LA CUCINA ITALIANA 1937

26 LA CUCINA ITALIANA 1' Maggio 1937-XV MttM La crociata per un maggior consumo di riso Sotto i l titolo; ili riso nella valuta- zione della scienza medica italiana », un gruppo di medici, ha pubblicato or non malto, un liijro interessantissimo. Lo chiamo tale perchè ogni italiano _ di comune coltura, troverà in esso notizie e spiegazioni su uno dei nostri mag- giori prodotti nazionali e dèi nostri più comuni alimenti, notizie e spiegazioni che non soltanto soddisfano una curio- sità culturale, ma determinano la vo- lontà a contribuire anche i n' questo campo, alla lotta per la nostra indi- pendenza economica, e per la maggior prosperità collettiva ed individuale del nostro popolo, alla quale fummo tutti m --'--nati dalla animatrice parola del Duce. Conte lo dice lo «tesso titolo, l'im- portanza del libro, per gli argomenti trattati e P " 1 1 valore scientifico degli scrittori, costituisce un prezioso contri- buto alla scienza medica, tanto pe«- -lo studio dei valori fisiologici di questo alimento, quanto per l ' a io del riso di- rettamente ia scopo terapico in molti casi di debolezza e di malattie, special- mente, nelle funzioni intestinali. I dati del libro possono però interessare tutta la gran cerciiia dei produttori del riso: agricoltori, industriali, distributori al consumo attraverso tutta la rete circo- latoria del commercio. Ma la categoria, che torse può tràr maggior profitto da questa lettura, «n attinger guida ed incoraggiamento a mi- gliorare l'alimentatone nostra ed al tem- po stesso, a concorrere ad tina azione nazionale elevatrioe sotto vati aspetti della nostra produzione e della nostra indipendenza economica, è senza dubbio la grande massa delle donne italiane. Queste come Massaie famigl iari o come direttrici di aziende collettive (ospedali, convitti, aziende alberghiere, ecc.) sono chiamate a tradurre in realtà il fervido •e competente appello rivolto da una schiera di illustri Sanitari per l'aumen- to e diffusione in tutte le Provincie d'Italia di questo prezioso alimento po- polare. Al la testa degli stessi figura un in : signe scomparso, il senatore Prof. Luigi Devoto, Direttore della clinica del la- voro della R. Università di Milano, che vincendo colla forza della volontà «1 martirio della infermità inesorabile, de- dicò proprio le ultime settimane della sua vita feconda, alla raccolta e corre- zione delle prove di stampa per questa pubblicazione, dei poderosi lavori intra presi su tale argomento in ttn'aippassio- nata battaglia decennale, nella quale l 'Illustre Sanitario era certo 1 antesi- gnano. f Cosi ben diciassette articoli o confe- renze del Senator Devoto, dove sotto vari aspetti si prende in esame il Pro- blema poliedrico del consumo del riso in Italia, figurano nella pubbicaziotle in parola, occupandone la ^»rte maggiore e costituendo, per cosi dire, la base fon- damentale dell'edificio. Non meno pregevoli ed interessanti figurano in quest'opera gli articoli del Sen. Prof. Ferdinando Micheli « Sul va- lore alimentare del riso», anello del. Prof Eugenio Centanni, professore -li patologia generale all'Università di Bo- logna «lille «Vitamine del tisó », del Prof, Giovanni GaAlècami, Direttóre del- l'Istituto di fisiologia della R- Univer- sità di Bari, « I l riso nell'alimentazio- ne », quello « Sul riso » del Dr. Amai, già pubblicato in tre numeri della Do- menica del Corriere e finalmente «lei Dr. Attilio Coìleri, Primario di medici- na nell'Ospedale della Regina Elena a Trieste, i Per la valorizzazione del riso in Italia ». Innaffiata dalle lagrime delle ancelle spuntò la prima pianticella di riso... Tuttavia spigolando in questa grande messe cercheremo di prospettare alle lettrici della « Cucina Italiana », quan- to più può interessare al nostro com- pito di Massaie Italiane. Un problema assillante Mentre nelle migliorate condizioni a- limentari delle categorie lavoratrici ur- bane rurali, dapertutto in Italia e nel resto del mondo civile, si registra un continuo aumento nel consumo del fru- mento,' sotto forma di pane, di pasta alimentare e di. farina, restava stazio nano in Italia, anzi accennava ad una diminuizione il consumo del riso pro- duzione nazionale tipica delle pianure italiane, non meno preziosa di quella del frumento. Adopero il verbo nel tempo passato, perchè nella stessa pubblicazione che abbiamo davanti, assieme allo squillo di vivo allarme all'inizio della campagna pe,r il riso risalente oramai ad un decennio fa, troviamo per gli ultimi an- ni, la' incoraggiante costatazione d'un sensibile progresso che indubbiamente deve ascriversi a merito di questa pro- paganda, cosi complessa e cosi' ben fat- ta che ebbe la sua parola d'ordine dalla voce di S. E. Benito Mussolini, quan- do affermò, ohe il consumo di questo teplice beneficio per lo meno raddop- piato, con un aumento nel consumo di un chilogrammo all 'anno pfer ciascun italiano. Al principio di questa campagna per il riso i l consumo italiano si aggirava sui due milioni e mezzo di. quintali os- sia 6 kg. a testa per abitante. E' enor- me la proporzione di fronte al consumo italiano del frumento sotto forma di che raggiunge e sorpassa i 150 kg. ài- pane, di farina e di pasta alimentare, l'anno per albitante. Eppure malgrado i l meraviglioso successo agricolo della bat- taglia del grano, di questo prodotto sia- mo costretti come nell 'anno corrente, a fare ancora importazione, per parecchi milioni di quintali, ogni annata che, coinè l'Ultima, non si presenti Coil J-a prodotto Superiore alla media. E' anco- ra questo un tributo di oentinaia di mi- lioni che paghiamo all'estero, per il no- stro pane quotidiano, anche in questi anni nei quali è diventato mèta di tutto il popolo Italiano, di crearci la nostra indipendenza economica dall'estero, só- pratutto per quelle materie prime od alimentaci che ci sarebbero escluse, nel caso d'una guerra, anche soltanto eco- nomica. Gli scrittori del libro in parola, di mostrando la equivalenza, anzi sotto molti -aspetti la superiorità del valore alimentare del riso, a confronto di quel- lo del frumento, additano giustamente la possibilità di contribuire alla risolu- zione della battaglia sul grano, sosti- tuendo nella razione settimanale amidà- cea degli italiani, qttailche centinaio di grammi di più di riso diminuendo di altrettanto la razione proveniente dal frumento. Oggi, in inedia, si esporta dall'Italia un quantitativo di riso quasi pari i quello della conéumazione interna. Co- me è noto il riso Italiano tiene il pri- mato nel mondo per la sua qualità, ma questa fama e questa proficua esporta- zione minacciano di essere intaccate se grande parte della popolazione italiana, con la sua avversione al riso, costituirà una perenne minaccia di discredito. Mentre nelle regioni risicole d'Italia, e specialmente nel la Lombardia e nel Pie- monte abbiamo un consumo medio set- timanale del riso di quattro e perfino di cinque ettogrammi, il che darebbe un consumo annuo di oltre 20 kg. per abitante, è di gran lunga minore il con- sumo in tutte le altre Provincie d'Italia. Nell 'Italia Meridionale c nelle Isole, vi sono ancora delle, Provincie, dove si può dire che il consumo del riso sia addirittura sconosciuto. Combattere i pregiudizi e le cause che determinano questo squilibrio, è il com- pito che si posero, fra gli altri i be- nemeriti propagandisti, i medici Italia- ni. ed in prima linea il compianto ed illustre campione che condusse per ben 10 anni la lotta. Il Senator Devoto si pone e ci pone 11 problema : Perchè un cibo cosi gu- stato ed usato, da una parte cosi note- vole e civile della popolazione italiana, sia disusato ed ignorato dalla gran mas- sa degli altri connazionali. Tanto il Prof. Devoto, quanto lo stes- so Capo del Governo misero il dito sul- prodotto nazionale, può essere con mol- la piaga ricordando come l'uso «eeeMi

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