LA CUCINA ITALIANA 1937
6 tìA CUCINA ITALIANA 1° Giugno 1837-XV VINI ITALIANI PER LE MENSE ITALIANE E' in corso di preparazione la III Mostra^mercato dei Vini tipici ita- liani, che, come le precedenti, avrà luogo in luglio a Siena e sarà allo- gata nella magnifica Fortezza Medir ca, del tutto liberata dal suo uso mi- litare e consacrata a questa gioconda e giovevole iniziativa diosiniaca. Giacché più che mai questa felice manifestazione mira anche — e di- remmo principalmente — a nobilitare il vino: salubre ed indispensabile be- vanda per tutti i pòpoli, che nulla ha di volgare e che quindi merita di essere maggiormente diffusa e più largamente, consumata per la salute ed il benessere dell'umanità. Come si sa, fra le varie forme di propaganda del vino, mia — per un basilare — è quella del comodo as- saggio; della degustazione, intelligen- temente fatta in accompagno ai cibi elle più si confanno a quei certi vini. Questo è il lato che può e deve in- teressare ogni domia italiana, le qua- li sono tutte dedite e prodighe di in- telligenti cure alla propria casa. Per questa linea nell' organizzar e e perfezionare la III Mostra-mercato dei Vini tipici italiani, si va intes- sendo ' una serie di iniziative, e ad altre si sta pensando, che siano di sussidio e di armonica integrazione al semplice dono di un bicchiere di vino. E se non interesserà, se non come curiosità, la creazione nei sotterranei della Fortezza di indovinate cantine, in stile medievale, dove i visitatori troveranno il conforto ,di piacevoHs- sime soste, daranno ragione, e. cagio- ne di confronti e di idee la mostra dei vasi potosi, e. sopratutto l'uso vivo sulle tavole, del tovagliame e delle ceramiche, intonate l'uno e le altre al bere buono e tranquillo. Tavole apparecchiate per merenda, o per pranzi con prodotti nazionali, non solo quanto a materie prime, ma sibbene anche per ciò che riguarda l'intonazione di buon gusto e la dispo- sizione armonica; ceramiche, cioè var si potosi e bibitosi — caraffe, nur- serce, coppette e tazzine — per offrir da bere — variamente decorate con semplicità ruraele, e arricchite di ne- retti graziosi. Niente di più simpatico per una si- gnora che offrir coppette col nome dell'ospite consueto, e per l'inconsue- to con una poesia augurale. Avranno le nostre donne gentili che hanno il gusto delle cose buone e bel- le, di che arricchire la casa, dando ad ogni angolo di essa un sapore di caro e di intimo: da imparare, o da insegnare?, sull'arte di preparare quei golosi intingoli per merenda o per ri- cevimento che ricevono grazia di sa- pore e di colori, dalle mille possibi- lità che la gastronomia offre: traen- done gli elementi dal regno animale... e da quello vegetale. Soso, indimenticabile cameriere del- la mensa della mia 143"- Alpina e Scialanga cuoco, come sopra, sapevar no — in linea — ove i marmittoni ar- rivavano e non portavano spaghetti, inventare con soli nove antipasti con almeno dieci varietà di offerte. E le merende ed i ricevimenti sono veramente la prova del fuoco per una padrona di casa, come il fritto per un cuoco. Dunque le signore italiane 'sono av- vertite ed invitate ad un breve sog- giorno senese, che consentirà loro, ol- tre al godimento di lievità toscana che la città della Lupa offre, sempre a chiunque la riveda, o la conosca, con animo di aperta serenità, di ap- prezzare e. scegliere nella pianura ric- chissima e brillante dei vini rossi, a dei vini bianchi; dei marsala e dei passiti; quelli che possalo essere util- mente adunati nella cantina della lo- ro casa, per ogni sete, e per ogni per- fezionamento di un buon quadro di arte: quale non si può, ma si deve considerare un pranzo od una cola- zione, una merenda o la parte edo- nistica di un ricevimento, L'aiuto che nella loro visita pos- sono ricevere dal Catalogo ragionato, è in ragione diretta al personale ap- prezzamento che avran potuto fare dei vari tipi di vino. E se proprio, oon coscienza italiana, vogliono estendere il competente esa- me a tutto il presentato, non fri la- scino sfuggire l'areazione; e non te- mano l'ironia del prossimo. Compiran- no oltre a tutto, anche un simpatico dovere di buone italiane. G. M. Frutta e fiori, ornamenti della tavola
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