LA CUCINA ITALIANA 1936
2 1 L A CUCINA I T A L I ANA I e Gennaio 1936-XIV Tempo d'economia Signore, signorine, bambine, ragazzi... liceo, io vi chiamo tutti in adunata. 110 bisogno che veniate tutti accanto a m e e che ascoltiate oggi la mia pa- rola che è l'eco fedele di tutto quello che certamente ognuno di voi Sente nel cuore, pensa col cervello: di tutto quel- lo che forse ancora non sa come met- tere tu opera: Bisogna fare economia. Economia. Bellissima parola che si dimenticata. assai erroneamente, dopo che la guerra mondiale arricchendo coli troppa facilità esseri, a danno magari del loro paese, aveva messo ili tutti mia facilità troppo grande di spendere e spandere, senza controllo e senza mi- sura. li pazienza quelli che potevano Carlo perchè i loro mezzi lo permette- j vano! 11 guaio è che la mania di spen- dite e di far dello spreco e 'del lusso, aveva dilagato in tutti, e nessuno si sentiva di far più nessun genere di sacrificio o di rinuncia. Tutta la vita del dopoguerra ad oggi no era che uua corsa al lusso e al divertimento, alla ricerca di come e dove spender« de! danaro. Oggi ci troviamo in un terribile pe riodo. Un periodo di assedio economi- co tale come non si è 'ai visto negli Rimali della storia II mondo, geloso e invidioso del nostro paese clic egli guarda sempr c con occhio da predone, non vuol permetterci di fare quello che nd ogni altro popolo è stato permesso: imi non abbiamo (secondo chi ci vuol l'ite da Mentore) diritto ad avere del- le colonie. Noi non dobbiamo poter cercare nelle terre di schiavi e di ne- gri selvaggi, uu po' di spazio per espan- derci, un po' di quelle miniere che gli altri paesi hanno avuto in Patria r nelle colonie... Noi non abbiamo di- ritto a nulla ! Abbiamo solo il dovere 111 aiutare fili altri popoli, di mandar Irtio ! nostri uomini, di dar !oro il no- stro denaro oliando a loro occorrano Ma diritti ? Che diritti vuol avere que- sta piccola Italia?.. K non sapevano tutti quei signori (ma oggi forse co- minciano a capirlo), c i j In piccola Ita- lia è uu glande paese, uu paese fasci- sta; il che vuol dire un paese e uu popolo compatto, unito, : retto attorno al suo K e e al suo Duce, con t .. e forze che gli si richiedono in un mo- mento grave come quello attuale. Non sanno questi signori che l'Italia uelle Cinque Giornate del '70, l'Italia di Ca- vour, di Mazzini e di Garibaldi è sei:> pre la stessa, con ima differenza però : che oggi Udti sono insieme senza diffe- renza di idee o di pattiti... E. signori sanziouisti, se siamo soli, stiamo me- glio che se fossimo male accompagnati, senza contare che, come vi dicevo pri- ma, siamo bel saldamente uniti e l'u- nione, pei citarvi un altro proverbio, fa la forza!!! Ma torniamo a noi, signore, signori- ne. bambini e ragazzi ! Vi ho c'.iiama- to attorno a lue per dirvi che bisogna fare economia. Economia vuol i ' .'e evi- tare lo spreco. Vuol dire badale a non lasciare il sapone nell'acqua in modo che non si consumi inutilmente; vuol dire non accendete il gas ili modo che la fiamma esca da" pentola. E' un'idea sbagliata quella di pensate che la roba si scaldi più presto: tutta l a fiamma che esce dai boid; della pentola non setve. Badare anche a spegnere il gas subito e non fare come certe donne di servizio mal sorvegliate dalla padrona di casa, che levano la pentola dal fuo- co e per risparmiare la piccola fatica di riaccendere lasciano la fiamma con- sumarsi senza metter nulla sul fuoco. Badare che il pentolone con l'acqua che servirà a lavare i piatti non bolla liei' ore ed ore mentre la donna di ser- vizio fa tranquillameli ? quattro chiac- chiere dopo pranzo, con la donna dei vicini. Non lasciare la luce elettrica accesa nelle stanze dove non c'è uessu 110, non lasciare sul gas i ferri da sti- ro quando sono abbastanza caldi. Non sprecare la carta che può ancora SÌI- vire <" quella clic 11011 serve più darla a: macero. Non abbondare in condi- menti che oltre <:' rendere il cibo trop- po untuoso, quindi difficile a digerire, vengono a costare cari e servono a di- minuire l c nostre provviste di. olii « i l burro, E specialmente bisogna che si limiti la propria golosità. Invece clic due cucchiaiate colme di zucchero ne-, caffè e latte basta uu cucchiaino solo. Fate uu po' più di fatica e mescolate lo zucchero invece che lasciarlo ili fon- ' 'o alla tazza dove poi, o lo «i mangia come fanciulli golosi o si getta vìa. E ricordatevi di non sprecare Andate la mattina in cucina, non fidatevi delle donne di servizio. Sono specialisti pr, non ricordare quello che rimane dal giorno prima 0 dal pasto precedente. E si sa che qualche piccolo avanzo Juo sempre rimanere, specialmente ììelle famiglie dove non si può far la roba misurata misurata, perchè vi son ra- gazzi che talvolta har..o più, tal'altrii hanno meno appetito. E la roba che rimane è sempre utile per ossele ri- Servita più o meno camuffata. Questo sempre ma specialmente in questo pe- riodo di sanzioni. E lasciamo pure a parte questo momento: trovate che si« bello veder gettare via del cibo andato k 11 a'e nel l'inenria o la dimenticanza di una domestica e la poca, sorveglian- za della padrona di casa? Dunque: si- gnore e signorine, andate in cucina, e sorvegliate anche le più piccole cose. Non c'è economia che basti in periodo di sanzioni. E non temete di passare per « tirchie ». Sarete semplicemente delle buone massaie e delle ottim„ pa- triote. E voi bambini, voi ragazzi, sappiate fare dei piccoli sacrifici. Mangiate tut- to 1! pane e non lasciate i pezzetti che poi nessuno utilizza più; non fate i viziati e i difficili. Mangiate ili tutto e con ottimo appetito ,.eus;indo che ; nostri bravi soldati, laggiù al caldo o a! freddo (a seconda delle regioni dove combattono) devono talvolta patire an- che la fame pe r lasciare 1 viveri ai fe- riti o alle popolazioni affamate che van- no a liberare dal giogo della schiavitù. E rinunciate a qualche piccolo spasso o divertimento mettendo : iveee nel sal- vadanaro i denari risparmiati per darli a! vòstro paese. Non mi dite che sono una vecchia brontolona. Sono una donna italiani» tanto innamorata della sua Patria da voler per essa la vittoria a tutti i costi. E per ottenerla, questa vittoria, c'è bi- sogno dell'aiuto di tutti, giovani, vec- chi, bambini e donne. C'è bisogno spe- c5iliiient 0 <tel Yeconotnia di tutti. RINA SIMONETTA Abbonate, e gentili lettrici, vi piace la Cucina Italiana? Elbbene: procurateci nuove amiche e nuove abbonate! L. 5 3 0 PER UN ANNO Wftfr FAIVRE TINNIIRALGfCO CLASSICO PRODOTTO ITALIANO
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