f a pensare al la imprudenza che commet tono cer- ti geni tori che impongono al le loro creature nomi di eroi, di uomini illu- stri, di donne grandi nel la storia, senza sapere che cosa l 'avvenire as- segnerà a quei piccoli esseri, come carat tere, come professione, come gu- sti personali, etc. Se lo immagina per esempio, sent ir chi amare « Er co le » un gobbet t ino debole o un tisicuzzo pavido? — Lei si ch i ama?, domande- rà, per esempio, il Pres idente di una assemblea, di un Tr ibunale, di un comi tato, etc. — Rodomonte Pigl iafuoco. — Di profess ione? — Sagres tano. R i s a ta generale. Ma torniamo, anzi veniamo al la sua domanda, e scusi la digressione. Per conservare, durante l 'estate, gli indu- menti di lana, e preservarli dalle tar- me, o tignuole, devastatrici, prenda 50 grammi di chiodi di garofano e li mescoli con 300 grammi di polvere di giaggiolo. Oppure: 50 grammi di coriandoli in polvere, 50 grammi di iris fiorentina in polvere, 50 grammi di fogl ie di rosa, 100 grammi di fiori di lavanda, 1 grammo di muschio, 3 grammi dì legno di sandalo. Oppure... del pepe, profuso generosamente. Puzza un po' quando si leva, ma fa il suo effetto. Può adoperare anche la canfora. Ci sarebbe finalmente un sistema, ch'è in uso presso le conta- dine della mia Tos cana: ma la vedo da qui ar r i cc i are il nasino fatale. Si t r a t ta di cercare, dal port inaio di casa, se nessuno fuma di quella roba, in famigl ia, una pipa ben grumosa, di quelle che... sanno veramente di pipa. E serbar la insieme ai panni di lana. Non dubi t i: non c'È t a rma che resista. U. Carelli. — Tut ti i forni per fa- migl ia sono buoni, quando sono buo- ni. I l piccolo forno da campagna, quello delle grandi cucine a gas, quel- lo elettrico. E ce ne sono per tut te le borse. I<$ ho una cucina economica a legna, anche: e il forno vi funziona benissimo. Massaia romana. — Si capi sce: se Lei prende della lat tuga, o della insa- lat ina di 24 ore, o quel che vuole, la lava, la pulisce, i a tagl ia, e ci versa sopra sale pepe olio e aceto, fa l'in- sa l ata comune. Non ci vuole grande scienza. L' impor tante è dosare bene i condiment i. In Tos cana si dice « in- salata, ben salata, poco aceto, molto oliata. .. ». In Germania, e nel la Sviz- zera tedesca, usano diluire nel l 'aceto un pochino di mostarda. E ' più ap- pet i tosa: ma un po' • i rr i tante. Io ci prefer isco la menta, o il basilico, e un odore appena appena di cipolla t r i t a ta fine fine, e un pochino di gambi bianchi di sedano, e magari un pochino di gambi di finocchio, e giacche Lei è a Roma un po' di ru- ghetta, che non da per tut to si trova, e poiché è la stagione un po' di po- modoro a pezzi. Maturo, pelato, svuo- tato dei semi. Quelli acerbi sono più buoni: ma pare che sieno meno utili al l 'umani tà di quel che non lo sieno i pomodori matur i, il cui acido ossali- co eserc i ta una azione benef ica sulle persone a ricambio, irregolare, men- t re le vi tamine delle quali sono sa- turi giovano a grandi e a piccoli, sani e malat i. E questa, di ordine composito, è la regina delle insalate. Bella abruzzese - Chieti. — A lei certo, da bimba, non la dovevan chia- mare « Modest ina ». Ma credo al la sua bellezza, e me ne compiaccio. P e r il venerdì, se non le riesce sempre fa- cile e comodo ed economico procu- rarsi del pesce, e se proprio non può combinare colazione e pranzo vege- tar iani al 100 % (io ho preparato, l'al- tro giorno, pomodori al riso, zucchi- ni ripieni (con burro formaggio e... zucchini) cavoli in umido e f rut ta, a mezzogiorno, e mines t ra di magro, insa l ata di fagiol ini e barbabietole, e f rut ta, la se ra: e siamo stati benis- simo) r i corra al vecchio classico bac- calà. I l bacca là è ricco in calorie, più della carne: r icco in jodio e in calcio, e abbondantemente dotato di vita- mine. Ci sono cento modi di prepa- rare il baccalà. E se avessi tempo e voglia, vorrei f are un poema dida- scalico, per celebrare le doti e la fa- ci l i tà di t ras formazione di questo pe- sce, che cost i tuisce il piatto di i-esi- stenza di t ante famigl ie modeste. Grotta di Dante. — Ri s c r i va al la Marchesa Morozzo della Ro c ca e le dia il suo indirizzo. Abbonata imolese J/7800. — Veda la risposta a Grotta di Dante. NINA Q EU O i t o del giorno e della noiìe avrete un'ottima tazza di latte, senza alcun timore per la sua fre- schezza e purezza, usando il CONDENJATO • ZUCCHERATO

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