LA CUCINA ITALIANA 1937

T.A CUCINA ITALTANA I o Giugno 1937-XV ILA POSTA PI NINA -Se ne è pàrla.to tanto, su tutti I giornali del mondo, ohe non trove- rete strano se ne parli anche noi, un momentino solo: quando questo giornale. sarà giunto nelle vostre ma- ni, amiche lettrici, al Castello di Caindè, in Francia, i due più celebri, « promessi sposi » del mondo avran- no, come dicono i cronisti ohe non si strappano 1 capelli per cercare espressioni nuove «real izzato il loro lungo sogno d'amore >. Strano sogno d'amore, che ha flo rito f ra le rivelazioni scandalistiche dei giornali, le contumelie degli arci- vescovi protestanti (protestanti... in tutti i sensi) l'implacabile caccia dei fotografi e la brutale curiosità del mondo intero! Mentre tutti gli altri innamorati, del passato e del pre- sente — (anche in questo presente co. sì «moderno », che ha tolto le ali e ,le frecce a Cupido, per rivestirlo in- vece di un completo sport e fargli parlare il linguaggio realistico della gente che non sfoglia più le mar- gherite) in tutte le regioni e in tut- te le stagioni, debbono parlarsi al- l'orecchio, perchè quelle dolci parole, sempre le stesse e pur sempre nuo- ve, in che si racchiudono tenerezza e desiderio, non possono esser ascol- tate da orecchie profane senza che qualcosa non sembri esser stato per- duto — i due innamorati di Cande hanno dovuto subire la vivisezione, e sorridere: hanno dovuto vedersi ri- velati 1 coniti dei gioiellieri, quelli delle sarte (che poi sono sarti, per- chè pare che a Parigi certi mestieri non li sappiano fare che gli uomini) e sentire commentare e spiare ogni atto, ogni gesto, direi ogni''pensiero. Se il duca di Wilson diceva «buon- g i orno» per telefono a Wally, mi- lioni e milioni e milioni di persone sapevano, pochi minuti dopo, che Wally invece aveva risposto « C i a o » (m americano). Se Wal ly diceva al Duca: buttami un bacio, quel po- veruomo doveva pensare che quel bacio si dissolveva nell'etere, varca- va oceani e solitudini boreali, deser- ti e montagne, carezzava l'orecchione pendulo di una negra un po' ram- modernata o quello non meno spoc- co dì un samojedo vestito di pel- licce e profumato all'olio di mer- luzzo. E nonostante tutte queste profana- zioni della loro intimità, i due «pro- messi sposi » hanno resistito. Lui ha perso la corona, la potenza, e, pare, l'affetto dei suoi popoli; lei ha visto violare la sua vita sentimentale, si e sentita strappare di dosso ogni ve- stito: e nonostante hanno seguitato a volersi bene. ' » * * ; Simpatici? E' su questo ' interrogativo che avrei voluto, già da tempo, porre un referendum alle nostre lettrici 1 d'è ohi guarda i ritratti' della Signo- ra Simpson e trova che, dopo tutto, non « valeva la pena... ». C'è chi ha commentato, senza benevolenza, la « rinuncia di lui ». Ma, visti nel loro insieme, colie grinze incipienti, ia loro tenacia, lo sforzo evidente con cui fanno guon viso a cattiva sorte, * e subiscono gli assedi dei fotografi e dei giornalisti, e devono rifiutarsi di passeggiare nel parco perchè da- vanti ai cancelli c'è sempre una fol- la, una, folla, di imbecilli venuta dai più lontani paesi per curiosare, non trovate che, in sostanza, meritano un po' di simpatia e di ammirazione' Noi madri di famiglia, donne sem- plici e sane, che chiudiamo il no- stro orizzonte nella cerchia limitata ma santa dei nostri affetti e dei- nostri doveri familiari — marito, fi- gli, cure domestiche — e non abbia- mo mai divorziato, e non facciamo crollare i troni, e non riceviamo I gioielli da 25 milioni, e viviamo sem- plici e serene nella intimità mode- sta delle nostre case, non abbiamo .certo nulla di comune con l'elegante enigmatica americana, che ha susci- tato il più grande putiferio d'amore che la storia registri. Tuttavia..., Vecchia amAca. — Dal romanzo d'amore di un re alle mele, il salto è piuttosto sensibile. Tuttavia, questo ci riporta alla nostra umile dolca missione domestica: è giusto che si parli anche delle mele. Dunque: quando avrà raccolto ie mele, si guardi bene dal portarle nel locale dove devono passare l'inverno, ma le lasci per un paio di giorni sul pavimento di una stanza di cui por- te e finestre debbono rimanere aper- te, perchè vi si determini una forte ventilazione. Esse così si prosciuga- no un poco, ciò che ne facilita la conservazione. Non si debbono pulire le mele con un cencio; la buccia è ricoperta da un leggerissimo strato di sostanza ceruminosa, tenue into- naco che giova immensamente alla conservazione invernale. Dopo due giorni può deporre le mele, sopra assi di legno, e visitarle spesso per ' togliere quelle che si guastassero. Lei conosce l'apologo della mela guasta.... Faccia altrettanto per le pere. * * * Zitellona. — To la immagino inve- ce giovine e fresca, cara amica. Per 1 pizzi, bisogna distinguere: quelli neri si lavano in un infuso di the, e si immergono poi in una soluzione di gomma: acqua in cui sia stata disciolta a caldo una piccolissima quantità di gomma arabica. Quelli bianchi si lavano con uno dei molti preparati del commercio. Non posso fornirle i nomi per non far loro una réclam,e ingiustificata e gratuita: ma. qualunque droghiere glie ne indicherà. Una volta lavati i pizzi debbono essere distesi su una coperta da sti- ro, e appuntati con spilli. Poi si sti- rano (da rovescio). Per il gattino ohe ha quegli anti- patici insetti saltatori, provi a far- gli una frizione di resina in polve- re, o di benzina, con molta pruden- za. O se no, adopri le usuali pol- veri insetticide. Liana. — La brava massaia, la mammina premurosa, è dunque preoccupata perchè i suoi cinque fol- letti, e Dio glieli mantenga, sani e vispi, rovinano enormemente le scar- pe e costituisce una. spesa non lieve pel suo bilancio. Provi (e spero che il mio suggerimento si riveli Utile) a immergere ogni tanto la suola, nel- la vernice coppale o nell'olio di ri- cino, lasciandole asciugare prima del- l'uso. Il fango esercita un'azione de- leteria sul cuoio perciò, quando le scarpe sono infangate, conviene la- varle subito, asciugarle con un cen ciò e spalmarle con un grasso qua- lunque che non contega acidi (va- selina, lanolina, ecc.). * * # M. L. (Andria). — Cara, fedelis- sima abbonata, ohe mi domandi se nei salotti si possono appendere alle pareti ritratti a olio, bisogna che tu ti spieghi meglio: salotti da riceve- re, o sala da pranzo? Nelle sale da ricevimento dei buoni quadri a olio stanno benissimo. Nelle sale da pran- zo occorre limitare la scelta: nature CAELZ Per VE NEI V A R I C O S E |Nuovo tipo senza cuc l i u r ^ r i pa r a i " I abb i l i, morbide. E porUiÌ ¡veramente curative, NON DANNO MAI NOiÀ. Vendita dirette! I p p a t I « p ! q « w A a -r c ~ cn garanzia di adattabilità perfetta e du/atai ¿GRATIS RISERVATO ' ATALOGO N 27 OP l j q r n! n QUI I c i I L ^ L 0 - ' ' ^ I C A Z I O N I P ER PRENDERE ° L E U ^ S U L R E S ECG E Ì i P a f e t ì oMC, E, Rftssi - s. M A R G H E R I T A U S U R e S

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=