LA CUCINA ITALIANA 1936
10 Dicembre 1936-XV ILA CUCINA ITALIANA ST scola dolcemente il iondo del tega- me. Si serva in un vassoio caldo. All'olandese. — Si prendono delle patate pitcoie, tonde, possibilmente tutte della stessa grossezza, E si met- tono a bollire, con acqua e sale. Quando sono cotte si pelano, e si pongono in una cazzeruola con pez- zi di burro. Si fanno saitare qualche istante a fuoco dolce, si spolveriz- zano di sale, si mettono in un vas- soio, si ricoprono di salsa alla olan- dese — che è una specie di majone- se di cui se è necessario darò la ri- cet ta — e... si mangiano. Alla marinara. — Si lessano le pa- tate fino a 3 / 4 di cottura. Si tagliano e si mettono in una cazzeruoia con olio buono, aglio, cipolla, basilico (o prezzemolo) tagliati tutti Ani fini. Pepe, sale, un po' di noce moscata. Si lascia finir la cottura in questa salsa e poi si aggiunge il sugo di limone. C'è chi vi mette anche delle acciughe. Alla campagnola. — Si prendono delle belle patate di pasta gialla, si sbucciano e si tagliano a pezzi. Si fanno bollire nel latte e sale: fuoco lento. Quando le patate si schiaccia- no facilmente si riducono in pasta agitandole con un cucchiaio di le- gno. E si aggiungono dei pezzetti di burro, al momento di servire. Patate ripiene. — Ci vogliono dalle belle patate grosse, di pasta gialla, farinosa. Asciugate con cura dopo il lavaggio necessario, si cuociono al forno, scaldato a fuoco dolce. Poi si svuotano, aprendo in cia- scuna di esse una apertura che per- metta di introdurvi un cucchiaino per asportare la polpa. Questa polpa delle patate va fatta rinvenire in un tegame, con due rossi d'uovo, lardo (o pancetta di maiale), finemente tritato, c i pr ia e prezzemolo, sale e pepe. Dopo un quarto d'ora di cot- tura, questo impasto dovrebbe esse- re a punta Allora si riempiono con esso le patate, si chiude alla meglio l'apertura di ognuna di esse col pez- zetto che è stato levato per intro- durre il cucchiaino, si mettono in una teglia, si unge di burro e si pas- sa al forno. Mi pare di avere ancora una ven- tina di ricette: perfino per fare un dolce di patate. Ma forse, per oggi.... LI liilfll» PIRELI è una leggera massa di purissi- ma gomma ottenuta direttamen- te dal lattice, elastica, soffice, in- deformabile, completamente po- rosa, costituita da innumerevoli cellule di gomma, ognuna delle quali agisce come molla separata, pronta e sicura. La comodità dei cuscini di GOMMAPIUMA P I RELLI è dovuta al fatto che 1 elasticità è uniformemente distribuita per tutta la massa, ed il cuscino cede cosi dolcissimamente sotto il peso della persona pur sostenendola in modo fermo ed uniforme. V cuscini di GOMMAPIUMA P I RELLI non si affossano, non temono forature, non perdono mai la forza e sono praticamente indistruttibili. me ^ S o M M ^ i u ^ d l S 6 d Ì l e r i S U l t a C ° S Ì " f l t o * - La GOMMAPIUMA non alberga germi ed insetti, non accumula polvere. Ogni formazione di calore è eliminata. Corrispondenza Santuzzina • Celala. — Anch'io penso che lei dovrebbe profittare del- le feste imminenti per inviare un regalo che serva, insieme, di augu- rio e di ramoscello d'olivo, propi- ziatore alla pace. Tanto più che lei è così giovane, e la sua, diciamo così, ex nemica è una signora dai capel- li bianchi. Scelga un bel regalino gentile, che sia, insieme, utile e carino. Non co- nosco la levatura spirituale, la cul- tura, le abitudini della signora: non posso perciò dirle se sia il caso di offrire un mobiletto con libri (ci so- no dai librai, a partire da 60, o 80 lire, delle belle collezioncine rilega- te, di opere celebri, con un mobiletto in legno) o pure un oggetto da toi- lette, o un piccolo necessario da viag- gio. Mi informi meglio e le dirò. Signora in O-'-igio, Udine. — Ecco: il cioccolato gode di una pessima fa- ma, presso i medici, quasi esclusiva- mente a cagione del burro di cacao, di cui è -permeato. Gli ammalati di legato sono i più sensibili agli ossa- lati che il burro di cacao genera. D'al- tronde, tutti i grassi sono, notoria- mente, difficili a digerire. Se lei pen- sa che i cibi indigesti e irritanti pro- vocano l'ipercloridia (aumento della secrezione acida dello stomaco) e che, in. più, il cioccolato è largo dispen- satore di acido urico, lei vede come ce ne sia più che d'avanzo per scon- sigliare il cioccolato alle persone che abbiano un apparato gastro-epatico un po' sofferente. Le suggerisco un mezzo per soddi- sfare quello che Raguenau avrebbe chiamato « il suo dolce peccato » sen- za disturbare il fegato: adopri ca- cao in polvere. La polvere di cacao è, in sostanza, un sottoprodotto delle fabbriche di cioccolata: ha tutto i'a- roma e il gusto della, cioccolata, ma non ne ha i grassi, e gli inconve- nienti. Una buona tazza di cacao fumante vale, come gusto, le assicuro, un pez- zo di cioccolata, ed è meno perico- losa. Tilde. — In un grande dizionario enciclopedico francese, il Larousse, il modo d'accertarsi se le funzioni re- nali di una persona sieno o no re- golari è suggerito cosi: « Les mala- des voient souvent les mouches et les abeilles venir se poser sur les lieux où ils se sont soulagés, pour y puiser le sucre qu'elles trouvent dans les fleurs ». Io non avrei davvero l'intenzione di suggerirle di fare altrettanto. Già, l'idea che lei possa se soulager per la strada.... C'è da frrsi fare una contravvenzione, per lo meno: ma c'è anche da farsi arrestare per scandalo pubblico. E poi, una volta... soulageata, lei dovrebbe star lì, di guardia, per vedere se 1« mosche * ie api vengono a bere. E poi doman- dar loro se lo zucchero è uguale a quello « qu'elles trouvent dans les fleurs ». E senapi non ce ne sono? Dia retta a me; faccia fare una analisi, semplicissima, da un farma- cista. Con dieci l ir e si leva ogni pre- occupazione. E se vuol risparmiare anche quelle, me io scriva e le in- segnerò privatamente il mezzo eco- nomico di accertare la presenza di albumina nelle orine. Ma una volta accertata la presenza dell'albumina, sospenda l'alimentazio- ne normale, e si metta a latte. E sic- come di latte solo si può, a rigore, vi- vere, ma è una sofferenza notevole, ritorni pia: piano, dopo qualche gior- no, a una vittitazion e regolare, abo- lendo: vino, birra, liquori, caffè, cioc- colata, salumi, fegato, carni di maia- le, carni di vitello, caccia, brodo, pa- ne bianco, o scuro, grassi cotti, pa- ste asciutte, pesci e crostacei, cavo- li e cavol fiori, formaggi fermentati, fichi, fragole. E allora? dirà lei. C'è tanta altra roba, da mangiare: riso, fagiuoli freschi, e fagiolini verdi, ros- si d'uovo, sedani, carne di bu e arro- stita, patate, carciofi, tutte le verdu- re, formaggi freschi, creme di latte™ Abbonata 61,900. — Cara signora, se lei non mi dice che cosa le si è mac- chiato, d'aceto, come Vuole che le in- segni il mezzo per levare le macchie? Già le macchie d'aceto non sono fa- cili, a levarsi: se l'acido ha corroso il colore, nulla può 'ripristinarlo. Ma poi non so se si tratta di mattonelle, di pavimenti di linoleum, di oggetti di rame.... Abbia la cortesia di spie- garsi meglio. La ringrazio per i nomi- nativi milanesi. S 6 ne ha degli altri ce 11 procuri e le saremo grate, A TUTTE LE LETTR I C I: buone feste! Nina vi manda il suo saluto e 11 suo augurio, e fa sua la raccomanda- zione della nostra Direttrice: oh« ognuna di voi ci procuri almeno un altra abbonata, e la Cucirà, arrivando a 200.000 copie, potrà finalmente rea. lizzare il nostro sogno: quello d 'esse® stampata a oo l cd NINA
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