LA CUCINA ITALIANA 1936
1» Ot tobre 1936-XIV LA CUCINA ITALIANA 3 La ce Sinfonia della TavoL avola » E perchè no? Anche la tavola ha l a sua musica, la sua sinfonia, bre- ve o lunga, signora, secondo la du- ra ta del vostro pasto, armoniosa o meno secondo la maes t r ia con la quale le vostre mani ne abbiano saputo disporre le note, non sul ri- gido pentagramma, ma sul la nivea o colorata tovagl ia del la vos t ra mensa. Mus i ca l ieve o del irante, t rama ta di t int innii argent ini, di clangori cri- stallini, del crosciare discreto di li- quidi d' ambra e di rubino nelle cop- pe avide. Mus i ca intessuta sopratut- to di colori, di ricami, di decorazioni, di fiori, dai toni più leggeri dell 'opale e del rosato a quelli violenti del l 'aran- cione e del rosso. Il vecchio armadio Sta nel l 'angolo più buio del la vo. s t ra casa, signora. E ' di quercia an- tica, e corre lungo tut ta una parete. Serba nei suoi scaf fali i f as ti passati della vos t ra tavola: damaschi colo- rat i, fiandre finissime e solenni; gre- v i lavori fiorentini con le svene che sembran gal ler ie e le rose che si in- tr icano come labirint i; r i cami di chie- sa del la Sici l ia e del la Lombardia che han rubato i colori ai rosoni got ici delle absidi, tut to è ammas sa to là dentro, tut to è incupi to e annoiato dal persistente odore di lavanda. Tovagl ie neglet te e recluse che sop. portereste volent ieri le macchie, e gl i strapazzi del bucato, pur di vivere ancora, di vedere la luce, di sent ire il contat to delie mani, delle stovigl ie e dei vassoi, consolatevi! Oggi la vo- s t ra padrona non ama che il bisso e l 'organdì, appena r i camati con dise- gni così rigidi che f an pensare ad arabeschi d'acciaio, il bisso e l 'organ- dì, brevi amori che vi raggiungeran- no presto, non appena che la f ama di una tela sconosciuta a v rà conqui- stato il suo cuore volubile. Una volta... Una volta, signora, sul la tavola pia- cevano i doppieri, con la luce tenera e dorata delie candele. Pa r e va di pren- der parte ad un pasto funebre, come si usa in Ungheria. Erano sere tutte d' argento e d'oro: broccat i, tèssuti dei due metal l i, piatti degni del la mensa di Agost ino Chigi, fiori ch'era- no nebbia e luce, cardi e girasol i. Per segnaposti si usavano le carte da bridge, e su ogni coperto c ' era il segno di un cuore fiammante, di una pi cca tenebrosa, di un fiore luttuoso, in smalto. Nel centro della tavola, uno specchio coperto di ninfee come un laghetto, e f r a le coppe ogni com- mensale aveva il suo specchio:, una acqua superiore, per la sete, un. mi- raggio, per il viso. ...e oggi Oggi si f a colazione nel la vos t ra casa di campagna, signora gentile. Tut to è rustico, al legro, un po' vio- lento, per Una tovagl ia di te la rossa e blu che i fiori, papaveri e fiordalisi accompagnano insieme ai bicchieri che avete comprati al la fiera. I l vi- no. nel vetro rosso, t rova un fulgore sconosciuto, e l 'acqua, nel vet ro tur- chino, è più l impida e f resca. A pranzo ognuno dei vostri com- mensali ha davanti il tovagl iolo largo, ornatissimo, da cui il piatto sboccia nobilitato, quasi un Séwes o un Cupo- dimonte. Ma a cena, signora, sfog- giate uno dei vostri bissi più belli, liscio e rosato. La tazza per il brodo e il piatto per i cibi freddi diventano di colpo dignitosi e vecchiott i, par- lano del secolo passato, di Marghe. r i ta Gauthier o di Dor ian Gray. Tre bicchierini, gial li e graci l issimi, aspi- rano bevande di lusso. Variazioni Accanto al la finestra aper ta sul giardino avete preparata una tavola coperta di lucente seta verdina, con cristal li glauchi e maiol iche smeral- dine. Vege tar i ana improvvi sata ci of- f r i te carciofini, piselli, flan di spinaci, fino al glorioso dolce di pistacchi. E più tardi c'è il tè: una tovagl iet- ta bianca, tag l i ata da un lungo na- stro, oggi rosa e domani viola, con sopra al l ineate sei anforet te di cri- stallo, che con i loro fiori ne ripe- tono il colore. E c'è ancora la merenda per le ami chet te delle vostre figliole, signo- ra bella. Voi non of fri te loro gl i s tuc. che.voli animalet ti disegnati sul la sal- vietta, e neppure i giochi e le scioc- chezzuole infant i li che piacciono ai vecchi. No, sul tavolo di legno bruno voi disponete larghe losanghe di lino gial lo e su queste dei piattini di rar me splendente, liscio, uguale a quel lo più grande che, nel mezzo, sarà l'uni- co ornamento, colmo di belle cose vi- ve. aranci, kak i , mele ambrate e li- moncelle, tanti toni ful vi e dorati che prepareranno la venuta del ia ciocco- lata, r iassunto e apoteosi di queste lu- ci oscure, con i dolci odoranti di rum, le torte ornate di zucchero e di cre- ma, e le marmel late. Va invitato » Questi aono 1 temi essenziali sui quali dovete basare la s infonia della vos t ra tavola, ospitale signora. Ma c'è anche un al tro elemento da curare, da vigi lare ed è l'invitato che non sem- pre è buon intenditore di musica, e al lora una s igaret ta accesa troppo presto, o dei bicchieri spostati brutal- mente, o una macchia di salsa olan- dese, possono interrompere e lasciare a mezz 'aria la vos t ra sinfonia, che r imar rà così « incompiuta » come quell'« a l t ra ».... GIUL I ANA [FILETTI EXTRA DI DENTICE FLORIO PRODUZIONE SPECIALE DELLA S o c . An. T O N N A R E F L O R I O " A t/o^sha (féMiwzia,, ' ' l a H&stia 1/Hùàca,, IH o r i l i N B U O N E G O Z I O I D G E N E R I A L I M E N T A R I ete ((La Cucina Italiana»
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=