LA CUCINA ITALIANA 1936
| 1' Novembre 1936-XV T,ACUCINA ITALIANA a Come si ¡¡uà rimediare al pic- colo disastro prodotto su una tova- glia da una scintilla sfuggita ad una sigaretta?, Ne risulta un piccolo buco che è impossìbile rammendare. L'u- nico rimedio a parer mio, è qiiesto; ornare la tovaglia di applicazioni di pizzo misto a ricamo. La qualità del pizzo va scelto secondo il tipo dì tela di cui è fatta la tovaglia. Se si tratta di tela di lino leggevo, sarà più adatto un pizzo a rete, tipo Ve- nezia, se invece è una tela pesante, usate pizzo di Canta. Per una tela di Fiandra o comunque operata bisogna scegliere una incrostazione a fiorì * * • Un bel gruppo di un'altra meravigl ia: i prodotti arti- giani di Labico e la cucina rustica di Perci le e Licenza. Qui una gran- de scritta ci accoglie: I migliori prodotti della Valle del cenza: Giovinezza sana, vecchiezza serena. E veramente sono questi, non soio i migliori, ma i più preziosi prodotti 4L tutta la nostra terra, rurali in costume fat t i: tenace, parca, magni f ica: la fanteria rurale da cui nasce il pro- digio di quell'altra fanteria « regina delle battaglie » e invincibile gloria della Patria. FANNY DINI Diffondete LA VOCE D'ITALIA Le macchie di grasso di ruota sui vestiti di lana andranno via con un po' di pazienda. Sotto alla macchia mettere un pannolino ripiegato a pa- recchi doppi, poi bagnate bene la macchia con essenza di trementina e lasciate un'oretta. Quindi, senza spostare la stoffa, cospargete la mac- chia di cenere finissima passata per etaccio o di terra di pipa sempre finissima, e lasciate fino all'indomani. Scuotete poi via tutta la cenere e spazzolate con cura la stoffa, fino a togliere gli ultimi residui di cenere o di terra di pipa: vedrete che la, macchia sarà scomparsa. S IMONETTA arazzi e i suoi tessuti, a colori vege- tali, di effetto bellissimo. 11 secondo piano è più propriamen- te dedicato ai prodotti alimentari dei Castelli Romani, dove trionfano spe- cialmente i vini di ogni specie, i lunghi di Rocca di Papa, il pane di Velletri, la f rut ta di Nemi e di Gen- zano, gii spumanti di Nettuno. Palestrina, Labico e Licenza Al plano ai sotto, dopo i magnìfici ricami di Palestrina, ammiriamo Lungo sarebbe enumerare ad uno ad uno i meriti di questa Mostra; ma le migliaia e migliaia dei visita- tori che l'hanno affol lata in questi giorni non dimenticheranno certo questo spettacolo. Questa non è soltanto una Mostra: è un esempio e un mònito per tutti noi. E' la vi ta sana della nostra gen- te rurale, è l 'aristocrazia di cui il Duce ha investito i lavoratori della terra, dichiarandosi fiero di appar- tenervi. Gente di poche parole e di molti I tessuti di Anticoii Nelle borgate del Trentino e dello Alto Adige vi è una cura molto pra- tica, efficace e pochissimo costosa per ovviare a un inconveniente di cui molte persone soffrono: cioè anello di aver spesso il ventre gonfio e un po' di dolenzia; il medico, dopo di aver visitato i sofferenti, garantisce che non si tratta di nessun malanno grave. Ma l'inconveniente è noioso.... Provino allora questi malati a seguire il mio consiglio e vedranno che do- po pochi giorni si sentiranno comple- tamente guariti. Anche i pancini di- minueranno e i sofferenti saranno di buon'umore. Comperate dal farmacista o dal droghiere, dei semi di finocchio (quel piccoli finocchi-etti che si ado- perano per mettere nella pentola dove d'inverno cuociono le castagne, op- pure che si disseminano Sii certe qua- lità di biscotti digeribili che si danno anche ai bambini). Prendete questi semi di finocchio dunque, e versateli nel pentolino che avrete posto sul fuoco, proprio al momento giusto in cui l'acqua comincerà a bollire. La- sciate bollire per qualche istante af- finchè risulti un decotto e non un infuso, passatelo attraverso il colino del thè, aggiungete una giusta quan- tità di zucchero e bevetelo subito, do- po ogni pasto. Ne avrete un vantag- gio sicuro. * * »
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