LA CUCINA ITALIANA 1936

1. M T arzo 1936-XIV LA CUCINA ITALIANA 17 O G M I F A M I G L I A r i s p a r m i a i n u n a n n o L a s 1 i ^ S i U S ¿ 8 « c o n s e r v a n d o o g g i 5 0 0 I e o i f a m o s i P a e e o p e r 5 0 O u o v a f r a n c o d o m i c i l i o L. 2 8 L A T I N I & C . JESI (Anc ona) tutti: ed è un ottimo disimpegno in tutti i giorni che per una ragione o U l - tra non si voglia mangiare carne. Peí quanto sia una ricetta veramen- te nuova, pure nessuno /aspira a pren- derne il brevetto. Vale per la resistenza alla inique e balorde sanzioni, e tanto ba3ta ' un vecchio abbonale, F@C®S6É3 d i P a s q u a a,« Direzione « La ' Cúárna • Italiana », • Sono abbonata alla « Cucina Italiana » da Cinque anni, ed appreso sempn, più l'utilità di questo giornale, che mi c caro oltre e ie per le ricette, per-tutti a u e ¿ i articoli utili ed interessanti, con intuiti si rivolge alle massaie, dando rotmiffli di ogni natura. Vorrei anch'io fare qualche cosa per contribuir, in quello che posso. Invie- rò quindi una ricetta, che torse verrà apprezzata, in vista dalla prossima Pa- squa! Cioè quella della « Focaccia ve- neziana ,, Che a ine è sempre riuscita bene da fare una figurona. _ Ecco le dosi- Burlo ettogrammi 250, u o v a intere 5 € 2 rossi, zucchero 'etto- grammi 1.50; lievito di birra grammi 15, Su pizzicò di sale farina bianca fine quanta ne chiede un bi ctWtnM d i e - sala la buccia di un limone grattugiata, alcune mandorle a pezzi. r Sciogliere il lievito in mezzo bic- chiere di "latte tiepido, ed aggiungere^ un po' di farina, tanto da formare » colla densa e mettere sul fornello a lie- vitare. - ' 2 Lievitato, aggiungere 2 uova bat- tute con 2 cucchiai di zucchero ed un pezzetto di burro sciolto e farina, fino i rifare una colla densa e si rimette a lievitare (coperta con un panno). - Lievitato (e si ve&e nuando la pa- sta è cresciuta qua-i del ag- giungere altre due uova •>.-"••}« c 0 " un piltro pezzo burrone zucchero e come sonra si rimette a lievitare A T levitato, si ageiuner 'utto il resto delle dosi e si fa una pasta' come quella del pane e si lavora sulla spianatoia per circa un'ora. Indi s i forma la fo- caccia e si lascia lievitare. Ciò che itti- piega, a seconda delle_ stagioni, da-, due a tre ore ed anche più. , W Poco prima di metterla al forno si fanno tre tagli 1111 po' fondi e sopra si unge con rosso d'uovo (o con un po' di ,quelle uova, battute, messe in di- sparte) e sopra, subito, delle mandorle e zucchero in pezzi. Si cuoce con forn 0 non troppo caldo, per circa un'ora. . . . Si alza molto, prende un bel colore dorato ed in quei tagli, si formano tre profonde crepature, una specie di quel- le del panettone, le- mandorle divengo- no tostate e figura nell'insieme una vera focaccia veneziane. Maria Bianchi: Ri cet te s emp l i ci BRACIOLE DI MAIALE AL VINO Battere bene le braciole, cospargerle di sale e pepe, indi metterle in padella con un soffritto di' aglio è prezzemolo senz'altro condimento. Dopo rosolate versarvi un bicchiere di vino. Coprire e lasciar assorbire il liquido. POLLO AL VINO BIANCO Tagliato, e pulito bene il pollo, si mette in infusione con vino bianco, un cucchiaio di olio • d'oliva, noce moscata e sale. Poi lo si pone in casseruola con un bel pezzo di burro, ed a metà cot- tura vi si versa un po' d'acqua in cui sia. stato sciolto un cucchiaio di farina. In ultimo si cosparge di prezzemolo trito. FILETTO IN UMIDO Le fette di filetto, piuttosto piccole ed alte, si pestano bene un pò' per ogni lato. Si infarinano e si mettono in pa- della dove si sarà rosolato del burro. Si voltano poi si unisce del brodo con salsa e poca noce moscata. Infine un po' di marsala o vino bianco. Lasciar cuocere a piacere. Si serve con purea. FOCACCIA SEMPL ICE Sbattere bene quattro tuorli di uova con quattro cucchiaiate di zucchero; uni- re 20 grammi di cedro a pezzetti e io grammi di uva sultanina, scorza di li- è il g i o r na le de l le d o n ne i t a l i ane. T u t t o ciò c he r i g u a r da la p a d r o na di c a sa ne l le sue ma n s i o ni più de l i ca te e p iù nobi li di ma d r e, di sposa, di ma s s a i a vigi le e p r ev i den t e, è ogge t to d j s t ud io amo r o so da p a r t e di ques to g i o r na l e. L ' a b b o n ame n to a n n uo cosat soltaont lire 5 ? 30 è cioè a l la p o r t a t a di t u t t e le poss ibi l i tà. Di r i ge re vagl ia a l la Di rez ione de l la Cuc i na i t a l i a na - Pa l a z zo Sc i a r ra - Roma . vo s t ro f r a t e l lo ma r i t o, p a d r e , SOSETITUIT MOB I L I ATO in A. O. occupando il suo posto nell' Uffi- cio ; svolgendo con successo le sue attività commerciali; ottenendo un decoroso impiego. L'Ene t Nazioenal Scolaostic Educoativ ISTITI UT RIUINIT " MESICHIN - EN .S .E". (Roma - Piazza SS. Apostoli, 49-6) ha istituito speciali CORSI PRA- TICI, svolti per corrispondenza, per aspiranti STENOGRAFE, AID. 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Versarvi il composto, e cuocere a bagnomaria per mezz'ora circa. Sformare quando sarà fre ìdo. Giuseppina Chiesa Carc i o fi squ i s i ti Gentile Direttrice, Se ne vale la pena pubblichi questa mia ricetta, per 6 persone. Pulire 12 carciofi belli e freschi da tutto ciò che è immangiabile, ma lascia- re 1111 po' di gambo, farne 4 spicchi e metterli per mezz'ora in acqua ove sia stato spremuto mezzo limone ; apri- re una scatola piselli Elvea e metterli pure essi in acqua fresca. Si prende quindi una casseruola nel- la quale si mettono 5 cucchiai da mi- nestra, di puro olio d'oliva, una cipol- la grossa quanto un uovo, tagliata fine.- un battutino prezzemolo, parecchie fo- glioline menta; scolare carciofi e piselli e aggiungere un po' di sale e a chi piace poco pepe, mettere la casseruola sul gas coperta e far cuocere a fuoco lento così non occorre mettere acqua, restando più saporito il contenuto, me- scolare ogni tanto con un cucchiaio di legno con garbo, in modo "he carcio- fi restino interi. Io faccio questo piatto per la sera dono -una buona e nutriente minestra. Come conforno sarebbe ottimo ma un po' costo, di questi tempi. Distinti saluti Abbonata Amalia Mancini Milano, Castemorrone Vi :

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