LA CUCINA ITALIANA 1937

6 tì A CUCINA ITALIANA 1° Giugno 1837-XV Famiglia,; e nella Patria e nella Famiglia, al suo altissimo. posto, la donna, nella sua grande mis- sione di 'madre e di sposa. La donna italiana ha ritrovato così la sua missione più santa, e vi si dedica con quell'ardore si- lenzioso che è nella sua indole e nella sua fede. Forza suprema della donna, questa femminilità senza incrina- ture, è uno dei fattori più potenti della nostra rinascita- Nel vasto piano della ricostruzione naziona- le, il Duce ha tenuto il massimo conto di questo elemento di po- tenza per uno Stato, e ha fatta delle donne una milizia ardente e devota a fianco delle sue Legioni, un tratto d'unione fra il Partito- e il popolo, fra quella che è la dottrina del Fascismo e la sempli- cità della massa che vuol essere persuasa., non con le teorie, ma con l'esempio e con l'amore. Ed ecco le provvidenze intese ad onorare la maternità, a difender- la, ad assisterla, ad elevarla a simbolo. Supremamente delicata, spesso difficilissima, si presentava in questo campo l'opera del Fasci- smo. Qui non era sufficiente l'elo- quenza, non bastava avere una tessera. Tutte le più belle parole, del mondo sarebbero naufragate, se non le avesse sorrette e avva- lorate l'opera fattiva, paziente e tenace di ogni giorno. Creati i Fasci Femminili, non ! bastava che un'eletta minoranza.! vi fosse iscritta : bisognava che I tutte le donne italiane, e special- j mente quelle del popolo, e spe- ! cialmente quelle più lontane dai ! grandi centri, sentissero il valore j \ AVE VE AMB I EI NT DA SISTEME AR ? USATE P A V I MIE N T DI LINOLEUI SOC DEL L I HOLGUM M I L AON VAI M MELLI ON N 28 S T A B I U K B M TO A N A A N 1 l Omb r i al di questa vita nuova e vi parte- cipassero spontaneamente. Non si possono regalare delle parole alla povera gente che la- vora e che soffre. La miseria ha un nome rude, e una realtà an- che più rude. I discorsi non var- rebbero e lenirla. Non vale pro- clamare a parole la santità della famiglia .e la bellezza della mater- nità; ma bisogna andare verso il popolo, vivere la sua vita, impor- si alla sua stima con l'amore, con la semplicità, con l'esempio. * * * Ed ecco .l'opera, che il Fascismo femminile svolge quotidianamen- te, seguendo il grande comanda- mento del Duce: Andare verso il •popolo. Andare incontro ai suoi bi- sogni, sollevare le sue pene morali e materiali, fargli sentire questa presenza continua,, questa forza amorosa e vigilante sulla sua fa- miglia, sulla sua casa, sul suo av- venire. Essendo in questi giorni nello studio di una delle più belle figu- re di Dirigenti dei Fasci Femmi- nili, questa signora spiegava alla mia. meraviglia commossa che o- pere di più vasto respiro doveva- no passare in seconda linea, o es- sere addirittura trascurate, dinan- zi a queste sue giornate, tutte pie- ne di un lavoro minuzioso e pro- fondo, da cuore a cuore, per l'as- sistenza morale e materiale del popolo. Ebbi occasione di verificare in un'ora almeno - trenta visite, e i casi più diversi da risolvere. ' — Ma lei riceve tutti? — Le chiesi in un momento di tregua- — Questo è il mio dovere, ed è il lavoro che più mi sta a cuore. Tutto può aspettare, ma non la gente che soffre. Non si può dire a chi è sfrattato, e ha quattro cenci Sulla strada: «ritorna do- mani». Non Si può dire a chi ha fame, a chi ha un bambino am- malato, di aspettare o di ripassa- re. Bisogna avere rispetto del do- lore e della miseria che giungono fino a noi. Che penserebbe questa gente, che si rivolge al Fascio con fede sicura, come ad un'an- cora di salvezza? E come avrei giustificato e assolto il mio com- pito? * * * Il Duce ha detto : L'Etica fasci- sta ha principio nello stesso pun- to dove s'inizia la carità cristia- na: davanti a una culla. E specialmente attorno alle cul- le è raccolto il vigile amore del Fascismo, perchè fioriscano sem- pre più numerose e ridenti, e la religione dei figli sia sempre più profondamente intesa, sempre più validamente difesa. Premi di nuzialità, premi di na- talità, asili, nidi materni, tutto concorre alla difesa e alla prote- zione della madre e del bambino. E le donne del popolo, anche le più gelose e le più restie a cedere le proprie creature, hanno com- preso così bene questo infinito a- more che va sorridendo verso di loro, per aiutarle a vivere, ad es- ser sane e felici, che — mi rac- contala. questa, signora — in un paesino della Provincia, dei più miserevoli, è stato costruito a cu- ra dei Fasci Femminili un Asilo per raccogliervi i bambini del luo- go e dar loro un rifugio, un po' d'istruzione, un piatto di minestra calda. Ma poiché l'edificio scelto era un po' fuori del paese, e non c'era una strada vera e propria per andarvi, è avvenuto all' im- provviso qualcosa che ha commos- so profondamente tutti quelli che hanno potuto assistere a questo miracolo. Perchè 1' Asilo potesse subito funzionare, tutte le donne del paese si sono improvvisate operai sterratori, e, dopo finite 1« faccende della giornata, si sono munite di ceste e di pale: hanno tolto i sassi e la roccia, hanno portato la ghiaia, caricandosela sulle spalle, cesto per cesto, in silenzio, perchè la strada per i lo- ro piccoli fosse fatta col loro su- dore. E per accogliere il dono, con un dono. F ANNY DI NI NELLA CASA Secondo gii architetti di tendenze moderne, non c'è oggi nessuna pavi- mentazione che risponda cosi bene alle necessità della casa, come il li- noleum. E difatti lo vediamo adot- tato ormai in 'tutti gli appartamenti arredati con senso d'arte, sia nelle case signorili, sia In quelle di ca- tegoria più modesta. Per l'anticamera, si preferisce ge- neralmente un linoleum Striato < Lintarsio, dal disegno che arieggia quello dei marmi variegati; per il salotto un linoleum a tinte unite, in- gegnosamente combinate in modo da conferire all'ambiente un senso di aristocratica e raffinata semplicità, per la camera da letto, un linoleum sughero, che attutisce i rumori e dà un senso di quiete e di raccogli- mento. In ogni stanza della casa i pavi- menti di linoleum offrono la soluzio- ne più elegante e più pratica,

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