LA CUCINA ITALIANA 1936
1. MTarzo 1936-XIV LA CUCINA ITALIANA 13 sot tovesti — come f anno loro — ma pre f er i scono qualche trat teni- mento cul tura le o qualche l v i ag- gio) un sorr iso b e f f a r do che signi f i- ca « povera donna! », quando el la ha la bi ancher ia di seta a r t i f i c i a le e le scarpe non compl etamente fodera te di pel le!, o f a serv i re a pranzo quel vi tel lo che è r imas to a colazione! L e domest iche, oggi, hanno la bi ancher ia fine e multicolore, senza r i f l et tere che le s ignore possono por- tar la, perchè non f anno i l avori pe- santi che f anno loro, che no t r a- spi rano come loro, che hanno mol ta più i g i en e e pul izia di loro! Invece di roba robus ta che v ada Invece di roba robus ta che va in bucato, hanno robina da pochi soldi che si scolora subito e che di venta subi to uno s t racc io! Ri cordo come giorni or sono, v i s i tando un ' ami ca ma l a ta in una cl inica di Roma, te- nuta da suore, vidi su di una ter- razza uno s f a r f a l l io mul t icolore; sep- pi che era la bi ancher ia di cer te domest iche che le suore ospi tavano, quando g iungevano a cercare serv i- zio... e pensai ad un certo di scorso f a t to va r i anni or sono, con una si- gno ra f r ancese, al cas ino di Aix- les- bains, in Savoia. E r a l ' epoca in cui si s f ogg i avano gonn e fino sopra il ginocchio, ed io mi stupivo di ve- derle, invece, di una g ius ta lunghez- za nelle elegant i ss ime. E l l a mi ri- spose: «S i gno r a, noi abbandoni amo sempre e subito ogni moda, quando essa viene adot t a ta dal le nostre do- mest iche » (mot ivo per cui, sia detto f r a parentes i, spero si tornerà a l la moda del bianco, adesso che ogni domest i ca ha le cami c ie da notte, ves tagl i e, rosa-f iorel l ini, lunghe fino a t e r r a ! ). P e r concludere fissiamo qua l che punto. P e r manda re avanti bene una ca sa senza troppi g r a t t acapi e sen- za dedicar le anche le ore che ognu- na di noi deve .dest inare a l la sua par te intel lettuale, al l avoro sociale e benef ico, ad un necessar io diver- t imento, dobbiamo: 1 . — Ben conoscere la ,« scienza del la casa», dobbiamo e s s e r e per f et- te organizzat r i ci e, quando as sumi a- mo par te del lavoro, dobbiamo f a r lo e f a r lo bene! Ades so che la mag- g i oranza delle f ami g l ie deve tenere una sola domest ica, la padrona la cerchi prat i ca ai cucina, e si assu- ma, colle f igl iole, la par te più sem- pl ice o f ac i le (spolverare e riordi- nare le stanze, manegg i a re l ' aspl ra- pc lvere, l ava re la bi ancher ia di seta, camiciet te, guant i, vest i ti est ivi, sti- r a re l a par te più l eggera del buca- to) ma lo f a c c ia e non pretenda troppo da un'uni ca donna. Se essa si vede a iutata, s ' incoraggerà; se ai vede abbandonata, f a r à il meno pos- sibi le ed anche quello lo f a r à ma l e! In una casa bene e razionalmente organi zzata da principio, il l avoro di mantenere l 'organizzazione richie- de sol pochi minuti al giorno e ren- de inf ini tamente! L' organizzazione è ordine, che va mantenuto per guada- gnare tèmpo e r i spa rmi a re f a t i ca. Se, per esempio, ogni mat t ino la bot t igl ia col suo speciale bicchiere che s e r ve a por tare l ' acqua nel le camere P e r l a notte, v a mes sa da pa r te dopo vuotata, nei solito posto, capovol ta, s a rà quest ione, di un mi- nuto r iprender la, r i empi r l a ,, r ipor tar- la a posto... 2. — Sorveg l i are senza parere sem- pre e tutto fino in fondo, " non ac- contentandosi del l 'apparenza! . .. È ' qui mi v i ene in mente una s i gnora che us c i va ogni pr imo venerdì del mese, di buon matt ino, per f a r e la Comunione al S. Cuore e che un giovedì se ra vide i suoi figlioli ri- dere e li udì esc l amare « Si sa l vi chi può! » al l ' annuncio che, il mat- tino seguente, ecc. ecc. Vol le saper- ne il perchè e seppe come in casa tutti avevano notato che — tornan- do da l la chiesa — el la t r ovava a ri- dire su tutto e f a c e va molte os serva- zioni a l la servi tù. L a s i gnora r i f let- tè — non potendo pensare che que- sto fos se il r i sul tato del la Comunio- ne! — e scoprì che negli a l t ri giorni del mese si a l zava tardi e non pote- v a notare (come f a c e va in quel pri- mo venerdì) le manchevolezze del la iservitù e la pul izia non f a t t a à fondo 3. — Da re al la sc.-vitù dei mezzi meccani ci che le rendano più spic- cio, fac i l e, sempl ice e meno f a t i coso il lavoro (aspi ra-oplvere, luc idat r i ce elettrica, f e r ro elettrico ecc.). 4. — Tene r la sempre occupata, di- videndo il d a f f a re nei giorni del la set t imana, preparando una tabel la, met tendola bene in v i s ta e , preten- dendo che sia. osservata. Quando la came r i e ra sa che il lunedì deve lu- cidare gli ottoni, il mar tedì l 'argen- ter ia, il mercoledì deve occuparsi di vet ri e specchi ecc., non s t a rà mai in ozio, seccandosi o leggendo i li- bri del la padrona. .. 5. ,— Incu l ca re ai domest ici la v i r tù del r i sparmio, obbl igandoli a met tere una par te dol loro sa l ar io a l la banca: paga re loro puntualmen- te il sa l ar io e tenere al corrente i loro l ibretti di ass i curazione obbli- gator i a. ostili e nemici, ma necessari colla- borator i, con cui è necessar io un ac- cordo; l asc i are loro qualche inizia- t i va, ma non permet tère loro di spadroneggi are. 7. — Chiudere gli occhi su quei SERVE TUTTI I GIORNI U n manualeiìo che insegna l'arie di mangiar bene spendendo poco volete aver ? Chiedete gratis "IL LIBRO D 'ORO " alla Eoe. An. ALTHEA Rsp. 6 PAHMA A I U T A E S O S T I T U I S CE LA C U O - CA di fet ti che sono perdonabi l i, ma es- sere int rans igenti sul l 'onestà e su l la moral i tà, quando se ne dà ad es si esempio. 8. — Non indur li in. tentazione la- sciando danaro, gioiel l i, l iquori, do l- LA CUCAIN ITALIAN è l ' u n i ca pubb l i c a z i one d ' a r t e c u l i n a- r i a c he e s c a i n I t a l i a. P e r so le L i r e 5,30 a n n u e — r i d o t t e a L . 4 — p e r gl i a b b o n a t i a l « G i o r n a- l e d ' I t a l ia » o ag l i a l t r i g i o r n a l i d e l g r u p p o , u n a d o n n i na i n t e l l i g e n te r i ce- ve ogni me s e l a CUC I NA I TAL I ANA, il p i ù p r e z i o so au s i l io di u n a p a d r o n a d i c a s a . ci sottomano, ma dimos t rare loro fi- ducia, quando hanno saputo meri- tarsela. 9. — Al logg i ar li decorosamente a nutr i r li a suf f i cenza ;, dare loro il modo di essere molto pul iti. 10. — Li cenz i ar li dando loto il tempo o la buonusci ta di uso o di legge, sempre con buona man i e r a; r ichiesti d ' informaz ione dar le co- scienziosamente, s ia in bene, s ia In male. E , regola fondamenta l e, tene- re quanto meno serv i tù s ia possibi- l e ; ' spesso due donne concludono mol to meno di una... e danno alla g r a t t acapi per dieci * » « Quanto a l modo di ves t i re i dome- stici, r i cordi amo che adesso le cuo- che vestono sempre di ì Agatino bian- co e nero, con un grembiulone egua- le a pet tor ina; che > camer i ere ve- stono di r i gat ino a quadret ti bian- chi e neri, o bianchi ed azzurr i, con gremb i a le eguale. Quando f a f r eddo e non c'è termos i fone, ent rambe pos- sono met tere un golf sempre pul i- to e f ac i lmente lavabi le, sui ves t i to che è t ipo ve s t ag l ia e che si met te e togl ie con gr ande f ac i l i tà. Quando c'è un ' uni ca domest i ca à tutto servizio e che si ha molte pre- tese pel cibo, è molto più s ignor i le che una. s i gnor ina di c a sa f a c c i a il servizio di t avo la (molto bene orga- nizzato e sempl i f j cato) anziché ve^ dere appa r i re una donna rossa, un- ta e bi sunta, con odore di s o f f r i t to su di sè! Quando, Invete, la euc lniera è di aspet to civi le, quando le pretese so- no minori al lora la padrona le in- segni — pr ima di met tere la mine- s t ra — a l ava r si ed r. pet t inarsi be- ne, ad Indossare un vest i to — ve- s t ag l ia nera, con collo e col grem- biale bi anco — vest i to che rapida- mente togl ierà, pr ima di met tersi a r i governare. Non so quanto possa « incont rare >r l ' Idea di serv i re In t avo la da pa r te del le s ignor ine di casa, nel senso di prendere dal la cuoca f uori del l 'u- scio il piat to; so cho adesso è di- vent a to di moda, quando invece di una t avo la grande, vi s iano t re o quat t ro tavol ini e t rovo che è ua modo di semp l i f i cari le cose e 1 * vi ta. EMSMA MOROZZO DELLA BOCCA
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