LA CUCINA ITALIANA 1937
LA CUCINA HTALTANA 1° giugno 1937-XV SI INGRASSA TROPPO Dieta per mantenere la linea Per quanto superata la stolta moda della donna crisi, frenata in tempq fal- della donna erisi, frenata in tempo dal- la lungimirante previgehza del Duce; essa poteva minare alle basi lo svilup- po della razza, non soltanto per un pili limitato numero delle nascite, ma an- che per le menomate forze di resisten za dei nascituri, resta però sempr e : un danno alla salute ed un pnngo all'este- tica il superare in rotondità la misura corrispondente alla statura e il dare ad una persona dell'obeso, sconfina quasi, quasi nel campo delle ingiurie. A combattere questa tendenza di ac- cumulo esagerato di grasso nei tessuti, che usufruito tutta )a. capacità offerta dai muscoli nvade altri organi come il cuore, il fegato, i. reni che racchiusi nella sovrapponentesi capsula grassa vengono da prime imbarazzati nelle pro- prie specifiche funzioni ed appresso ri- dotti, affaticati con conseguenze delete- rie a più lunga scadenza, - con limita- zione di vita e di lavoro più prossime pei il soggetto colpito; larghe schiere di medici, 'di igienisti e qualche indù striale di prodotti alimentari sono scesi in campagna. Fra questi, benemerita è la Ditta •Buitoni, che sotto l'intelligen- te, infaticabile guida del Dott. Alberti volge le sue cure per dare ai sofferenti delle varie malattie e nel nostro caso ai minacciati dell'obesità, prodótti, che sen za aggravare le loro condizioni, anzi scalzandone le cause, offre agli stessi possibilità di una dieta regolare e non troppo distante dalle primiere abitudi ni di vitto. 13' ovvio comprendere come anche nel l'obesità e più ancóra nella tendenza fid essà, prima fondamentale medicina è ¡1 vitto. Ed ecco la donna, che o direttamen te od ordinandolo, è sempre quella che nella casa e nelle maggiori Comunità si occupa della cucina, chiamata a fare uso della sua intelligenza, della indi- spensabile .'coltila domestica, ad essere impedita di lavorare con la testa nel sacco. Benediciamo questo tempo, che eleva, la missione nostra nella famiglia e nella, società ed uh poco di ricono- scenza abbiamola anche per le a san zioni » squilla del grarfde raduno femmi- nile per il quaJe ognuna di noi scoper- se in sè la stoffa di un soldatino. Su perate le antiche barrière di diffidenza, la Massaia anziana, è nella lotta pei l'autarchia nazionale, gomito a gomito con la Massaia novellina, fondendo in in un accordo di azione l'esperienza dai l'ima con la maggior coltura dell'alti.! Noi ci occuperemo in particolare del- la piccola obesità o per non spaventai con la parola dei grassi o degli itigli- nati a tale guaio, dunque, per chi con statura media, 1,70, non oltrepassa i 90 chili; questo è più conforme al tipo del nostro giornale, entrando la ver,» obesità nel ciclo delle malattie, con stretta cura medica. In genere, si proporziona il peso del la persona adulta, ai centimetri che m misura segna oltre al metro. I medici consentono a tale cifra un anniento clie varia a seconda delle Scuole, dell'età e sesso del «oT|«>ttri, dai sei tao ai do- dici, quindici chili. Cause dell'obesità e tendenza alla stes- sa, sono molteplici. Ereditarietà, clima, razza, acqua, abitudini sedentarie, catti- vo ricambio, età, malattie infettive o a carico del sistema nervoso; glandolare (ipofisi, tiroide, gozzo) o degli organi digestivi; carattere apatico, una causa principale, o fortemente concuminante e l' alimentazione irrazionale. Abbiamo parecchie forme di obesità, o generale, o propria a data età e con- dizioni di vita, o con tendenza ad in- grassarsi di date regioni, più frequenti l'addome, i glutei, 1« spalle, le bracci^. Distinguiamo anche l'obesità originata da fattori esterni, prima l'errata dieta con sovralimentazione e classificata col nome di esogena; quella originata da fattori interni, classificata col nome di endog^jia, che quani sempfe è appaiata all'esogena. 1 Si comprende più facile curare e pre- venire la prima, che la seconda foi;ma ed anche appare chiaro, quanto utile e necessario sia interrogare il medico di casa, per sapere l'origine della tenden- za, o presenza dello squilibrio nel no- stro . organismo, per colpire e sbaraglia- re il nemico alla fonte d'origine. Lasciamo al medico studio e cure dei fattori endogeni (interni) ed uniamoci a lui nella cura « vitto ,1 essenziale fat- tore esogeno (esterno). Sappiamo che il corpo umano necessita per la vita e per la forza di lavoro di 1111 dato quan- titativo di calorie, offerte in proporzio- ne del q per cento dei grassi e di 4 e i) rispettivamente dalle albumine e dai carboidrati. Nel lavoro intellettuale pei rifare le cellule consumiamo prevalentemente proteine animali (della carne ed uova) ; in quello muscolare; lavorando fisica- mente, con lo sport* la ginnastica, ca- lorie, offerte dai grassi e dai carboi- drati. E' necessario sorvegliare una e- quilibrata funzione di assimilamento; regolare ed abbondante ricambio; evi- tare la - vita sedentaria; tropno pacifica ; fare- passeggiate promuovendo migliore ossidazione dei sangue; sport e ginna- stica capace di attivare le regioni piti ingrassate. La difficoltà più grave e che tutto questo ci regala 111 migliore > netitn e per .chi, anche senza fare del- lo sport deve lavorare, né può ridurre l'orario, ne menomare ' le forze. La ma- Il Laboratorio Chimico Gugliel- mo Senepa, che da molti anni pre- para Discoidi di saccarina, oramai da tutti preferita per la pronta so- lubilità e la accurata preparazione, comunica che ha messo in vendita flaconcini doppi, contenenti 200 di- scoidi, che si vendono in ogni far- macia al prezzr di L. 7,50 il flaco- ne. Naturalmente, l'acquisto deve essere, come sempre, presocritto tassa s'ingrabuiblia e s'impone lo stu- dio di un'adeguata alimentazione, che se ha delle linee fondamentali generali va regolata da. individuo ad individuo. Ogni cura di dimagrimento deve de- crescere con regolarità, senza forti sbal- zi, va cambiata o sospesa se l'indivi- duo avverte debolimento e depressione morale. Aiutano al dimagrimento anche medicinali, generalmente a base di io- dio, eh édeve ordinare il medico cu- rante . Principio fondamentale della cura è quello di ridurre il quantitativo nutri- tivo aumentando il consumo organico; alla riduzione alimentare va unita la limitazione dei materiali che più favo- riscono il deposito dei grassi. La riduzione va a carico specialmente dell'apporto dei grassi e degli idrati di carbonio alimenti adipogeni. dando !a prevalenza alte proteine della carne, evitando la grassa e quella già origi- nariamente più grassa di: maiale, oca, anitra, montone, o pesce grasso. L'uso eccessivo della carne è danno- so all'organismo Sano, deleterio per got- tosi, nefritici, uricemici, ed ai prezzi attuali e futuri un assassino da Strada, per il borsellino. La dieta dell'obeso e del predisposto trattato con minor rigore dovrebbe es- sere ridotta col critèrio dì fornire il 40 per cento di calorie totali fornite dal- le proteine; il 40 per cento dagli idrati di carbonio; il so per cento dai grassi. Le proteine consigliate sarebbero quel- le della carne. (".li idrati di carbonio richiesti ad ali- menti di origine vegetale, (da evitarsi farinacei e leguminose secche) molto voluminosi, ricchi di cellulosa che at- tivando movimenti dell'intestino, com- batte la sua facile torpidezza e dato il volume, che poi. non si assimila, il cu- rando averte un senso di sazietà. I giorni di digiuno; di limitatigli»)* razione o dieta di «Frutta, che dimandi- rebbero riposo, per non consumare e sticolare l'appetito nè abbisognare di molte calorie, sono quasi proibitivi pei rhi, ha un'orario di lavoro. Era i cibi adipogeni cioè produttóri ed accumulatoli di grassi in prima linea troviamo il pane e la pasta. Ancora alla pastn si può rinunciare, mà al pa- ne, glorificato anche nel Padrenostro. si? si riesce anche per forza di volontà a proibiiajelo, se ne ribella fisiologicamen- te l'organismo, causando un serio in- conveniente stabilendosi un particolare si to di deviazione dell'appetito che al- tera e disturba i processi digestivi, 'a-•••!a.'ato riesce meglio con piccole quantità di pane e pasta ad osservare lina dieta ridotta; obbligandolo a man- giare sostanze per le quali sente ripu- gnanza, non si ottengono mai vantaggi duraturi. Il paziente preferisce allora ridurre la razjone maggiormente, ma nutrirsi con cibi ai quali è abituato. Come fare, quando sappiamo che il pane è fra i più ricchi di carbo-idrati e risulta più adipogeno di altri alimen- ti aventi lo stesso tasso? Per la predi- sposizione, limitandone la quantità e bi- scottandolo si possono avere evidenti hnoni risultati. Nella forma più impo- nente l'industria specializzata aveva già
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