LA CUCINA ITALIANA 1937

8 LA CUCINA ITALIANA 1' Maggio 1937-XV MttM LA POSTA DI NINA N. N. N. — T emo di dover le dare una r i sposta non consolante. Il qua- dret to e il put t ino sono cose mol to comuni. Vedrà che il put t ino sa rà di marmo, o di a l abas t ro: sono ogget ti di ar te commerc ia l e, che a Pi sa, dove appunto questi ogge t ti si f abbr i cano e si vendono in g r an serie, si possono acqui s tare per poche l ire. Fo r se la t azz ina color l avagna, e il gioiel lo di coral lo, possono ave re un valore magg i or e. L i f a c c ia s t imare da qual- che ant i quar io del la c i t tà più v i c ina: da lontano, e con la sempl ice enun- c iaz ione che mi f a, degli ogget t i, non posso dirle di più. Sa luti cordial i. . Margherita N. - Nap'oli. •— Y i sono del l ampadari di ve t ro di Mur ano che per lo st i le si intonano beni ss imo a una c ame ra da pranzo 900. Ve ne sono a l t ri con pendagl i, fog l ie a ri- svol t i, mot i vi ornamenta li compl icat i, che invece stonano. Sce l ga per la sua s t anza da pranzo un l ampadar io a l inee sempl ici, di ve t ro e nichel, per esempio. R i f u g g a, per car i t à, dal fer- ro bat tuto, che con lo st i le 900 non ha nul la di fcomune. Tan te cose cor- diali. * * » Ezzelino. — P r ima di tut to tanti augur i per il suo figliuolo, che real iz- za le sue aspi raz ioni mist iche. P e r il ves t i to del la s i gnor ina cons igl io un abi to sempl icissimo, bianco, o comun- que mol to chiaro, senza r i cami ecces- sivi e senza scol lature. P e r il pranzo, mol to dipende anche dal numero e da l la qua l i tà del le persone che inter- ver ranno. Imma g i no ci saranno dei sacerdot i, e a l t re , personal i tà. Di rei un ' appar ecch i a tura digni tosa, con dei fiori: un pranzo l egg i ero e sostanzioso, una mi nes t ra di brodo, del pol lo ar ros to con contorni var i , un flan di legumi, un dolce, de l la f ru t- ta, v ino di due qual i tà. Ogni esage- raz i one sarebbe di cat t i vo gusto, tan t o nel senso del la soverchia a l l egr ia come in quel lo de l la tristezza. .. qua- res imale. Abbonata Lucia. — Poss ibi le che non t rovi un l ibro a Mi l ano? Se è a Mi l ano l ' edi tore che l 'ha s t ampa to! E ' un manua le e cos ta 28 lire. Ad ogni modo la nos t ra co l l ega Mar- coaldi, che ol tre a essere u n a com- pe t ente scr i t t r i ce di cose d' igiene e di be l l ezza f emmini l e, è anche la pro- pr i e t ar ia di una grande l ibrer ia a Roma , in v ia Naz iona l e, .glie lo man- derà, se lei gl ie lo richiede, contro assegno. * w » E. A. — E . A. deve perdonarmi se l a sua cartol ina, g i unta regol armente a Roma, in redazione, e r i spedi tami a Fi renze, ha perso tanto tempo, per l a s t rada, da impedi rmi di rispon- d&rLe... due mesi f a . L a f o t ogra f ia che ho pubbl icato, nel numero di gen- naio, e che r iproduceva una tavola assai e l egant emente imbandi ta, pre- s en t ava cesti di f r u t ta senza fiori. Le f r u t ta sono g ià un mot ivo ornamen- tale abbas t anza ga io perchè occor ra i nt ramezzarvi dei fiori. I fiori li di- sporrei sul la tavola, a t ral c i, evi tan- do queg li orr ibi li trionfi cent ra li che impedi scono la v i s ta dei. commensal i. Quanto al la tovag l i er i a, non c 'è nes- suna rag i one perchè i tovag l ioli sieno f a t t i di tela d i ver sa da l la t ovag l i a: anche con la t ovag l ia « de ru ta » si adopra l a s t essa s tof fa per i tovagl iol i, e lo s tesso t ipo f ondament a le di r ica- mo. Il serv i to « a l l ' amer i cana » si può adoperare indi f ferentemente, per co- lazioni f r edde o ca lde: ma io pre f e- r i sco il sei-vito al l ' i tal iana. Quando ci sono degli ospi ti maschi, sa non si t r a t ta di principi, o di a l t re eminenti personal i tà, il posto d'onore spe t ta al la padrona di casa, che f a sedere a l la sua dest ra, e a l la sua si- ni st ra, le persone di ma gg i or r i guar- do. Quanto a l la domanda. .. invernal e, ormai i geloni non ci sa r anno più: e i bal li nemmeno. .. Di nuovo, scuse. » * • Immacolata. —- Le i deve aver letto troppi romanz i, e crede dav v e ro che es i stano dei p r o f umi i quali agireb- bero cont emporaneamente « sul cuo- re, sul cervel lo, sui sensi in genere (eh' eh!) e sul la memor i a, ra f for- zando l a». Ce r t amente i pr o f umi agi- scono con sotti le ma l i a, r ievocando, talvol ta, c i rcos tanze o persone che il nos t ro sub+cosciente r i col l ega automa- t i camente a un de t ermina to odore. E, certo, vi sono odori sensual i, che sti- mo l ano i cent ri nervos i, e suadono ai pensieri... non ortodossi. Non ri- cordo quale scr i t tore ha det to che r i usc i va a sognarsi a vo l ontà di una c e r ta persona, da lui mol to ama t a, solo me t t endo sot to il cuscino, la not- te, un f azzo l e t to imbevuto del profu- mo cara t t er i s t i co di quel la persona lontana. Ma quanto ag i sse il fazzolet- to, e quanto f os se invece dovuto .alla suggest ione, io non saprei dire. Ad ogni modo, se vuole una r i ce t ta orien- tale, per un pr o f umo caldo, capiteux, come dicono i f rances i, eccogl ielo: me t ta in una bot t ig l ia 500 g r ammi di acqua di rose. Ag g i ung a: gr. 2,50 di incenso in polvere, finissimamente t r i turato; gr. 0,50 di muschio ugual- mente in pol vere; gr. 2,50 di mi r r a; gr. 0,50 di c an f o r a; gr. 2,50 di fiori di camelia. Chiuda ermet i camente la bott igl ia e l a esponga al sole: e f a c c ia mane . are il tutto, per 48 ore. Decant i, poi, filtri e versi di nuovo il l iquido nel la bot t igl ia originale, in cui a v rà messo anche 75 g r ammi di alcool purissimo, e 3 gocc ie d'essenza di rose. Un cucchi a ino da caf fè di ques ta miscela, ge t t a to in una v a s ca da bagno, darà a l la sua epidermide un pr o f umo del icato e languido. Se dopo questo tut ti gli uomini non si innamorano di lei... non so propr io cosa sugger i rLe. * * » Nina Fiornorelli. — Ques ta cara- gent i le abbona ta ancone t ana ha una propos ta che, in teor ia, è giust i ss ima. Poi ché, dice, ii t empo è per le mas- saie s t raordinar i amente prezioso, per- chè la di rezione del la Cucina non pubbl i ca in pr ima pag i na di ogni nu- me ro l ' indice del le r i cet te contenute nel numero stesso, in modo da ren- dere più f ac i le la consul taz ione del fascicolo, durante il me s e? L a cosa, ripeto, è g ius t i ss ima: ma t emo che la Direttrice, non possa f a- c i lmente at tuar l a, perchè la pr ima pag i na del la Ri v i s t a, g ià oc cupa ta in par te dal la testata (ossia dal t i tolo del giorna l e) è r i s e r va ta di sol i to a l la pubbl icazione di fotograf ie o di segni di at tua l i tà: e un indice, t a l vo l ta as- sai lungo, ci ent rerebbe di f f i c i lmente. Tu t t av ia penso che sa rà possibi le ac- cont entare anche la c a ra s ignora, o signorina, Fiornorel l i, se, come tut te ci augur i amo, l a Cucina pot rà aumen- t are presto il numero del le pagine, e f a r e una coper t ina per ogni numero. .. Probl emi grossi, che si r isolvono sul tavolo del l ' ammini st ratore. Pe r chè le abbonate, che pagano questo giorna- le 5 l ire e 30 centes imi soli (e le ab- bonate a l Giornale della Domenica o ad al t ri giornali del gruppo edi tor ia' le del Giornale d'Italia lo pagano i l ire sol tanto) debbono pensare che oggi la c a r ta e l ' inchiostro, sono ca- r issimi in tut to il mondo... e... costa più la carta, dice l ' ammini s t ratore, quando la compro, bianca, di quel che non la si f a c c ia paga re al le lettrici, quando è s tampata. Bi sognerebbe po- ter ar r i vare a 120.000 abbonate, e ci siamo f e rma ti sul le 100.000 sole. * ** * Teresa. — Graz ie per la promessa col laborazione. Ci cont iamo. Per quel che r i guarda il r ingraz i amento che, invece, El la vuol r ivolgere al la per- sona che mi nomina, non mandi una cartol ina, per cari tà. Scr i va una bel la lettera, se è una persona di r iguardo. # * * Un'abbonata modenese. — Ques ta br ava massa ia emi l iana vuole prepa- rarsi della cera liquida, da lucidare '

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=