LA CUCINA ITALIANA 1936

30 LA CUCINA ITALIANA 1. Febbraio 1936-XIV e o r a d e l l a f i o c i n a Ogni creazione ha la sua alba e il mio tramonto... «per fortuna» si con elude talvolta. E ' giunta ormai la fine dell'uso del nordico, biondo, apatico tè. Talvolta, se ci penso bene, mi me- raviglio come noi Italiani, caratteri allegri, affettuosi, sensibili, abbiamo tanto sciupato tempo e moneta per essere fedeli ad un'usanza non con- facente ai nostri spiriti. E quanta attenzione per questo tè! Ben di rado capita di indovinarlo: quasi sempre è troppo carico. Per farne una tazza occorre soltanto un pizzico, mentre in genere, per tema di dare della broda calda o di pas- sare per gente troppo economa, se ne mette in abbondanza ottenendo un'agra bevanda per niente gustosa, causa la sovrabbondanza di sostanze tanniche, contenute nelle foglie av- vizzite del te. Senza offendere nessuno, mi è ca- pitato di trovarmi in simpatica riu- nione con qualche ottima signora.... ma di dover ingoiare un certo teche... mi ha immelanconita. Troppa attenzione per quel bene- detto tè! Attenti, oltre che alla quan- tità, ai minuti che occorrono perchè sia pronto, attenti che l'acqua sia bollente, che la teiera di maiolica sia calda. Messer tè è molto suscettibile Nella nostra dolce Terra, sulle no- stre ridenti montagne, nelle silenzio- se valli, sulle rive dei nostri melodici ruscelli, presso le pittoresche fonti, possediamo dei tesori che purtroppo specialmente noi signore, abbiamo sempre trascurato. Voglio dire che abbiamo tante er- be officinali che ci danno delle ot- time tisane, che sono più semplici ma altrettanto più gustose di certi tè. Poche erbe voglio citare per evi- lare di mettere In imbarazzo le buo- ne amiche della « Cucina Italiana ». Comitnissimà dovunque, tanto In montagna che In pianura è la menta A qualunque signora, andando a fare una cita In campagna, è capi- tato di soffermarsi a cogliere qualche odorosa foi-rlia di menta per assapo- rarne il profumo, e per questo, l'ha ben schiacciata f ra pollice ed indice per rendere più acuto il profumo. Ma non ha pensato all'utilità di que- sta erba odorosa. La menta (Mentha piperlta) è di ottime proprietà terapeutiche: sto- matica. nntisnasmodica, antisettica. E ' di facile coltivazione: quelle si- gnore che h»nno la fortuna di avere un rettansrolino di terra coltivabile possono con facilità coltivarla per- chè non richiede grande lavoro ed eccessiva cura. Quando ver'-'o la fine di eiucrno co- minciamo a fare le nostre belle gite in campagna, non dimentichiamo la menta, torniamo col nostro mazzo- lino <o meglio mazzolone) di menta allegre e soddisfatte della gita. Le parti- che si utilizzano sono le foglie e gli steli fogliati: si raccoglie meglio in giugno ed in settembre. A casa, facciamo essicare all'om- bra il nostro raccolto; ed alle cinque del tal giorno di ricevimento.... of- friamo alle nostre care amiche una fragrante tisana di menta. Per prepararla non c'è altro da fare che mettere nella nostra teiera un po' di menta (circa gr. 5 per chic- chera) e versarvi acqua bollente. Se invece di gr. 5 se n e mette un pochino di più, s e invece di cin- que minuti si lascia riposare nella sua acqua otto minuti, non si hanno le delusioni che dà il tè: la menta è buona lo stesso; la sua semplicità non pretende troppe attenzioni. Usiamo per questa tisana le stes- se finezze usate per il tè, lo stesso servizio, gli stessi tovagliolini, ma abbiamo la sodisfazione di assapo- rare bevande sane che ci fanno bene al corpo ed allo spirito di don- ne italiane, profondamente italiane. Come ho detto, altre erbe possono sostituire degnamente il tè. Il Cerfoglio moscato (Myrrhis odo- rata). Questa pianta cresce sui mon- ti ad un'altitudine che va dai 300 ai 600 metri. Molte signore non l'avran- no mai vista forse. Ma mie care, non andate anche con | fatica, a cogliere in montagna i mi- | nuscoli profumatissimi ciclamini che ! volentieri stanno nascosti, quasi per rendere più dolce la gioia di fare un mazzetto e ornare la vostra mensa? E che entusiasmo ci invade quan- do si comincia a trovarne uno" poi un altro, poi tanti... Per essi si di- mentica di inoltrarsi nel bosco.... per che ognuna di noi, sia pure nata in una grande metropoli, anche se non 10 confessa, anche se crede di non sentirlo, ha nel fondo dell'animo quell'amore innato e profondo alla natura che la fa completamente fe- lice quando è vicina ad essa e può ascoltarne la sua voce sublime. Il nostro cerfoglio ha foglie che somigliano alla felce; è però un'om- breliifera e non sporogena: tali fo- glie hanno un odore acuto di anice. Con lo stesso metodo della tisana di menta, danno un decotto, molto delicato, gradevole, che h a molte prò prietà terapeutiche f ra cui di essere emmenagono e diuretico. Basta ri- cordare che è una delle principali piante impiegate dai Padri di Char- treux per fabbricare il loro famoso Elisir di Chartreux. Il decotto di cerfoglio è più grade- vole se si aggiunge un rametto lungo non più di tre centimetri (perchè è molto amaro) di assenzio. L'Assenzio (Artemisia Absinthium) pianta delle composite che cresce in montagna nei luoghi rocciosi; ha cau 11 ramosi, foglie verdi, biancastre, picciolate, fiori riuniti in capolini di color giallastro e disposti a grappoli allungati. Di esso si usano le foglie e gli steli fogliati. Vermifugo, emme- nagono, sudorifero, tonico, diuretico. Altra pianta atta a fare tisana e che tutti conosciamo bene è la Maggio- rana (Origanum Majorana). Di essa si utilizzano le sommità fiorite: è antispasmodica, anticatarrale, sti- molante ecc. Il Millefoglie (Achillea millefolium), o mie amiche della Cucina Italiana, chi sa quante volte l'avrete visto in campagna, pianura o montagna, e l'avrete trascurato, oppure raccolto per fare un mazzo di fiori silvestri per ornare il tavolino della vostra veranda. E pure di esso si f a un buon decotto, specialmente per chi ama l'amaro. E' una composita che cresce nelle prode e nei prati; j suoi steli han foglie frastagl iate sottili, verdi scure terminanti con un maz- zetto di piccoli fiori bianchi o rosa. E quante altre piante si prestano alla preparazione delle nostre tisa- ne, sane ed efficaci! Ma troppo ci vorrebbe a descriverle! Al .prossimo numero l a continua- zione. CABLA FOSSATI.

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