LA CUCINA ITALIANA 1936

terra d'Africa; le donne italiane ohe non mostrano la più piccola ombra di gelosia e di dubbio quan- do l'orchestrina di un pubblico lo- ccde suona la ormai popolarissima canzonetta Faccetta nera. Esse sanno che i pensieri dei legionari della nuova Roma aleggiano tra le domestiche pareti, lontane e pia- tanto vicine. « Delle donne italiane, in questa iundicesima settimaìia delle sanzio- ni, ci sarebbe molto da dire e da esaltare. Esse sono l'anima della resistenza economica, l'anima del- la guerra all'interno, la quale non è meno facile di quella che ai sta combattendo in Abissinia; essa non si lamentano se il prezzo delia carne subisce un leggero aumento (i prezzi degli altri generi non so- no aumentati, anzi qua e là si no- tano dei ribassi), nè piangono per l'assenza dell'amato che da quasi un anno (la « Gavincma » lasciò Firenze nel marzo 1935, e poco do- po seguì la Divisione Camicie ne- re) si trova a cinquemila chilome- tri da casa. Le donne italiane so- no piene di fede e di speranza, e se U bollettino militare dà notizia di caduti, esse attendono con se- renità il telegramma del Ministero della Guerra. « Esse dichiarano di essere don- ne fasciste, anche se i loro nomi non figurano negli elenchi delle t- scritte alle Organizzazioni femmi- nili del Partito. Quando parlanti del Duce si fanno il segno della Croce e mormorano « Che Dio lo benedica! ». E' veramente una nuova generazione, innanzi tutto italiane, poi donne! ». Siamo liete di questo riconosci- mento, così come siamo liete di tutti quegli altri giudizi che osser- vatori sereni e obbiettivi hanno e- spresso, sul contegno della donna italiana, in tempo di guerra e di sanzioni. Ma dobbiamo riconoscere che neanche di questa nostra modesta collaborazione, di questo nostro di- sciplinato silenzio e di questo fer- voroso spirito di sacrificio, il me- rito è nostro. Le donne del passa- to erano, come noi, buone mogli, buone madri, buone italiane. Sol- tanto... esse vivevano nel tempo passato, quando 8 governi erano pavidi o impreparati, le masse avvelenate dalle predicazioni sov- versive, gli ideali di Patria e di di- gnità nazionale, in ribasso. Erano donne che rispecchiava- no, nella disperazione da cui ve- nivan prese se un giorno non riu- scivano a trovare una di quelle 30 LA CUCINA ITALIANA 1. Febbraio 1936-XIV I ta» B M w b al lavoro, par la maggior produzione delia coma di futilità esotiche che sembrava lo- ro di buon gusto adoprare, la tra- gica inconsistenza delle ideologie di allora. Le massaie del nostro tempo, nel 14° anno dell'Era Fascista, so- no cresciute alla grande scuola del dovere: donne del tempo di Mus- solini, pensano, amano, soffrono e combattono la loro oscura ma grande battaglia, con quella fie- rezza di che Egli ha dotato 45 mi- lioni di italiani. NINA "lI Gioernal deall Dom,enica è il giornale indispensa- bile a tutte le signor« Giovane fascista ai telajo

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