LA CUCINA ITALIANA 1937
1° Luglio 1937-XV _ _ ^ ; • italiana. Le posate si servono, quan- do si cambiano, (e si cambiano na- turalmente con ogni pietanza) tenen- dole sopra un piatto, o vassoio, con mano inguantata di bianco o almeno con una salvietta che eviti il contat- to delle dita della cameriera. Per i numeri arretrati della Cucina.. che dovrebbero costare il doppio, co- me usa da per tutto, ma che l'Am- ministrazione della Cucina cede allo stesso prezzo dei numeri appena u- sciti, mandare l'indicazione del nume- ro desiderato, e 50 centesimi, alla Amministrazione della Cucina Italia- na. E per il semestre desiderato in- viare L. 3. Guardi però che qualche numero deve essere esaurito. Vuole, a titolo di curiosità, una lista di vivande servite in una., «co- lazione alla buona », 3 „ 400 anni fa? «Potaggi: capponi al bianco man- giare, granata e zuccherini ossi spar- si sopra. Rosto: quarto di capriolo, passerine, pulcini e salsa d'arancio, camelina e agresto. Intermezzi: gela- tina di gamberetti, di cavedini, ui leprotti e '"l maialini. Frutta. Fro- mentata e venagione. Ippocrasso. Buttafuori: vino e aromi- Glie l'ho citata tanto per lare: ma, creda, anche a dar tanti piatti, oggi, sieno di venagione o di g a m b e r e t t i o di maialetti, c'è da fare una fife - ra un po' antiquata, anche senza l'ippocrasso. La modernità ha rag- giunto, fortunatamente, anche la cu- cina, colle sue regole Ai sveltezza, semplicità, igiene. Il pranzo più ele- gante è quello che dura meno... # * # Abbonata 46691. — I fichi secchi, che si preparano in Calabria, detti fichi mondi, sono stimati eccellenti. Bisogna sceglierli bianchi, grassi, sin- ceri, recentemente colti. Si dividono In due e si lasciano seccare -.1 sole sopra un canniccio per diversi gior- ni; indi si passano leggermente al forno. C'è chi usa guarnirli dj seme d'anici o di finocchio e di una man- dorla. Una fogl ia di alloro non ci starà male. • * * Abbonata N. 27701 C 286. — Senza dubbio la questione dell'abito della sposa è importante: non saprei cosa consigliarle. Tutto dipende dalle abi tudini della famiglia, dai suo grado sociale, dai mezzi disponibili, dal- l'età della sposa, dal desiderio dello sposo, e da tante altre cose Le con- siderazioni sono molte, ma se nulla dj grave si oppone, l'abito bianco tradizionale è preferibile a tutti: esso ricorda un uso antichissimo, pieno -li gentilezza e di grazia, e dà alla p e r T v £ N I CALZE ELASTICHE n N u o v o tipo s enza cuciture, riparabili, favai I ! GV, * pryQVO i cf n v tu io u u n l bili, morb i de , poros i! varamento curative, NON DANNO MAI NOIA. Vendita diretta! su qualsiasi misura con garanzia di adattabilità perfetta e durata! •GRATIS RISERVATO CATALOGO N.27, OPUSCOLO SULLEf VARICI. INDICAZIONI PER PRENDERE LE MISURE. ECC;I Fabbrica Q. F. R O S S I a S . M A R G H E R I T A U S U R E ! LA CUCINA I T A L I ANA sposa, nel giorno solenne, quella va- . porosa eleganza che si confà alla sua felicità. Se la sposa sceglie l'abito bianco, lo sposo adotta generalmente ¡'abito da cerimonia: l'abito lungo, pantaloni chiari... I testimoni fanno quel che fa lo sposo; gli altri invi- tati, anche se lo sposo è in thight, possono essere in nero. Tutto questo s'intende, è per una cerimonia fa- migliare. Le signore indosseranno fresche toilettes estive in colori chiari. * * * Lettrice di Chiavari. — Ella chiede gentilmente. un consiglio : ma lo chie- de dando anche più gentilmente una ricetta di cui le saranno grate tutte le buone madri di famiglia. Si avvi- cina, infatti, il momento in cui i po- modori costeranno pochissimo. E' quando essi hanno raggiunto il pe- riodo della maggiore sugosità, e della maggiore convenienza, che occorre preparare la conserva, cosi utile nel- l'inverno. La signora di Chiavari consiglia: Si prendono dei bei pomodori ma- turi, si tagliano a fettine con tutto il loro sugo, se ne riempiono delle bot- tiglie di vetro doppio, resistenti. Si chiudono a macchina con sugheri nuovi, e questi si legano con lo spa- go in quattro legature. Poi si fasciano di paglia e s'immergono nell'acqua di una caldaia lasciando fuori il collo. Si, fa fuoco, lento lento fino al bollore e si lasciano bollire tre ore e si tol- gono dalla caldaia quando l'acqua Una pietanza appetitosa ed economica: uova sode e verdura sarà fredda. D'inverno questa con- serva è ottima e salubre: si insapo- risce allora con tutte le erbette, si lascia cuocere alquanto in un tegame e alfine si passa allo staccio di crine. Ora, la signora dice che spesso le bottiglie si rompono, e chiede consi- glio. Non c'è nulla da consigliare, se non di adoperare robuste bottiglie (come quelle da spumante). L'incon- veniente non si verificherà. • * • Donnina. — I l dolce d'amaretti si fa così: amaretti un etto e mezzo; zucchero due cucchiai da tavola; tre chiare. d'uovo, battute a neve. Si amalgama il tutto, si mette nello stampo unto di burro e si cuoce a bagnomaria per 40 minuti. Si fa poi lo zabaione con i tre rossi rimasti e si stende sopra il dolce. Eccellente ed economico! Altra domanda: Le palline in bro- do. Si forma una polentina di semo- lino e latte, molto densa: a metà cot- tura vi si aggiunge un rosso d'uovo, e si amalgama bene con un po' di burro, "-rmaggio e sale. Quando la polentina è cotta e fredda si fanno delle palline e al momento di servirle si dispongono in una zuppiera get- tandovi sopra il brodo bollente. N I NA
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