LA CUCINA ITALIANA 1937

6 tarsi di un'imitazione più o meno riu- scita. Ritengo tritona la forinola se- guente : Mischiate un litro di succo di c i l i ee spremuto di fresco con un litro di acqua vite ed acqua od alcool ed acqua (iij parti eguali) e con un quinto di litro di sciroppo semplice. Aggiungere la scorza di un cedro tagliuzzata e lasciare tutto in riposo per un mese almeno. Dopo il quale passare per filtro. Non avere troppa fretta di consumare il li- quore, che, flell'inveocliiare, acquista profumo. tì A CUCINA ITALIANA 1° Giugno 1837-XV CO P PE G E L A TE Signorina Ella Ar... - Torino. ..--. eia. turalmente la base delle coppe gelate cosi accette agli ospiti di buon gusto, è il gelato. Coti un mantecato di crema o di frutta si riempiono le coppe da sciampagna,, sia di cristallo, sia d'ar genio. Il gelato si ricuopre di panna montata: e sulla panna si può accomo- dare Una varietà di piccole cose squisi- te : fragoloni macerati nello zucchero e nel succo . di limone e. d'arancio, fettine di banana macerate nel rhuin, marons glacès.._ ; dadim di pan di : Spagna inzup- pati di, liquore. fine, frutta sciroppate o candite, I,a piccola, elegante preparazione vie- ne. in. genere, : ultimata : con un, bordo di panna montata spinta con una tasca di tela ¿fornita' di bocchetta, o, in. man- canza di essa, con un imbutino di cal ti grossa j » l foro di uscita tagliato con le forbici. Preparare il gelato in casa non pre- senta davvero le difficoltà che Lei sup- pone: -C'è "Una macchinetta apposita gra- zie alla quale ogni massaia può im provvisarsi... gelatiera! Ma se vuol fare a meno del gelato, lo stituisca con del la crema mischiata con un po' di pan- na montata- Quando le coppe sono con- fezionate L e metta in ghiacciaia. Sup- ponendo che debba preparare sei cop- pe, sbucci due banane mature, l,e tagli a fettine, le condisca con zucchero e rhttm e le lasci cosi ad insaporire pei tre quarti d'ora o un'ora. In questo tempo faccia tina crema con due rossi d'uovo, _ due cucchiaiate di zucchero, un cucchiaio raso di fecola di patate e un pizzico di vaniglina. Quando la crema è fredda, vi mischi due- o tre cucchiaia- te di panna montata, e coti, questo de- licato composto colmi fino al bordo !e coppe, nel cui fondo avrà prima distri- buite in parti uguali le fettine di ba- nana col loro sciroppo. Uguagliato con la lama di un col- fello il composto, che, per effetto della fecola, riuscirà molto denso, accomodi su ciascuna banana tre piccole tnerin- ghe, ossia sei conchigliette di meringa accoppiate due a du-e e ripiene di panna. Ultimi la preparazione con un cordone di panna fatto come ho detto, sopra. Se ha una tasca con bocchetta sprizza- ta può farci una coroncina. di stelline di panna. Passi le coppe in ghiacciaia e ce le lasci per lo meno un'ora. Le meringhe le può fare benissimo da, sè. Se non è pratica, mi chieda istruzioni. POMODORI VERDI I N CONFETTURA Sig-na Baira Sardi - Venturina. — Quando avrà assaggiato questa ottima confettura, non si j>entirà affatto di averla preparata. Se i pomodori saran- no stati accuratamente ripuliti dal semi nessuno sarà capace di comprendere di quali frutti, la confettura sia fatta. LÀ G O MM A P I U MA P I R E L L I è una l eggera massa di purissima gomma ottenuta di- rèt tamente dal lattice elastica, soffice, indeformabi le, compl etamente porosa, costituita da innumerevoli cellu- l e di gomma, ognuna delle quali agisce come mol la se- parata, pronta e sicura. L a comodi tà dei cuscini di GOMMA P I UMA P I R E L L I è dovuta al f at to che l 'elasticità è uni formemente distribui- ta per tutta la massa, ed il cuscino cede cosi dolcissi- mamente sotto il peso deflla persona pur sostenendola in modo f e rmo ed uni forme. I cuscini di GOMMA P I UMA P I R E L L I non si af fossano, non temono forature, non perdono mai la f orma e sono prat icamente indistruttibili. Nessuna imbott i tura di sedile risulta così soffice, elastica, riposante come la GOMMA P I UMA. L a GOMMA P I UMA non alberga germi ed insetti, non accumula polvere. Ogni formaz ione di calore è el iminata. ficco il procedimento da seguirsi; Lavare ben bene due chilogrammi di ¡pomodori del tutto verdi, asciugarli, di- j vid-erli in due, e toglier via i semi, che I dovranno essere raccolti in una terrina con quel po' di polpa a cui sono at- taccati. Tagliare .tutti ì mez^l pomodori a fettine sottilissime, pesarli e metterli al fuoco in una cazaarola con una quan- tità di zucchero di poco inferiore ni loro peso. Passare quindi, per stacco'la polpa at- taccata ai semi ed aggiungere il succo ai pomodori e allo zucchero- Far cuo- cere dapprima a fuoco vivo, quindi ral- lentare il bollore e schiumare, via, via, se ce n'è bisogno. Dopo due ore buone di cottura, mettere qualche goccia, di confetture sul marmo. Se le goccie M rapprendono quasi subito, è segno che la confettura è, pronta In tal caso le- varla dal fuoco, mischiarvi la scorza grattata di due limoni di giardino e il loro succo passato per staccio. Quando la confettura è ancora calda, sistemar- la nei vasetti di vetro: e l'indomani, confezionare i vasetti applicando a cia- scuno di essi un disco di carta inzup- pato di alcool puro, com'è di regola per qualsiasi marmellata o confettura. I PASTICCIO DI MACCHERONI E PICCIONI Le indicazioni che sto per darle sorto un ^ poco personali. Seguendole, prepa- rerà un pasticcio upa troppo raffinato, ma eccellente-, glielo assicuro. Prima di tutto faccia un buon umido con due bei piccioni e duecentocinquanta gram- mi di carne di vitello morbida, groppa o filetto: un umido comune, con della cipolla linissimamente tritata e rosolata nel burro e un po* di sugo di pomo- doro. Quando i piccioni son cotti, !i disossi, lì tagli a pezzetti e li inetti in una, terrina con qualche cucchiaiata -dell'intingolo in cui sono stati, cotti. Faccia crogiolare dolcemente nel burro tre o quattro fegatini di pollo, li tagli a pezzetti, li unisca coi piccioni e- coi sugo, e, dopo l'aggiunta di un dito di marsala, lasci insaporire- tutto per una diecina di minuti a fuoco lentissimo: Poi lasci li il manicaretto, nell'attesi d'adoperarlo. Col rimanente sugo, mischiato ai 25« grammi di carne in umido passata a! tritatutto, mezzo etto di burro ed abbor- dante- parmigiano grattato, condisca 250 grammi di maccheroni, preferibilmente mezzi Ziti; e anche quelli li lasci li, a freddare. Ed ora prepari la pasta; la simpati- cissima pasta brisèe che riesce sempre a meraviglia. Intrida trecento grammi di farina da dolci con 200 gr. di burro > un bicchiere scarso d'acqua e un bei j pizzico di. sale. Fatto l'impasto, r a c c o l ; ga la pasta in un panino, la tenga in riposo per una mezz'ora, dopo la qua- le la divida m due parti, una un poco più piccola dell'altra. Spiani col rullo di legno la più piccola sopra un panno piuttosto, ruvido, leggermente infarinato e con esso ricuopra il fondo di una te- glia a bordi molto bassi, • di venticin- que centimetri di diametro e unta di burro. Sulla pasta disponga uno strato di maccheroni, ossia la maggior parte di essi, tenendosi però a due dita di distanza dal bórdo della teglia. Sui maccheroni accomodi il ragù di piccio- ni e fegatini, e su quello il rimanente de maccheroni. Faccia ora una bescia, mella non troppo densa con una cuc- chiaiata di farina, una noce di burro un bicchiere di , latte e una presina dì sale: e con la besciamella cosparga tut- to il ripieno, cercando dì farla pene- trare anche f » gl'interstizi di esso. Pas-

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