LA CUCINA ITALIANA 1936

4 LA CUCINA ITALIANA 1. Marzo 1936-XI Y' S A N Z I O N I E N A T U R I S M O DUE GIORNI SENZA CARNE I l nostro governo ha s agg i amente decre t a to l 'abol izione del consumo de l la c a r n e bovina per due giorni al- l a s e t t imana: il mar t edì e il merco- ledì. I l popolo i tal iano anche a prescin- de re da l la necess i tà imposta dal ie « sanzioni » — dovrebbe essergl iene g r a to e at tener si scrupolosamente a l divieto. E sono a l tamente lodevoli quei san i t a ri che nei giorna li e nel le r i v i s te ce r cano di mos t r a re come o- gnuno pos sa agevo lmente e senza al- cun per icolo per la. sua salute r idur- r e di mol to il consumo dei cibi car- nei. Ma accanto ad al cuni ar t i coli scr i t ti da medici f orn i ti di studi e di per sona le esper ienza, che cosa non Capi ta di l eggere su cer ti giorna l i! Ci terò un solo esempio. Pochi giorni f a il col laboratore medi co di uno f r a i più autorevoli quot idi ani i tal iani, a f f e rma va che le a l bumi ne del la carne sono ve r amen- te quel le che più si addicono al no- s t ro organi smo, perchè contengono gl i aminoacidi nel le stesse propor- zioni in cui si i j vano nei tessuti del corpo e che, per conseguenza, quel le a lbumine vengono megl io in- corpora te che non le a lbumine ve- getal i. Ciò posto, l ' ar t icol i sta sugge- r i s ce di r i cor rere in quei giorni "li f o r z a ta as t inenza al pesce, la cui carne, a f f e rma v a, megl io si avv i c i na a l l a composizione di quel le degli ani- ma l i da macel lo. E per aument a re ancora più il quant i t a t i vo di a lbumine da inger i re, s ugg e r i va di r i c o r r e rj al parmi g i ano vecchio, al riso e la pane bianco... L o stesso giorna le poi, per dimo- s t r a re l ' interessamento che la ci t tà prende al lo studio del g r a ve proble- ma del la sost i tuzione delle carni bo- v ine, f a c e va menzione di un comi ta- t o appos i tamente cost i tui to al lo sco- p o di dare increment .) a un più va- s t o consumo di carne di maiale. Si poteva sperare che i medici 2 scienziati sapessero d a r e consigli mi- gl iori. Davve r o, vien f a t to di pensa- r e che a tali sugger imenti il popolo potrebbe r i spondere con le parole di P i t i gr i l l i: «Non accet to cons igl i; so sbag l i a re da me ». I n questa cont ingenza storica non Ci sono che le dottrine natur i s te che possono dare utili sugger imenti a ad esse è neces sar ia r i correre. Da molti e no l t i anni uomini di scienza, pensatori di al to s ape r e e •uomini d) gran-ìe rendimento lavora- t ivo f r a cui m<*-lti vinci tori di gare a- t let iche e sport ive, prat i cano un'al i- mentazione pH.va a f f a t to di carno e dimos t rano cM f a t t i che essa corri- sponde pi enamente r.l bisogni del no- s t ro organi smo. R i corde rò e parole di Leonp Tol- irtol: -< TI "Mrnfvor lsmo sarebbe giu- st i f i cato i ij noi uomini sol tanto se fosse dimos t rato che la carne è in- di spensabi le: ma così non è». Accanto a queste sagg ie intuizioni ed esperienze prat i che iion mancano teorie di scienziati che, al lume delle più r igorose indagini fisiologiche, di- mos t rano che le a lbumine carnee non sono a f f a t to necessar ie al l 'orga- nismo umano e che propr io le albu- mine di or igine vegetale sono invéce le più adat te al l ' economia fisiologica del corpo umano. B i sogna per suader si anzi tutto chtì non è a f f a t to vero che la nos t ra ali- mentazione ha bi sogno di gr andi quant i tà di a lbumine e secondaria- mente che le albumine vegeta li sono più cons igl iabi li delle animal i. E c co quanto scr ive in proposito un eminente scienziato: « Secondo, le ant iche teorie del la chimi ca biologica, le carni erano un buon al imento In quanto a quei, tem. pi la scienza ammetteva, chfc l 'uomo dovesse nut r i rsi di una grande qu-in_ una tale sostanza. « Oggi invece la scienza dimos t ra t i tà di albumina, essendo i tessuti del nostro corp 0 composti In parte. «ìa che si ha bisogno del l ' ingest ione dì pochi ss ima albumina, per la reinte- grazione cel lulare. Se il bambino in- ger i sce sol tanto il 2% di albumina, che è quanto ne cont iene il latte ma- terno e gli serve per il suo pr imo svi- luppo e< J anche a r i pa r a re alle ne- cess i tà dei consumo; a magg i or ra- e pancreat i co e dei succhi stomacali g ion e l 'adulto può vivere con poca Albumine, dovendo provvedere sol- tanto al la r iparazione del consumo e r.on al lo sviluppo. I mang i atori di carne per natura, e cioè gli anima li carnivor i, possono nel la loro dige- stione t r a s f o rma re l ' a l bumim i r toni e questi in glùcogeno: m a ruo- mc non Ir, rra<"> In ouanto mn.ncà, r,pr sup n a t i l i , c' i ,succhi r ciò ."^nHl. T nivriiynW lninno da 10 FI 16 volte di più del l 'uomo dei succhi bile var i i per metabol izzare l ' al imento plast ico in energetico. Non potendosi quindi diger i re che poca a lbumina, e noi ne r i cav i amo a suf f icienza pel nostri bisogni e sotto f o rma fisiolo- g i ca da a l t ri al iment i, una buona par te del l ' albumina s tessa cha noi inger i amo in più colle carni, res ta metabol izzata sol tanto per metà., dand 0 luogo, il di più, ad una ser ia d : . veleni a l tamente toss ici per l'eco- nomia generale, pr imo e più perni- cioso per tutti, l 'acido ur i co colle sue tristi conseguenze. Gl i eschimes i, è bensì vero c he mang i ano mol ta ca rne (non g i à per na tura come vor rebbero f a r credere 1 f au t o ri del carni vor i smo, ma perchè cost ret t ivi da ragioni di ambi ente) ma t rat tasi di carne molto g r a s sa e non ma g ra come quel la che pr e f e r i amo mang i a re noi, ed il gras so, è bene saperlo, serve ad at tut i re la toss i c i tà delle ca rn i ; che se quei popoli si a l imentassero di carni, ma sol tanto magre, g ià da tempo l ' a r t r i t i sm 0 !i avrebbe s terminat i. « L a qual i tà insomma del l ' albumina animale, è pess ima perchè al imento morto due volte, una, per l 'uccisione s tessa del l ' animale l ' al t ra per l 'azione del fuoco, che ne di s t rugge le vi ta- mine. Ed II pretendere di voler co- strui re un organi smo con al imenti guas ti e mor ti due volte, è un errore madornale. « L e carni, per l ' eccess iva a lbumina causano spesso delle di scras ie stoma- cal i, essendo appunto nello stomaco che si diger iscono le a lbumine; cau- sando così l ' ipercloridia, le ulceri sto- macal i, ecc. « Gli acidi che le carni lasc iano nel l 'organi smo, non potendo veni re digeri ti interamente, generano ogni sorta di mali ar t r i t i c i: gotta, arter io- sclerosi, reuma t i smo ecc. « Trat tandos i, come si è detto più sopra, di al imento morto due volte, è evidente che la r iparazione e ri- costruzione degli organi con a lbumina animale, non può rendere i tessuti duraturi e quindi le persone invec- chiano anzi tempo. Ciò dato, mi sembra non occorra al tro agg iungere per poter sperare che, almeno in tempo di sanzioni, una l a rga par te del la popolazione ita- l iana f a c c ia il più l a r g 0 esper imento possibi le di una al imentazione sin- ceramente pr i va dì carne di manzo e r i corre agli ovini, ai conigl i, il pollame, a] pesce f a un cat t ivo espe- r imento in quanto sostituisco albu- mine animali ad al tre albuminp anima li Coloni?. ARNA LDO ^ R R A R I (Da « L'idee Naturista » dei 1 Gennaio 1938)

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