LA CUCINA ITALIANA 1937
W L A CUCINA I T A L I ANA 1" Aprile 1937-XV Con questo numero abbiamo una sorpresa: ansi una gradita sorpresa. L a Cuc ina I ta l iana ha conquistato gli uomini. Leggete qui sotto la gen- tilissima lettera e la squisita ricetta che il dott. Pedronis ci favorisce, e giudicate come lo spirito conciliante di un marito ha risolto un problema che ritengo nuovo: cucinare una pie- tanza nello stesso recipiente, e fare in modo che risulti metà lessa e metà arrosto. Apriamo la gara per gli altri ma- riti che volessero emulare il dott. Pe- dronis, felicissime del loro interessa- mento alle nostre faccende. Ed ecco la lettera: Alla Cucina Italiana - Roma. Conosco parecchi modi di cucmatura dei polli, tutti classici e degni di ri- spetto pei la loro serietà, ma questo che descrivo è facile, originale e di sorpresa. L'ho preparato lo questoggi per conciliare il gusto della mia pigno- ra che lo voleva lessato ed il mio, che lo voleva arrostito al forno. Mi è riu- scito benissimo e ne descrivo il proce- dimento. Lo dhiamo : POLLO BIFRONTE Ingredienti: Pollo, lardo, rosmarino, acqua, sale. Pulite un pollo giovane del peso di kg. I, lavatelo, asciugatelo e, accomodato, legatelo tutto attorno con (Ilo. Sotto i fili della metà destra fate scorrere 3-4 rametti di rosmarino e al- cune fèttoltee sottili di lardo. L'alita metà lasciatela tale e quale. Mettetelo in casseruola oblunga, appena capace, in modo che tìòn giri su sè stesso, a- disiandolo sul fianco sinistrò, non lar dellattì. Versatevi^ acqua bollente tantò che vi copra solo ia metà de! pollo, cioè Spina dorsale e carena dello sterno. Salate e mettete al forno. In poco pitì di un'ora avrete il oollo cotto metà a lesso e tnetà arrostito, senza divider- lo in due. Io l'ho mangiato con insi- latine; la min Signora con una salset- ta dì suo gusto. Dr. Alessandro Pèdrótth Slgra DirM. della Cucini1 Italiana. Conosco bene, apprezzi ed ammirò in- còndteionalmente la italianissima « Cun na Italiana ». t'abbonamento che mandò m pari data all'Amtniftijrtätt'mie è pégno elo- quente dilla mìa simwttìa: cosi darò a«iò alle nòche camerate che ancori non conoscono tale rivista di goderne e usufruirne. Intanto Te prometto sin da ora a nostra collaborazione per la cucina re- gionale. La prego gradire cordiali saluti fa- scisti. CONSERVA DI-PSEUDO ARANCE Sbucciare e mettere al fuoco della zucca gialla, toglierne il liquido conti- nuamente finché rimane asciutta e ben cotta; pesarla; aggiungere zucchero in proporzione di gr. 350 per ogni 500 l i zucca; tagliuzzare della buccia d'aran- cia messa con un paio di giorni di an- tecedenza in acqua ed un 5 minuti pri- ma di togliere dal fuoco strizzarvi 4 o S arance non dolci e ben succose- Questa conserva è di facile esecuzione, economica e, saputa far bene, sfido chiunque a riconoscerne il trucco, co me ben so io di qualcuna che leggerà questa rivista... Bianca Caminiti Segretaria del F. F. di S. Teresa Riva Gent.rna Sig.ra Direttrice Anch'io come tutte le amiche della « Cucina », rispondo al suo appello con grande entusiasmo. Per questa volta mi limito a mandare queste poche ricette di quache piatto e dolce sardo con , la speranza giunga gradita a Lei e alle lettrici di questo preziosissimo gior- nale. PIATTI SARDI PIRIC'HITTUS Parina g* 400, acqua 4 decilitri, strut- to buono gr. 180, uova 9. In un reci- piente mettere ai fuoco l'acqua, o strutto ed una presa di sale, un pez- zetto di scorza di limone, nei l'odore; appena bolle versarci di colpò la fari- na e farla cuocere affinchè si distacchi dal recipiente. Poi si lascia «freddare del tutto, tn un recipiente frullare tut- te le uova e cosi un cucchiaio alla vol- ta versarle stilisi pasta e lavorarla bene affinchè sia divenuta liscia come un unguento. In teglio senza che sia unta mettere il composto a cucchiai, aggiu- Vi vergoegnat beveond acaqu ? Chi scarta questo 0 quello perchè di preMo "basso...; chi scéglie, appeti- sce e vuole solo ciò che costa tanto. . .: chi pensa essere il buon mercato Per la povera gente soltanto... Non si ver- gogna, Oérò, di bere acqua (acqua che costa .meno di noeo. cioè ni ent i) perchè nel l 'acqua c'è 1a salute! Ebbe- ne: colui non si vergogni nemmeno di bòre En f i lo (il buon Enrì in che co- sta tanto, poco) perchè ne l l 'Ennio c 'è la calma della buona salute. standoli con garbo. Farli cuocere al for- no a fuoco moderatissimo. . A cottura finita passarli nella crosta 0 cappa di zucchero col gusto dèi limone. TORRONI Miele gr. 200, albumine 2, mandorle pulite- e tostate gr. IJU. Si mette in un tegame il miele e le albumine mesco- lando per un bel po' fuori del fuoco, poi si metta sul fornello tiepido con la fiamma piccolissima stancandosi mai di girare sempr e alla solita mano. Oc- correranno due ore circa prima che ^pos- satio essere pronti, allorché sai anno durissimi ci si versino le mandorle e ci si dia il gusto del limone. Versarli in- una formetta alta e stretta, prima ricoperta di. carta bianca. ZIPPALE Farina gr. 400, uova 1, latte un quar- to circa, una presa di zafferano, un pizzico dì sale, lievito di pane gr. 100. un cucchiaio d'acquavite. Impastare -a farina con acqua tiepida ed il sale, la- vorarla moltissimo,, sulla spianatoia, tre quarti d'ora almeno, poi aggiungere il lievito e lavorarla ancora per un bel poco. In un piatto frullare l'uovo e po- chissimo alla volta farlo assorbire dalla pasta; nel latte tiepido sciogliere lo zafferano e anche questo pochissimo al- la volta farglielo prendere sempre la- vorando. Lasciarle lievitare in luogo tie- pido e ben' coperte (messe in un reci- piente s'intende). Questa dose del latte è per gettarle nell'olio con le mani, se invéce si vogliono gettare con l'imbuto occorre aumentare la do: ? del latte in modo da renderle liquide tua non trop- po. Friggere in olio abbondante e spol- verizzare di zucchero vanigliato. Il lievito di pane, intendo dire tm piccolo nanitiò crudo lievitato che i l prende dal fornaio. BIANCHETTI Zuccherò gr. soo, albumine 3, la scoi- za di mezzo limone grattugiata, man- dorle o nocciole tostate e tagliuzzate (Yuanto se ne vuole Montar*, a densis- sima fiocca le chiare, unirci lo zucche- ro a piòggia il oliale sarà impalpabile nni il limone e le mandorle 0 nocciole. Mettere il composto a cucchiaini in te- glia ricoperta di carta, cuocere al forno a trt'òfp moderatissimo, restando Mondi ma ben còtti, ' Si rtnssono fare anche senza mandoì 1 - 1 e restano ni'-'i leggieri ancora, special- mente pei bambini. FORMAORT.LB (Non in dólce) Occorra mezzo Ics?- di formaggio fre- sco, anche per attesto è da oteferirsi poco acidolo, grattugiarlo e schiacciarlo
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