LA CUCINA ITALIANA 1937

1 " Aprile 1937-XV LA CUCINA ITALIANA 29 _ Provv i ste eccel lenti per scampagnate di primavera I primi tepori pr imaver i li risvegl ia- no in noi la nostalgia del verde, degli ef f luvi dei fiori, degli orizzonti sconfi- nati, ormai spazzati dal la nebbia, dai f reschi venti di marzo. E' infat ti la stagione che megl io d'ogni al tra si adat ta a l l e al legre scampagnate. An- che se Giove Pluv io minacc ia qual- che suo tiro birbone, sarà cosa di breve momento che non impedirà lo svolgersi del l ' itinerario prestabi l ito, dato che le giornate stanno al lungan- dosi sensibi lmente, permettendo di ri- tornare a casa più tardi del solito e di prolungare qualche piacevole sosta. T r a le provviste da portarsi nel co- modo e poco ingombrante sacco da montagna, sono assolutamente scon- sigliabili i salumi, che possono pro- vocare sete durante il cammino in lo- cal i tà dove l 'acqua può essere scarsa, addi r i t tura introvabi le o igienicamen- te poco sicura. A calmare alquanto la sete prodotta dal l 'arsura, ed a umet tare la bocca camminando, ba- sterà qualche caramel la di limone, d'arancio o megl io ancora di genzia- na. Al la conservazione delle bibite ne- cessarie per l 'ora del pasto, provvede- ranno i thermos, ben custoditi t ra le pieghe dei sacchi capaci, portati dai più volenterosi gi tant i. I cibi freddi preparati la vigi l ia della scampagna- ta, e ben disposti nelle apposite sca- tole d'al luminio, saranno ancora ospi- tati nel sacco da montagna, insieme al sale ed ai candidi sacchetti di tela, contenenti il pane, già af fet tato. Le molte cucinette in commercio per cuocere ' l ' istante stesso di una sosta l e provviste, non sempre pos- sono corrispondere bene allo scopo, sia per la mancanza del tempo indi- spensabile a portare a giusta cot tura la roba, sia per la poca buona volon- tà dei gi tanti a dedicarvisi, essendo a mezzogiorno già stanchi del cam- mino percorso e desiderosi di riposo. Ho vivo nel la memor ia la conseguen- za della diment icanza di un fiammi- fero in terra acceso, appunto in oc- casione della cot tura della colazione, su di : fornellettO d'al luminio in un prato; per poco non si incendiò tutta una collina. LA GOMMAPIUMA P I R E L L I è una leggera massa di purissima gomma ottenuta di- ret tamente dal lattice, elastica, soffice, indeformabi le, completamente porosa, costituita da innumerevoli cellu- le di gomma, ognuna delle quali agi sce come molla se- parata, pronta e sicura. La comodi tà dei cuscini di GOMMAPIUMA P I RE L LI è dovuta al f a t to che l 'elasticità è uni formemente distribui- ta per tut ta la massa, ed il cuscino cede così dolcissi- mamente sotto il peso della persona pur sostenendola in modo fermo , ed uni forme. I cuscini di GOMMAPIUMA P I RE L LI non si af fossano, non temono forature, non perdono, mai la forma e sono prat icamente indistruttibili. Nessuna imbot t i tura di sedile risulta cosi soffice, elastica, riposante come la GOMMAPIUMA La GOMMAPIUMA non alberga germi ed insetti, non accumula polvere. Ogni formazione di calore è eliminata,. ( In gi ta si f a tanto volentieri a me- no della minestra. Preparate i ripieni delle buone verdure primaveri li cotti al forno; saranno tanto migl iori fred- di che appena sfornat i. Per esempio: I carciofi, zucchini, le grosse cipolle, qualche l ista di cardo, lessati, si por- ranno in tegame dimezzati e disposti in un solo strato sul fondo e si fa- ranno rosolare dolcemente con poco burro o olio. La parte più tenera del- la verdura, si f a rà rosolare in un sof fri t to di cipolla, carota, sedano e di un poco di salsa; si agg iungerà una -mollica bene imbevuta di . latte, un po' di formagg io ed uova in pro- porzióne. Combinata così una densa poltigl ia si coprirà con la stessa le verdure già in tegame e si met terà il tutto ad indorare in forno, sinché al la superficie non si sarà formata una crosta f ragrante ed appetitosa. Anche quei formaggini in vendi ta da tutti i izzica'gnoli, fasciati nello sta- gno, offrono la massima prat ici tà di trasporto e non determinano sete, perchè non fermentati e digeribilis- simi. Insieme alle f rut ta secche che per il, loro alto contenuto di zucchero sono energetiche per eccellenza, po- tranno sostituire la pietanza e soddi- s fare completamente l 'appetito. Del resto non è buona norma mangiare troppo in gi ta; il soverchio cibo ren- de fiacchi e sonnolenti. Di vino in gita, per necessità non ne occorre. Al posto della borraccia del vino, in una tasca esterna del sacco da montagna, si met ta un pac- chetto di bende, qualche compressa di disinfettante da f ar sciogliere in caso di sinistro, e non sì dimentichi • mai una siringa per iniezioni ed una fiala di siero antivipera. Purtroppo questo piccolo e pericolosissimo ret- tile si trova a quasi tutte le altitu- dini, e sarebbe assai deplorevole non premunirsi contro il suo morso insi- dioso e mortale. Di norme igieniche e prat iche ce ne sarebbero ancora tante, come quel- la di non risparmiare la spesa di un equipaggiamento adeguato; giacche a vento, berretti bianchi per ripararsi dal sole etc., ma trattandosi di gite in collina, o al massimo di montagna sui mille metri, ossia di vere scam- pagnate. basterà procurarsi un buon »aio di scarpe da caccia, chiodate. Da non trascurarsi un doppio paio di calze rli grossa, lana da indossarsi Pliche nelle giornate calde. Il passo manterrà elastico, il piede fresco -as ojoooid n o}sanb a pa 'onmosti pa greto per af frnotarp senza disagio un lungo cammino, le più ripide discese e le più ardue salite. GTVXELLJ2

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