LA CUCINA ITALIANA 1936
1. Febbraio 1936-XIV; LA CUCINA ITALIANA 13 ta; polio o coniglio levare le ossa. Mettere poco saie, battere, inumidire con. latte; lasciar riposare f ra due piatti un'ora, anche più. Il fegato tagliarlo grosso, ricoprirlo di latte. Sette, otto minuti prima d'andare a tavola metter e su griglia la carne o in padella di ferro fat ta arroven- tare. Il fegato chiuderlo m carta oleata, leggermente spalmata al bur- ro. Appena perduco il sangue e roso- lando da una parte, voltare, mette- re qualche goccia di limone. Quan- do è cotta anche dall'altra parte por- vi sopra un pezzetto di burro fresco e servire subito su piatto caldo. Vo- lendo dare più sapore, amalgamare al burro, prima di stenderlo: basili- co, maggiorana o rosmarino. Scaloppine al nido. — Spalmare di burro una padella; stendervi le fet- tine di fesa battuta, infarinate; poco sale. Cuocere a fuoco medio; vol- tare, appena accenna a friggere met- tere del latte lasciando asciugare, ri- voltando. Quando il fondo della pa- della è dorato mettere acqua calda, coprire; rimettere, tosto staccando dal fondo. Portare così a cottura 10- 15 minuti. Non volendo diventare rosso l'intingolo, sciogliere in cuc- chiaio di ferro una zolletta di zuc- chero bionda, unirla all'intingolo. Pre- parare risotto in bianco, condito con passato di sedano. Ungere con bur- ro una fortiera o stampo da budino, spolverarlo con pane, porvi parte del riso, fare nel mezzo una buca, met- tervi le scaloppine con l'intingolo, ricoprire con riso. Porre al forno venti minuti. Sfornare, guarnire con pomidoro pelati o intingolo. La car- ne può essere sostituita con i funghi o verdura. Fegato di vitello. — Quantitativo per cura: etti 1 ii-2 al pasto. Taglia- re fette grosse, salarle, distenderle ir, padella unta con burro, due foglie alloro, poco sale. Al momento di an dare a tavola, porre a fiamma vìva Perduto il sangue da ambo le parti, bagnare con sugo di limone e servi- re. Il limone contiene vitamine; scio- "glie i grassi ed in cucina sostituisca utilmente il vino forte. Fegato raschiato. — Raschiare il fegato, salarlo un poco, mettervi qualche goccia dì limone. Porlo a scottarsi un minuto in poco brodo bollentissimo. Usare il brodo con dadetti di pane biscottati al forno. Il fegato si può mangiare nella zup- pa; unito a riso in bianco; o raf- freddato ricoperto con aspie tagliuz- zato. GnocchetU di fegato. — Tre cuc- chiai di fegato raschiato; 2 pane to- stato bioncó e grattato; 2 di formag- gio dolca; odore noce moscata; 1 al- bume a densa neve. Incorporare Mettere' a piccoli cucchiai nel brodo bollente e farne delle palline, se re- stano in forma. Buttarle nel brodo bollente e ritirare dal fuoco: Servi- re tosto. Chi riesce a tollerarlo avrà van- taggio nrendendo il ferrato raschia- to, crudo; unito a gelatine di frutta; messo nei pomodori, anche pelati e condito con poco olio, sale, limone. Oppure unirlo all'aspìc, mentre sta rapprendendosi. Lavare, levare il noc- ciolo a grosse prugne, riempirle col fegato. Grattuggiare mele asprigne; unirvi il fegato, condire con limone e zuc- chero, mettere al freddo. Unire il fe- gato al passato di spinaci, alla purea di lenti, fagioli, sempre dopo tolti dalla fiamma. Gli sformati di verdura si possono approntare per gli epatici, mettendo però un sol tuorlo e quattro albumi. Verdure. — Lessate in acqua non tanto salata, condite, calde con bur- ro crudo e formaggio fresco. O con- dite con olio e limone, fagiolini, zuc- chini, scarola, spinaci, lattuga, caro- te, sedano, rapa, scorzonera, barba- bietole. Crude, con poco olio e sale: pomidori, finocchi, sedano, rape gial- le, grattuggiate, insaporate con mol- to zucchero e limone. Il crudismo va bene per chi ha buoni denti, masti- ca bene, insaliva il boccone ed ha lo stomaco buono. Sotto tale fórma le verdure conservano maggior profu- mo; integro il valore vitaminico e di sali minerali: sono più indigente ed affaticano il rene. Sedano, cipolle, ca- voli, verze, contengono olii. Patate. —- Lessarle prima, con la buccia o senza se si vuole diminuire maggiormente il tasso fecola. Prepa- rarle con olio crudo; burro crudo; salsa vellutata; maionese, chi può prendere uovo (tuorlo) e 3-4 cuc- chiai di olio, rinvenute in intingoli, nelle minestre, in purea. Carote. — Assai indicate per , il. lo- ro potere lassativo. Cuocerle in acqua bollente o nel brodo, condirle con burro e formaggio o metterle nell'in- tingolo. Carote dolci. — Cuocerle in ac- qua zuccherata, tagliate a metà. Lasciarle raffreddare nello scirop- po. Toglierle, pesarle, prendere metà peso di zucchero, farne con l'acqua avanzata uno sciroppo denso, porvi buccia di limone e carote a striscioline, far cuocere, unire sugo di limone. Mangiare fredde. Focaceie, ciambelle. • — Tagliare le focaccine a metà, riempire con ri- cotta, cacao, zucchero mescolati; ri- coprire con un glassato fatto con 1 bicchiere d'acqua, 1/2 etto marmel- lata d'albicocche, 2 cucchiai zucche- ro. Far condensare su fuoco dolce. Porre al freddo. AMALIA PISOEL Assistente sanitaria Economoizziam ii combustibil e Siamo ancora m tempo a dare dei buoiii consigli per il riscaldamento più economico. Chiunque usi della caldaia autonoma per riscaldare il proprio alloggio si val- ga del seguente procedimento; Si tenga conto di tutto quanto si rac- coglie nel secchio dei rifiuti: fogliame d'erbaggi, buccie d'ogni genere, stracci, ecc. Vi si versi dell'acqua e con un le- gno si mescoli fino , a formarne Una massa rola. Quando la caldaia segna 1 i 75 gradi, si rovesci nel focolare l'am- masso dèi rifiuti, tenendo aperto coutr pletamente lo sportello per attivare >il massimo il tiraggio; pochi momenti .Cu- po la temperatura si, abbasserà, ma non passerà un quarto d'ora, che si noteran- no delle, fiammelle bluastre: è . il prin- cipio di una trasformazione chiriiica del- la, massa. Poco dopo si chiuda lo spor- telli; se questo si farà a lla sera non vi sarà bisogno di aggiungere combustiDìle per avere un discreto riscaldamento fi- no al mattino di pei. I residui arsi sa- ranno diventati una massa, mineralizzata. A. P. I T A L I A N E ! angiate a l l ' i T A L Ì ANA LI MI «» PIRELI è una leggera massa di pu- rissima gomma ottenuta di- rettamente dal latice, ela- stica, soffice, indeformabile, completamente porosa, costituita da in- numerevoli cellule di enmma, ognuna delle quali agisce come molla separata, pronta e sicura. La comodità dei cuscini di GOMMAPIUMA PIRELLI è dovuta al fatto che l'elasticità è uniformemente distribuita per tutta la massa, ed il cuscino cede così dolcissimamente sotto il peso della persona pur sostenendoia in modo fermo ed uniforme. I cuscini di GOMMAPIUMA PIRELLI non si affossano, non te- mono forature, non perdono mai la forza e sono praticamente indi- struttibili. , . Nessuna imbottitura di sedile risulta così soffice, elastica, ripo- ?""ite come la GOMMAPIUMA. La GOMMAPIUMA non alberga germi ed insetti, non accumula polvere. Ogni formazione di calore è eliminata-
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