LA CUCINA ITALIANA 1936
LA CUCINA ITALIANA Tempo d'economia Signore, signorine, bambine, ragazzi... liceo, io vi chiamo tutti in adunata, ilo bisogno che veniate tutti accanto R m e e che ascoltiate oggi la mia pa- rtila ehe è l'eco fedele di tutto quello ehi: certamente ognuno di voi Sente nel cuore, pensa col cervello: di tutto quel- lo che forse ancora non sa come met- tere in opera: Bisogna fare economia. ììconómia. Bellissima parola che si dimenticata. assai erroneamente, dopo che la guerra mondiale arricchendo con troppa facilità esseri, a danno magari del loro paese, aveva messo in tutti ima facilità troppo grande di spendere e spandere, senza controllo e senza mi- sura. lì pazienza quelli che potevano Cirio perchè i loro mezzi lo permette- vano! Il guaio è che la mania di spen- dcre e di far dello spreco e 'del lusso, aveva dilagato in tutti, e nessuno si sentiva di far più nessun genere di sacrificio o di rinuncia. Tutta la vita del dopoguerra ad oggi 110 era che una corsa al lusso e al divertimento, alla ricerca di come e dove spendere del danaro, Oggi ci troviamo in un terribile pe riodo. Un periodo di assedio economi- co tale crune non si è 'ai visto negli annali della storia II inondo, geloso e invidioso del nostro paese clic egli guarda sempre con occhio da predone, non vuol permetterci di fare quello che Ad ogni altro popolo è stato permesso: noi non abbiamo (secondo chi c: vuol l'Ilo da Mentore) diritto ad avere del- le colonie. Noi uou dobbiamo poter cercare nelle terre di schiavi e di ne- gri selvaggi, uti po' di spazio per espan- derci, uu po' di quelle miniere che gli altri paesi hanno avuto in Patria r nelle colonie... Noi non abbiamo di- ritto n nulla! Abbiamo solo il dovere di aiutare gli altri popoli, di mandar loro i nostri uomini, di dar loro il no- stro denaro aliando a loro occorrano Ma diritti ? Che diritti vuol avere que- sta piccola Italia ?. K non sapevano tutti quei signori (ma oggi torse co- minciano a capirlo), cl'-j la pìccola Ita- lia è uu grande paese, uu paese fasci- sta; il che vuol dire un paese e un popolo compatto, unito, : retto attorno a! suo Re e al suo Duce, con .t .. „• e forze che gli si richiedono ili un mo- mento grave come quello attuale. Non sanno questi signori che l'Italia ..elle Cinque Giornate del '70, l'Italia di Ca- vour, di Mazzini e di Garibaldi è serù- pre la stessa, con una differenza però: che oggi Uiiti sono insieme senza diffe- renza di idee o di pattiti... E. signori sanzionisti, se siamo soli, stiamo me- glio che se fossimo male accompagnati, senza contare ehe, collie vi dicevo pri- ma, siamo bel saldamente uniti e l'u- nione, pei citarvi un altro proverbio, fa la forza!!! Ma torniamo a noi, signore, signori- ne, bambini e ragazzi ! Vi ho chiama- to attorno a lue per dirvi che bisogna fare economia. Economia vuol < " c evi- tare lo spreco. Vuol dire badar e a non lasciate il sapone nell'acqua in modo che non si cousunii inutilmente; vuol dire 11011 accendere il gas ili modo che la fiamma esca da" pentola. E' un'idea sbagliata quella di pensate che la roba si scaldi più presto: tutta la fiamma che esce dai lioid: della pentola non selve. Badare anche a spegnere il gas subito e non. fare come certe donne di servizio mal sorvegliate dalla padrona eli casa, che levano la pentola dal fuo- co e per risparmiare la piccola fatica di riaccendere lasciano la fiamma con- sumarsi senza metter nulla sul fuoco. Badare che il pentolone con l'acqua clic servirà a lavare i piatti non bolla per ore ed ore mentre la donna di ser- vizio fa tranquillameli ? quattro chiac- chiero dopo pranzo, con la donna dei vicini. Non lasciare la luce elettile« accesa nelle stanze dove 11011 n'è uessu 110, non lasciare sul gas i ferri da sti- ro quando sOllo abbastanza caldi. Non sprecare la carta che può ancora HÌI - vire e quella che 11011 serve più darla a! macero. Non abbondare iti condi- menti che oltre ,1 rendere il cibo trop- po untuoso, quindi difficile a digerite, vengono a costare cari e servono a di- minuite l c nostre provviste di olii « i l burro. E specialmente bisogna che FÌ limiti la propria golosità. Invece che due cucchiaiate colme di zucchero ne-, caffo e latto basta uu cucchiaino solo. Fate uu po' più di fatica <? mescolate lo zucchero invece che lasciarlo in fon- t'o alla tazza dove poi, o lo si mangia come fanciulli golosi o si getta via. !ì ricordatevi di 11011 sprecare Andate la mattina in cucina, non fidatevi delle donne di servìzio. Sono specialisti p«-, non ricordare quello che rimane dal giorno prima 0 dal pasto precedente. E si sa che qualche piccolo avanzo (Può sempre rimanere, specialmente ¿elle famiglie dove non si può far la roba misurata misurata, perchè vi son ra- gazzi che talvolta har..o più, tal'altra hanno meno appetito. E l a roba che rimane è sempre utile per essere ri- servila più 0 meno camuffata. Questo sempre ma specialmente in questo pe- riodo di sanzioni. E lasciamo pure a parte questo momento: trovate che si« bello veder gettare via de! cibo andato fc ma'e rei l'Inerirla o la dimenticanza di una domestica e la poca torvegliait- za della padrona di casa? Dunque: si- gnore e signorine, andate in cucina, e sorvegliate anche le più piccole cose. Non c'è economia che basti in periodo di sanzioni. E non temete di passare per « tirchie ». Sarete semplicemente delle buone massaie e delle ottim» pa- trlote. E voi bambini, voi ragazzi, sappiate fare dei piccoli sacrifici. Mangiate tut- to il pane e 11011 lasciate i pezzetti clic poi nessuno utilizza più; uon fate i viziati e i difficili. Mangiate di tutto e con ottimo appetito ¡.enfiando clic : nostri bravi soldati, laggiù al calilo o al freddo (a seconda delle regioni dove combattono) devono talvolta patire an- che la fame per lasciare i viveri ai te- riti o alle popolazioni affamate che van- no a liberare da! giogo della schiavitù. F rinunciate a qualche piccolo spasso o divertimento méttendo :' ivec e ne) sal- vadanaro i denari risparmiati per darli a! vòstro paese. Non mi dite che sono un a vecchia brontolona. Sono una donna Italiana tanto innamorata della sua Patria da voler per essa la vittoria a tutti i costi. I! per ottenerla, questa vittoria, c'è bi- sogno dell'aiuto di tutti, giovani, vec- chi, bambini e donno. C'è bisogno spe- esimente Aeìì'economia di tutti. RINA SIMONETTA Abbonate, e gentili lettrici, vi piace la Cucina Italiana? Ebbene: procurateci nuove amiche e nuove abbonato! L. 5 3 0 PER UN ANNO PRODOTTO ITALIANO
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