LA CUCINA ITALIANA 1936

1° Set tembre. 1936-XIV LA CUCINA ITALIANA 9 C e n s i r l i a R o s e l i « E L O G I O DI COCHI Ro s e t ta è s t a ta un poco indi sposta: e per qua l che giorno ha dovuto inter- rompere la sua a t t i v i tà di massa i a. Non avendo potuto t rovare, così su due piedi, una donnet ta dabbene, ca- pace di sost i tui r la, Cochi ed io (il mio vicino non si adont e rà se gli dò il suo nomignolo f ami l i are) . abb i amo f a t to il possibi le perchè ia ca ra ma- lat ina si avesse tut to il r i guardo ne- cessario. Io mi sono occupa ta di Fol- co: e Cochi. .. Cochi e stato addi r i t tura eroico. Co. noscevo quel suo spiri to di ada t t amen- to che rende tanto più agevo le a i to- set ta il suo compi to di mas sa ia e di ammi n i s t ra t r i ce del laz ienda domest i- ca; ma non credevo che potesse arri- va re al punto a cui è ar r i va to. Con una di s invol tura più uni ca che r a ra questo dist into rag i oni ere dal le mani ar i s tocrat i che use solo al le fa- t i che del la penna, si è improvv i sa to infermi ere, camer i ere, cuoco e anche sguat tero. Si ss ignor i. Sgua t t e ro! L a pr ima sera che Ros e t ta era a letto, io, ent rando in cuc ina lo tro- va i intento a r i sc i acquare i bicchieri sot to la canne l la de l l ' acqua potabi le. Mi prec ipi tai verso di lui: — La s ci s tare! Ci penso io! Cochi si schermì. E, s i ccome insi- stevo, prese un a t t egg i amento di di- f e sa ancor più r isoluta. ' — E perchè dovrebbe pensarci lei? — Queste son cose da donnei — Crede che sia incompat ibi le con la di gni tà di un uomo portare, quan- do occorra, un cont r ibuto dì at t ivi- t à al le esigenze mater i a li del la fami- g l i a? — No davve ro! — E a l l or a? — Le i non è abi tuato a s tare al l 'ac- quaio! — Sot to lo st imolo del bi sogno ci si ab i tua a ben a l t ro che a questo, ca ra s ignora. E poi, guardi come son bra-, voi — Br av i s s imo! — Si direbbe che in v i ta mia non abb ia f a t to al tro che sc i acquare sto- vigl ie — E s a g e r a! — Invece è la pr ima vol ta che mi c imento in cotanta impresa! Ora pa r l ava in. tono di scherzo: tut- t av ia c ' era in lui, for se per quel la de- c i sa vo l ontà di f a re tltt sii, qua l cosa che m' int imidiva. Non perdevo uno solo dei suoi mov iment i: ma lo guar- davo con la coda del l 'occhio, per non j darerli. a mia vol ta, soggezione. P i ù tardi, sola con Ros e t ta nel la càmera, mat r imoni a l e, J* iJtn«.: — Sa che il suo Cochi è un mar i to impagab i l e? Un uomo abi tuato ad es- ser servi to di tut to punto ada t t ar si così... Mi ha commos sa! E come se la c ava bene! Vedesse come ha r imesso tut to a posto. Ros e t ta sorr i se: — Non ne dubito. Cochi è di una precisione met icolosa. Per luì l'Ordi- ne è la bel lezza morale delle cose. S ' immag i ni che al l 'uf f icio ha f a t to a t t a c c a re un car te l lo con ques ta scrit- t a: Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto! E se qual che col- l ega t rasgredi sce al la regola, Cochi va in col lera. Di ss i: — In quante case bi sognerebbe at- t accare una c a r ta con una scr i t ta si- mi le! Non so. poi con qua! resultato. .. Pe r chè c'è del la gente che sembra c r ea ta in un i rr iducibi le bi sogno di disordine. E il caso è tanto più gra- ve quando si t r a t ta di una donna. Conosco una mas sa ia che non riesci- rà mai e poi mai a tenere in ordine la casa. Che a r ru f f ona è quel la! Apre una casse t ta e non la r i chiude: si l eva le scarpe e le lasc ia nel mezzo. Non sa che cosa vog l ia dire r imet tere la roba al posto dopo aver la adoperata, per la rag ione che in casa sua al le cose non è mai stato as segna to un posto. Se poi le viene in mente di ri- porre un ogget to, lo met te nel luogo, meno indicato e dove è meno logico cercar lo. E così in quel caso non si t rova mai nul la. Dal por tamone te al- la chi ave di casa: dal le forbi ci al la bot t igl i et ta del la t intura d' jodio: dal di tale al la penna da, scr ivere, al gior- nale non anco ra letto, tut to via, via, si rende irreperibi le. E quel la bene- det ta donna, per cer care ciò che le abbi sogna, g i ra da una s t anza al l 'al- t ra smani ando, lamentandos i, come un ' an ima in pena. — E il ma r i t o? — E ' la v i t t ima di tale stato di cose. Ros e t ta prese un ' ar ia fat idi ca. — Al le mani di Cochi' quel la donna r i gherebbe diri tto. Cochi è buono e caro, ma... L ' int er rupp i: — Così buono e caro che mi sento in dovere di f a rne gl i elogi al le ami- che del l 'A. B. C. Dopo aver det to tan- to bene del la mogl ie è gius to che esal ti i mer i ti del mar i to. Ros e t ta parve un po' cont r a r i a t a: — Non raccont erà mi ca di averg li visto r i sc i acquare i bi cchi er i? — E se lo raccontassi che male ci sarebbe ? — I let tori maschi lo canzonereb- bero. s E perchè dovrebbero canzonar l o? Pr ec i s i amo le cose. Lei si è sent i ta mi l e . Ro s e t ta sospirò; — E cornei Suo mar i to, per quanta buona vo- lontà ne avesse, non ha t rovato la persona capace di sost i tui r la. A l l o ra si è messo lui, a f are, ed ha ag i to be- nissimo, qua lunque sia l 'opinione di cer ti mar i ti che a mos t rar si inet ti nel le f ac cende domes t i che ci t engono come ad una del le più essenziali pre- roga t i ve del loro sesso. Int endi amoc i. Non ho punta t enerezza per g l i uomi- ni che in casa si danno ar ie da don- nicciuole e, per abi tudine luc idano g l i ottoni danno l 'olio ai mobi li etc. etc. Mi spl acc iono a l lo stesso modo le donne che ce r cano di masco l ini zzar si e gl i uomini che, sia pure a un fine di domes t i ca ut i l i tà, tendono ad ef fe- minars i. Ma r i tengo che, nel l 'ora del bisogno, le pr e roga t i ve di sesso an- che da par te del l 'uomo debbano esse- re abol i te. Se è un dovere per la don- na cont r ibui re quando occor ra, col propr io guadagno, e s ia pure con g r a- ve sacr i f icio al sos t entamento del la f ami g l i a, è un dovere a l t r e t t anto sa- cro per il mar i to f a re per la f ami g l i a, nel l 'ora in cui le forze le vengono me- no, quanto gl i è possibi le, senza asten- sioni dì sorta. Se una b r ava mas sa i a, che non ha in casa nè una cong iun- t a nè una donna di servizio, è sof fe- rente, il mar i to, solo perchè è uomo dovrebbe incroc i are le bracc ia e di- s interessarsi di lei? Ma sarebbe que- sta manc anza di sensibi l i tà, sarebbe questo egoi smo a o l t ranza che lo de- graderebbe! Una donna che, lot tando g iorno per giorno con le di f f icol tà ma t er i a li del- la vi ta, è pronta eroina modes ta e spesso mi sconosc iuta — a tut te le ri- nunzie e a tut ti i sacr i f i ci per il bene del la f ami g l i a, ha puf diri tto, mi pa- re, al la r i conoscenza del mar i to! E tale r i conoscenza egli può dimo- s t rar la in f o rma d i f e s s a , senza che la sua di gni tà d'uomo v enga ad esser- ne menoma t a. L ' a t to più umi le, com- piuto ad un fine generoso, as surge ad un s igni f i cato di grandezza. Ros e t ta che mi a v e va ascol tata, ca- ra e dolce come sempre, aorriae. — Da l momento che lei vede il m i o Cochi in una luce così lus inghi era, ne f a c c ia pure l 'elogio al le sue ami che del l 'A. B. C... L' e logio è f a t t oi F R I DA Abbonate, e gent i li let trici, vi piace lo Cucina ItaiiaiìF? Ebbene: procurat eci nuove ami che e nuove abbona t e!

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